Mazzanti Libri

Quattro amici raccolgono una sfida: raggiungere in moto Pechino, partendo da Venezia, ripercorrendo il più fedelmente possibile l’itinerario originale di Marco Polo. Arriveranno nella capitale cinese in tre, dopo sessanta giorni di viaggio, 16.500 chilometri percorsi e quattordici paesi attraversati. Un’avventura unica, attraverso terre ancora incontaminate e a contatto con genti autentiche, intrapresa anche con l’obiettivo di portare aiuti ad un ospedale armeno in difficoltà. Gli uomini di quella spedizione, stregati da quell’impresa, diedero poi origine al Marco Polo Team che da oltre vent’anni percorre in moto le piste remote in ogni angolo del pianeta, portando aiuti alle varie realtà disagiate incontrate nelle zone attraversate. L’acquisto di questo volume sostiene il progetto In Moto con l’Africa, pro Medici con l’Africa-Cuamm.

Nell’epoca postmoderna la relazione di coppia ha assunto profili particolari. In questo periodo, l’incontro tra un Io e un Tu non evidenzia la forza di trasformarsi in un Noi, concetto che integra (accoglie) dentro di sé parti dell’altra/o e dinamica capace di generare una compensazione dei propri limiti unitamente ad uno sviluppo verticale della relazione, vale a dire un passaggio dal mono-logo al dia-logo (crescere insieme). Il libro presenta una descrizione del funzionamento intra e interpersonale di diverse tipologie di coppia, mettendo in luce la difficoltà di queste di costruire un Noi fondato sul rispetto, affetto, lealtà, disponibilità, pensiero critico, genuina capacità di “andare verso l’altro” e l’abilità di trasformare i dissapori in momento per cancellare vecchi equilibri per trovarne insieme altri.

Irene aveva sempre desiderato l’armonia interiore e sognato di vivere in un mondo di pace. Era un animo puro. Credeva nella verità delle parole e dei sentimenti perché custodiva il sole nel cuore ed era cresciuta nella fiducia dell’autenticità degli altri. Ma le parole, ora ne aveva consapevolezza, erano mendaci. In una Venezia frastornata e languida, i personaggi del racconto che animano la scena si trovano a confrontarsi con il delicato e spinoso problema della scelta, con la tormentata ricerca della verità, la propria e quella degli altri, con il difficile rapporto tra i diritti degli adulti e quelli dei bambini, con il temibile incontro-scontro con le parti oscure del proprio mondo emotivo interno. Tentano di rispondere a scomodi interrogativi. Il denaro può bastare a dare un senso alla propria esistenza? Che cosa significa essere un padre? Incappano nella cecità dell’autoinganno, messo inconsapevolmente in atto per evitare il dolore e nella complessità della dimensione psichica, che non segue i dettami della razionalità, ma è dominata dalla logica dell’inconscio. La realtà non è mai tutto bianco o tutto nero, è un’infinita gamma di sfumature, di luci e di ombre.

La storia dei primi quarant’anni “italiani” di Venezia, e nel contempo dell’intero Paese, raccontati giorno per giorno, in modo originale e diverso attraverso gli scritti e la vita avventurosa, fatta di battaglie, esili (volontari e non), passioni, polemiche, duelli, di Carlo Pisani, uno dei giornalisti più famosi del tempo, mai troppo amato dagli amici e molto spesso aspramente combattuto dai nemici. Scrive nel 1880 di lui “La Favilla”: “È uno strano impasto d’uomo. Non gli manca la sua Dulcinea del Toboso: è la Destra storica. E per farla trionfare non esiterebbe, come Torquemada, a far riardere qua e là, qualche piccolo rogo di Progressisti e Repubblicani, contro cui ogni giorno rovescia un sacco d’ingiurie, e dei quali divora uno a pranzo e uno a cena...” Grazie ai suoi spesso infuocati articoli su “La Venezia”, ma anche a quelli degli altri quotidiani lagunari di questo periodo riviviamo le atmosfere, le attese, i progetti, i dibattiti, politici e sociali, riguardanti la Nazione e la Città. Molti temi che hanno diviso quell’opinione pubblica di fine Ottocento, sono rimasti irrisolti, e sono gli stessi che ancora oggi fanno discutere.

