Il Seme Bianco

In questo libro si racconta la vita di un cantiere di costruzione e dei villaggi che lo circondano nella remota regione di Equatoria nel Sud Sudan, flagellata dalla guerra e dalla carestia. Si narra di stregoni della pioggia morti per far piovere, di ragazze uccise per amore di uno straniero, di antichi riti tribali, di solitudini europee nei pochi hotel coloniali, di leggende come quella della legione romana che Nerone, l’imperatore, mandò alla ricerca delle fonti del Nilo e che scomparve nel nulla. Si parla del fascino irresistibile dell’Africa, del Mal d’Africa.

"Mareoltre" indaga le pieghe del desiderio e del risvolto inatteso in cinque cadenzati racconti. Epifania del mare per una bambina; il mare, rischio e speranza, per un giovane uomo di colore fedele al suo progetto di vita; l’affrancamento di una vedova da un rituale lenitivo del dolore divenuto ormai vincolante; l’ultima collezione di un’archeologa famosa che si lascia incantare dai netzuke; l’amore-libertà in un incontro imprevisto redento dall’esito della banale consumazione fisica. La tensione verso la vita compiuta e l’improvviso insorgere di un’anima nuova s’intrecciano e si modulano nelle figure dei cinque racconti che simbolicamente compongono una costellazione dell’umano: stupore, compimento, liberazione, sorpresa, redenzione.

Un romanzo di amicizie tradite, scelte estreme, una passione proibita. Nel cuore di una Ferrara rinascimentale Parisina e la sua dama Letizia si muovono tra intrighi di corte e segreti pericolosi. Una costretta a scegliere tra lealtà e salvezza, l’altra a combattere con i suoi sentimenti. Quando gelosia e vendetta mettono in moto un ingranaggio di inganni nulla sarà come prima. Un delitto nascosto, un amore che sfida le regole di corte e un’amara condanna. Ispirato a eventi reali questo romanzo è un viaggio intenso tra potere, amore e redenzione.

"Millevoci" è una raccolta di dieci racconti che fondono umorismo e memoria popolare, dando voce a una comunità variopinta e marginale. Niente miracoli né protagonisti salvifici: solo poveri cristi, immersi in storie dove il grottesco si mescola al quotidiano e il mito si insinua nell’aneddoto. Come un coro greco, il paese osserva, commenta e accompagna, crudele e indulgente al tempo stesso. Le vicende, pur apparentemente ordinarie, si tingono di un’ironia feroce e disincantata che spinge il lettore a sorridere senza pietà, e poi a riconoscersi. Perché ognuno, almeno una volta, è stato complice di una beffa, testimone di un crollo, o protagonista involontario di un assurdo, tragicomico destino.

Isabel Wilson, Detective della omicidi di Boston da poco recata, assieme al collega Liam Miller, su una scena del crimine, trova il cadavere di una donna rinvenuto nel parco comunale di Boston. Si tratta di una donna, la cui morte è stata causata da un profondo taglio alla gola che ne ha reciso la carotide, e cui sangue è stato prosciugato dal corpo. Una scena, agghiacciante, che rivela dettagli interessanti dopo l'esame autoptico. Isabel, incaricata di indagare sull'omicidio, verrà a conoscenza di verità scomode. Wilson dovrà al contempo fare i conti con una serie di altri omicidi, destinati a scuotere la tranquillità della città. Le morti accomunano stesso modus operandi.

Siamo in un paesino del Veneto orientale, inizi anni ‘60 del secolo scorso, in un pomeriggio uggioso, nebbia fitta, fitta. Due amiconi si incontrano casualmente in una armeria, a distanza di otto anni. Stupore, grandi abbracci. Quattro chiacchiere, rivivendo momenti felici della loro giovinezza... L'armiere, amico dei due avventori (Nildo detto Nico e Pierluigi detto Pier, appena rientrato dal Sud America), racconta ai due clienti amici una storia triste, della sua famiglia, molto dolorosa. Pier, per sdrammatizzare, invita i due amici Nico e Benito, l'armiere, nella sua villa settecentesca sita poco distante. I tre “moschettieri”, attorno a un bel focolare, scherzarono, raccontando le loro storie. Ma il mattatore della serata fu il castellano Pier. Cinque ore in giuliva compagnia, Sangiovese e caldarroste. In tutto il tempo Pier ammaliò gli ospiti con i suoi mirabolanti racconti di viaggi: la Pampa argentina, l’Uruguay, città romantiche e di possenti fiumi. Raccontò delle sue avventure amorose, sbalordendo i due entusiasti e brilli amici... Sfiniti e alticci, a mezzanotte si accomiatarono, salutandosi: “Alla prossima Vuelta”.

