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L’ambizioso impiegato di un archivio, Francesco Camilli, nominato custode del museo reale e direttore degli scavi, parte per il luogo dove è stata scoperta l’antica città di Ercolano. È un vanesio e un impostore che conosce ben poco dell’antichità ma esperto nell’arte di accattivarsi il favore della corona. L’incontro con quella terra gli permette onori e gloria prima insperati e un giorno gli capita anche la fortuna di scoprire dei rotoli di papiro, fino a quel momento scambiati per pezzi di legno carbonizzati e usati come torce per scendere nei profondi cunicoli sotterranei. Neanche di questo compito è all’altezza, non riesce a leggere una sola parola ma nasconde con ogni mezzo il suo fallimento.

Ricordi ancora il tuo primo bacio? Il formicolio sulla tua pelle e le guance rosse? Ricordi se ti tremavano le gambe? Le farfalle nello stomaco, la musica intorno a te. I colori delle stelle. Per Michelangelo, un ragazzo della periferia di Napoli tutto è successo consegnando un caffè a Geremia. Inizia così per i due un’amore a colori, vissuto con la paura di ciò che questo sentimento riesce a far provare entrambi, con una miriade di emozioni che si scontrano con la società, ma che riempirà i cuori di Michelangelo e di Geremia in un solo battito. Noi... i colori e la musica è un racconto per chi si ama e accetta così com’è. Per chi ama la vita e vive ogni attimo, ogni istante pieno d’amore come fosse l’ultimo.

L’opera è un prosimetro concernente un viaggio introspettivo in prima persona, con tinte spiccatamente oniriche e tuttavia filosofiche, ben lungi dunque da qualsivoglia spiritualità mistica. Un ruolo preponderante hanno i cinque componimenti poetici, rappresentanti l’incontro allegorico del protagonista con altrettanti personaggi che ne incarnano stati d’animo, emozioni e pensieri da cui durante la sua vita è stato sfiorato, colpito e turbato, oltre che intimamente plasmato.

Per Mauro non è ancora tempo di riposarsi. Per quanto si sforzi di starsene tranquillo nella sua Calvi Risorta, i guai riusciranno sempre a trovarlo. Nel mezzo delle indagini su un omicidio apparentemente banale, si troverà invischiato in un caso di prostituzione minorile. Il nostro ex agente dei servizi dovrà vedersela con la Bratva e i suoi loschi traffici di esseri umani. Ad affiancarlo, fedeli come sempre, i suoi inseparabili ex colleghi.

L’Index rivela appieno il senso del titolo della presente raccolta di liriche: germinano dal cuore profondo di Nino e da quella lirica e segreta fonte emergono allo scoperto nelle immagini intrise dei profumi e sapori commisti, appresi prima dalle suggestioni della natura e poi, a mano a mano, dalle istanze dei casi della vita e dell’amore. L’autore, per una sorta di vezzo, nel quale fa capolino l’inconscio, non fa diretto riferimento a quelle particelle, parolette indispensabili, che articolano il nostro pensiero e determinano partiture logiche.

«Frammenti» è una raccolta di immagini di vita, sul filo della nostalgia e dei ricordi. Il tema centrale è il tempo che passa veloce e cambia persone e cose. Ma l'anima e il cuore del poeta restano intatti nonostante tutto, ostinatamente legati ad un'idea eterna di felicità e amore. E gli occhi della persona amata riflettono la passione e la luce imperitura della giovinezza. Infine è la speranza che traluce da ogni immagine, si riflette nei sorrisi e nella vita che si rinnova, accompagnata sempre dal rumore e dal profumo del mare, che cura gli affanni e dà ristoro. Anche gli addii appaiono meno tristi. La speranza trionfa, nonostante tutto sul dolore e perfino sulla malattia e le stelle continuano a brillare (anche) nel cielo di Kiev.