Le tecnologie rappresentano un formidabile strumento di dominio che ha come obiettivo definitivo la conquista della mente, oltre la quale non c'è altro.
Per capire quello che sta accadendo, dobbiamo cogliere i segnali deboli e unire i punti. Di conseguenza, il metodo dell’Intelligence diventa decisivo. In questo modo, sapremo guardare con occhi diversi la guerra in Ucraina e lo scandalo Qatargate al Parlamento europeo, le tensioni anarchiche nel nostro Paese e le reali dinamiche della riconferma del presidente della Repubblica, i limiti evidenti dell’informazione italiana e gli aspetti necessari della riforma dell’Intelligence nazionale. Queste e altre vicende vengono illuminate con una nuova luce, andando al di là delle apparenze per evitare di finire nell’ingranaggio del pensiero unico e della disinformazione.

"Ogni paese ha diverse tradizioni in cucina. Se è vero che l’Italia non ha una cucina nazionale, ma tante cucine regionali e locali (quelle delle nonne), ancora più vero è che in ogni paese del mondo la cucina si adatta al clima, all’agricoltura, alla tradizione, ai prodotti disponibili sul mercato (o ai supermercati, quando ci sono). È così che in giro per il mondo abbiamo alzato tanti coperchi dalle pentole, respirato i profumi, assaggiato i contenuti. Per lavoro o per diporto. Ma sempre con passione. Dagli appunti del nostro taccuino nasce questo libro. Naturalmente abbiamo fatto una scelta preferendo ricette che si possono preparare anche nelle nostre cucine. Forse…"

Una storia “vera”, ambientata nella provincia italiana, che alla fine sublima in una molteplicità di possibili soluzioni. L’autore, dall’alto della sua esperienza di vita, guarda le vite dei personaggi dipanarsi in un racconto realistico fino al limite del minimalismo letterario. Vite di coppia, solitarie, piene di dolorose vicende ma anche di gioiose illuminazioni. Il linguaggio è sciolto e il ritmo dinamico porta il lettore a sfogliare con vivo interesse i capitoli che, incalzanti, determinano la “veritas” ovvero il senso stesso dell’opera e della vita. Tornando al finale, ecco il tocco poetico dell’autore che senza dire, lascia immaginare. Ma sempre senza tradire l’essenza ovvero la “veritas”.

Una storia d’amore che si dipana dall’adolescenza alle soglie della maturità, un’ostinata ricerca che si scontra con difficoltà e delusioni, e che va di pari passo con la crescita professionale e umana della protagonista. Alla fine verrà il momento di compiere delle scelte definitive.

Il titolare di un’azienda vinicola di Provenza viene trovato senza vita per le esalazioni del mosto. Il sindaco di un piccolo borgo di Liguria, montanaro esperto, incontra la stessa fine precipitando in un dirupo. Dietro alle due morti solo all’apparenza accidentali aleggia lo spettro di una leggenda di paese. Possibile che a muovere la mano assassina sia una storia vecchia di due secoli? L’antica Bisanzio. Un’Abbazia Benedettina che ha dominato il Mediterraneo. Napoleone, Massena, e la Battaglia di Loano: dal buio della Storia emerge un fil rouge lungo più di mille anni. Le indagini si trasformano in una caccia al tesoro sulle orme di un soldato francese.

Il romanzo narra la storia della famiglia Zanatta, esempio di nutrito nucleo familiare dell’entroterra veneto, offrendo il ritratto di personaggi vividi, tipici della vita contadina e della cultura rurale a cavallo del Novecento. Una civiltà descritta dall’autrice attraverso vicende reali e romanzate, ma anche attraverso canzoni, proverbi e abitudini di un’indimenticabile epoca passata. Un libro sul coraggio di resistere, in tempi bui, attingendo la forza dalle proprie radici.

Il racconto di una vita lavorativa, la carriera, che è anche allo stesso tempo racconto biografico e romanzo di formazione, una metafora “vera” che rappresenta valori e sentimenti di un uomo che ha voluto e saputo declinarli nel proprio vissuto esistenziale. Un modo per guardare allo stesso tempo avanti, oltre la carriera, verso un continuo impegno personale nel volontariato e nella solidarietà sociale ed indietro, per non perdere mai di vista ciò che si è stati, da dove si è arrivati e soprattutto come, sempre nel rispetto dei principi di lealtà, solidarietà ed integrità che ne hanno contraddistinto ogni passo, ogni scelta, con consapevolezza, ragionevolezza e caparbietà. Con “La Carriera”, Pietro Paolo Monte si rivolge ai giovani e a tutti coloro che ancora dubitano che sia possibile credere nei valori più profondi e rimanere coerenti con se stessi di fronte alle insidie e alle difficoltà che la vita inevitabilmente ci fa incontrare. Una biografia, un romanzo, un invito all’amore, alla rettitudine, all’altruismo come stile di vita.