Pathos Edizioni

Un mazzo di carte che ad ogni incontro, ad ogni messaggio viene rimescolato. La fragilità dell'essere liberi e quella di trovarsi in un recinto, asfissiati. Vite diverse che collimano. La voglia di non lasciarsi cadere nel vuoto. In un viaggio tra l'Inghilterra autentica, di cittadine e villaggi del south-west, e la Ciociaria, con i suoi tesori nascosti e sottovalutati, Carlo e Vittoria scopriranno un baricentro attorno al quale entrambi ripartire. Una storia di lucida pazzia, di rispetto dei sentimenti e delle vite degli altri nella clandestinità. Il sesso che redime. Il dare per non ricevere. Una situazione irrazionale, senza senso, che cancella l'inquietudine.

Quel pelo pazzo che ha sempre creato tanti disagi e che la società ha così tanto additato, si trasforma, con un sorprendente lieto fine, in un dono proficuo. Una grande rivincita per Camilla che, da sempre, ha amato e protetto il suo cagnone strambo e una bella gratificazione per i due toelettatori che non si sono arresi davanti all'impossibile e che hanno messo al primo posto l'empatia verso i due sfortunati amici. Età di lettura: da 5 anni.

Nonostante alcuni passi avanti rispetto al passato, le giornaliste continuano a scontrarsi con scogli che caratterizzano pressoché ogni salotto, programma o giornale: la mancanza di ruoli apicali (sono rarissimi i casi) e il paternalismo che le relega a spalla della controparte maschile. Spesso nel giornalismo la professionalità femminile viene sminuita (e la retribuzione è inferiore). Non a caso la maggior parte delle telecronache sono maschili e, quando la partita finisce e arriva il momento del commento tecnico, in studio si vedono solo - o per lo più - uomini. Esistono ovviamente delle eccezioni meritevoli, certo. Ma solo quando il caso non sarà più un'eccezione potremo smettere di discutere di maschilismo. Basta parlare di "quote rose" che sono un punto di sconfitta, non di arrivo.

Torino, anni '90. Gigi, giovane disoccupato della periferia, frequenta il centro sociale Hiroshima Mon Amour, dove sfoga la sua rabbia e le sue frustrazioni. Si dibatte tra le tipiche inquietudini dell'età e la ricerca di un lavoro come forma di rivalsa per sé e per la sua disastrata famiglia. Massimo e Laura, coppia universitaria bella ed invidiata, rischia di sgretolarsi per incompatibilità di carattere, classe sociale e visioni di vita. Gli opposti si attraggono, ma fino a quando? Giancarlo, dottore single alle prime armi con pochi clienti e pochi soldi, è preoccupato per il futuro. Ha investito sogni e speranze nel suo studio dentistico e non può permettersi di fallire. Tre storie, con protagonisti diversi e distanti per età e vissuto sociale, ma accomunate dal blues di una sottile e malinconica inquietudine. Tre storie che finiranno per intrecciarsi e per contaminarsi a vicenda. Sullo sfondo, una Torino grigia e nebbiosa, orfana delle sue certezze industriali, avvolge ed accompagna le vite dei protagonisti.

Una raccolta di storie che intrecciano il fantastico e l’onirico, ambientate in diversi mondi esistenti e immaginati. Ogni racconto segue eroi e creature che si muovono tra realtà e sogno, affrontando sfide che mettono alla prova il coraggio, la saggezza e l’amore. Attraverso paesaggi e intrighi, i racconti esplorano temi universali come il destino, il potere e il confine tra illusione e realtà. Ogni storia è un viaggio unico, ricco di simbolismo e poesia, che invita il lettore a riflettere sulle proprie aspirazioni e paure, in un’epoca dove la magia e il sogno plasmano il destino degli uomini. Prefazione di Milo Julini.