Il filo conduttore delle mie poesie è un quotidiano vissuto nel tentativo di modificare un DNA che non mi rappresenta. Un DNA scomodo, pesante, faticoso, impegnativo. Un continuo sforzo mentale e fisico per essere altro, uno scollamento tra mente e corpo a momenti insopportabile. Un incessante desiderio di essere amata sopra ogni cosa, di essere accudita, viziata, coccolata e di pretenderlo in modo diretto, senza mezzi termini o scorciatoie.

Se con “Le donne e altre storie” l’autore ha tenuto fede alla promessa di non interrompere il proprio viaggio nell’universo della poesia, con quest’ultima opera si è, invece, spinto oltre, sperimentando molteplici tipi di composizioni poetiche provenienti da epoche ed aree geografiche differenti. Ed è questo il motivo per cui ha deciso di dividerla in quattro parti, ciascuna avente ad oggetto un particolare componimento.

Nel romanzo "Da quando iniziai a camminarti accanto", l'autore descrive alcuni degli aspetti più duri della terza età attraverso gli occhi sognanti di Giuseppe, trentenne disoccupato, che ha costruito e consolidato i suoi ideali di libertà e giustizia grazie ai consigli del nonno Salvatore, ex partigiano e medico in pensione, al quale è molto affezionato. Durante un'afosa giornata di agosto, nonno Salvatore, costretto dai parenti a vivere gli ultimi momenti della sua straordinaria vita in una casa di riposo per anziani, riceve la gradita visita del nipote al quale confida di sentirsi tormentato da un pensiero nefasto. Solo una cosa potrà restituirgli un po' di serenità e Giuseppe promette di procurargliela, costi quel che costi. La malinconia, insita nell'argomento trattato nel romanzo, è attenuata dall'ironia con cui l'autore porta avanti la storia in un susseguirsi di situazioni.

Le Lame Viventi, Anime di Tutte le Cose, sono spade che racchiudono in esse, le forze e le essenze naturali del pianeta Zharvaast. Da sempre, questi spiriti antichi, corrono in aiuto dei popoli del pianeta nel momento del pericolo. È accaduto, così, anche durante la Prima Guerra dello Spazio, tra il regno di Zharved ed i Demoni dello Spazio di Dolgokhon il Devastatore. Allorquando un giovane capitano dell’esercito imperiale, Gomesh Maghnos, Detentore di Robom, la Lama Vivente del Tuono, insieme ad una Sacerdotessa della Luce Madre, Hela Nazra, Detentore di Fluka la Lama Vivente dell’Acqua; costituirono un esercito per liberare la capitale Menarian, caduta in mano agli invasori di Dolgokhon il Devastatore. Gomesh, Hela, Teramak fratello di Gomesh ed Itijikin, formarono, allora, un esercito, riunendo i Detentori delle Lame Viventi, e sconfissero i Demoni dello Spazio. Anni dopo, però, i Demoni dello Spazio, con a capo il Diavolo Shepook, fratello minore di Dolgokhon, scatenano la Seconda Guerra dello Spazio.

Niente è più lo stesso per coloro che hanno incontrato il Cobra, un serial killer che violenta e uccide donne inermi in quel di Castellammare di Stabia. C’è un’unica vittima risparmiata e il suo nome è Dora Neri, amica del Commissario Giulia Cangiato che conduce le indagini con l’Ispettore Manuele Basilio e la squadra di via Alcide De Gasperi. Ricordi, prima confusi e poi chiari, portano la testimone a incolpare un qualcuno molto vicino alle due amiche.

Il giovane Taras, figlio mortale di Poseidone, viene inviato dall’Olimpo con le sue truppe presso l’isola di Creta, il Re Minosse e il suo popolo erano sotto assedio, la forza del valoroso condottiero però annienta la minaccia e ristabilisce l’ordine sull’isola. Lì incontra Satureia, la bella principessa, i due si innamorano all’istante e si sposano. Il Dio Poseidone, affida un altro compito a Taras, essendoci molti conflitti in Grecia, dovrà condurre in salvo cittadini indifesi.