In un piccolo paese collinare a pochi passi dal mare, Nando cresce tra la semplicità della vita contadina e il profondo legame con la sua famiglia. Figlio di Alfredo, uomo instancabile e pescatore di anguille, e di Giovanna, donna forte e premurosa, il ragazzo osserva il mondo con curiosità e desiderio di scoperta. Dalle avventure dell’infanzia alla durezza del lavoro, dalle prime cadute alle nuove consapevolezze, Paisà racconta il viaggio di Nando, la sua voglia di riscatto e il suo amore incondizionato per le proprie radici. Un romanzo che intreccia emozioni, memoria e appartenenza, e che ci ricorda quanto sia importante non dimenticare da dove veniamo.

Milano, città di traslochi e cuori in subaffitto. Fanny e Pietro, coppia glamour dell’editoria, cambiano casa come si cambiano le lenzuola: spesso e con poca soddisfazione. Cercano la dimora perfetta, ma qualcosa – o qualcuno – sembra mettersi sempre di traverso. Stanze troppo silenziose, corridoi che scricchiolano più del dovuto, e un’agenzia immobiliare dal nome poco rassicurante: Dimore Perdute. Tra una medium che legge i tarocchi e una misteriosa agente che spunta quando meno te l’aspetti, la caccia all’appartamento diventa un viaggio surreale tra passato e presente, vivi e (forse) non così vivi. Quattro inquilini e un funerale è una commedia grottesca punteggiata di ironia, malinconia e fantasmi con molto carattere. Perché la casa dei sogni, a volte, è solo un modo elegante per non accettare che siamo già... altrove.

Marta o M. ha finalmente l’opportunità di lavorare come autrice presso la compagnia teatrale dell’università. Tuttavia, prima di realizzare il suo sogno, M. si ritrova catapultata nella realtà cruda e complessa delle Comunità educative minorili. Qui, in una struttura che ospita un gruppo di ragazzini fuori dal comune, Marta è costretta a riflettere sulle scelte fatte finora, a fare i conti con gli errori commessi in amicizia e in amore. Ma soprattutto, questo incontro ravvicinato con la fragilità e la resilienza la spinge a riconsiderare il rapporto con suo padre e a interrogarsi sul futuro che l'attende.

Come si sopravvive quando la persona che abbiamo amato diventa solo un ricordo che fa rumore? Chiara ha perso suo marito all’improvviso, senza avere il tempo di un vero addio. Lorenzo è rimasto intrappolato nella memoria di una donna che ha amato oltre ogni misura e che continua ad abitargli dentro. Entrambi avanzano a fatica, in bilico tra il passato ed un presente che non riescono ad afferrare, tra quello che erano e quello che non hanno ancora trovato il coraggio di diventare. Sul palcoscenico di una Milano malinconica e vibrante, le loro vite scorrono parallele, spinte da ferite mai rimarginate e da un bisogno ostentato di rinascita. Il fiore tra i binari racconta le crepe invisibili che ci portiamo dentro e che scegliamo di nascondere ma anche la forza che serve per lasciarsi sorprendere ancora.

In un futuro distopico, Carlo Ponticelli, brillante fisico, è processato per omicidio dal Nuovo Tribunale Globale. Ossessionato dalla Macchina per la fusione fredda, la sua vita è legata ad Anna, pittrice di talento e suo unico grande amore, e a Edoardo Worbas, rampollo dell'alta società destinato al successo. I tre, stretti da un legame indissolubile, si rincorrono nel tempo. Ma qualcosa si spezza. Carlo ora, sul banco degli imputati, deve confrontarsi con le scelte passate che lo hanno indotto ad uccidere un uomo. "Il suono del Sole" di Michele Forlani è un romanzo che danza tra futuro e passato, dove la tecnologia fa da specchio alle eterne debolezze umane: l'ambizione, il tradimento, l’ossessione, il potere, l’amore. Una storia che esplora quanto siamo disposti a sacrificare in nome dei nostri desideri più profondi e intimi.

Conoscete la leggenda che ruota intorno alla mandragora? Si narra che questa radice, inusuale per le sue caratteristiche antropomorfe, gridi disperatamente quando la si strappa dalla terra. Per Febronia è il portafortuna che i suoi maestri erboristi, Didier e Camille, le hanno regalato quando il destino, dalla Francia, l’ha riportata in Italia. Quel destino, un po’ surreale, ha il volto dell’anziana Dorotea, che sembra aspettare proprio lei sulla soglia della piccola erboristeria, e del suo stravagante compagno: Arsenico, un pappagallo impagliato che reca con sé, oltre al colore del veleno di cui porta il nome, anche tutta la polvere del tempo e della storia, una storia dal sapore amaro, quello dell’Inquisizione. La mandragora non ha mai smesso di gridare in silenzio cercando una voce che adesso, in Febronia, potrebbe aver trovato.