Benvenuti nel Bosco di Rama, dove i personaggi di questo romanzo troveranno risposte a molte delle loro domande. La scelta scellerata di Fiodor, l’inconsapevole ricerca di Elvira, il terrore nello sguardo di Anna, la ferocia di Manlio e l’arguzia di Tony tessono una trama non priva di sorprese, mentre l’intrigo si aggroviglia al mistero di una leggenda. Fra Torino, splendente della sua storia e della sua «magia» e Trapani, dove l’azzurro del mare fa l’occhiolino nei vicoli bui, i destini dei protagonisti sono destinati a mutare radicalmente.

Un documento di notevole spessore e inedito, che presenta aspetti di novità rispetto ad opere similari. In primo luogo perché si tratta di una delle poche testimonianze provenienti dai lager riservati alla truppa, a fronte di una diaristica, proveniente perlopiù dal mondo degli ufficiali. In secondo luogo perché è accompagnato da una cospicua ed espressiva corrispondenza con la famiglia e i conoscenti, che estrinseca gli animi delle parti nel corso di quei drammatici 18 mesi e da alcuni componimenti musicali fortemente antifascisti, redatti nei lager. Questi mettono in luce che il “NO” alle profferte di cooperare con i nazisti e lo stato fantoccio di Salò, non era stato dettato dalla stanchezza della guerra, ma dalla maturazione di una ragionata opposizione al fascismo, che hanno trovato negli ideali di uguaglianza, onore e di fedeltà, la strada per riaffermare il principio di libertà, pace e di giustizia. Nel 1954, sarà insignito di due croci al merito per avere tenuto un comportamento lodevole in zona di guerra, sul suolo Greco e nel periodo di internamento e, con pochi altri, di una terza croce al merito di guerra – per non avere in alcun modo collaborato con il nemico nazi-fascista nel corso della prigionia – demandando ad essere uno dei primi “resistenti”; precedendo la resistenza Sabauda e del partigianato in Patria. Morirà nel 1963 a causa della tubercolosi che aveva contratto nel periodo della prigionia. Questo libro fa luce su un capitolo poco noto al grande pubblico e valutato in modo difforme dagli studiosi della storia della Seconda Guerra Mondiale: quello degli IMI (Internati Militari Italiani). I soldati italiani che, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, furono catturati dai tedeschi e preferirono restare nei lager, piuttosto che porsi al servizio del nazismo. Il diario che viene presentato riporta le vicende della vita militare e della prigionia nei lager nazisti di Vincenzo Velasco, giovane contadino della piana alta vercellese, mandato al fronte nel 1942 dal regime fascista in Grecia.

La storia è ambientata in un tempo non meglio definito tra il I e il II sec. d.C. in una terra tra la Germania del nord e/o alla Gran Bretagna. Terra di confine, di passaggio e di frontiera, dove popoli diversi per etnia e origine si scrutano e si sorvegliano, decidendo, sovente, di passare allo scontro. Un villaggio viene assalito da una tribù di barbari il cui capo è Magnus lasciando morte e distruzione ed aver rapito una quindicina di donne, compresa Agnes la protagonista principale del racconto.

In un mercato in cui farsi notare è l’unica opzione per sopravvivere, posizionarsi non è solo una scelta strategica: è una necessità imprescindibile. Questo libro è un viaggio provocatorio e diretto che sfida le convinzioni di ogni imprenditore e professionista, richiamando alla realtà chiunque pensi di poter entrare nel mercato senza una strategia chiara, per poi correggere il tiro strada facendo. Non esistono scorciatoie: partire con un’identità poco definita è una condanna quasi certa all’oblio. Con un tono senza compromessi, l’autore svela il valore assoluto del posizionamento, mostrando come il brand debba essere costruita per rimanere nella mente del pubblico e renderlo incapace di ignorare il messaggio. Ogni capitolo smonta le scuse più comuni, gettando luce su come una strategia di posizionamento netta e decisa sia l’unica via per lasciare un segno. Il libro è anche una guida perfetta per apprendere il sistema No Guts No Glory creato dall'autore in oltre 25 anni di esperienza. Rappresenta il manuale definitivo per chi è stanco di scomparire tra i competitor e vuole, finalmente, ottenere una presenza concreta e duratura. Prefazione di Charlie Gnocchi. Introduzione scritta dall'I.A.