Gruppo Albatros Il Filo

In questa raccolta di Willelmina Scarfò si dispiega un universo poetico ricco di suggestioni sensoriali e vibrazioni interiori, in cui ogni verso è intessuto di metafore ardite e di echi melodici che invitano il lettore a un'intima immersione nelle pieghe dell'anima. L'autrice predilige una scrittura in versi liberi, che evita schemi rigidi per abbracciare un fluire naturale, quasi musicale, delle parole. Nelle poesie di Willelmina Scarfò la natura non è mai semplice cornice, ma compagna di viaggio e maestra di vita: piante, fiori, mare, cielo vengono personificati, assumendo voci e tormenti umani, mentre i colori (giallo, blu, ocra) agiscono come veri e propri protagonisti, stimolando percezioni tattili e olfattive in un'inaspettata sinestesia.

Elaris è una regina di innegabile bellezza, amata dai sudditi e temuta dalla corte. Governa un mondo dominato dalla magia, e sotto il suo dominio, che dura da più di mille anni, il piccolo regno dei Feyrin prospera: i confini sono sicuri e il popolo gode di pace e abbondanza. Alla figlia, la futura regnante, la sovrana ha concesso il permesso di partire, esplorare il mondo e toccare con mano le sue meraviglie e i suoi orrori, ma quando ciò è avvenuto la principessa ha corso un grave rischio, finendo prigioniera. Oltre al legame familiare, a unire le due donne è anche un segreto che va maneggiato con molta cura e che, se scoperto, difficilmente potrebbe suscitare gli entusiasmi del loro popolo…

Il giovane Anthony si reca a Venezia per fare luce sul legame tra la regina di Cipro, Caterina Cornaro, e il duplice omicidio che l'ha reso orfano di entrambi i genitori quando era solo un bambino. Ad affiancarlo nella rocambolesca ricerca ci sarà Agata, mendicante che dimora tra le calli della Serenissima ammantata da un'aura che attrae e repelle al tempo stesso. I due vagheranno per la città nell'intento di svelare arcani che si perdono nella notte dei tempi, tra enigmi da risolvere e sinistri personaggi, fino all'inaspettato e sorprendente finale.

Un gruppo di ragazzi si ritrova improvvisamente in un incubo, sospeso tra realtà e allucinazione. All'interno di un vecchio centro commerciale abbandonato, le porte non sono semplici ingressi, ma varchi che conducono in dimensioni dove nulla è come sembra e la paura si insinua sottile e inesorabile. Parallelamente, Lorenzo e Paolo intraprendono un viaggio all'apparenza tranquillo lungo un fiume, ma si ritrovano oltre i confini dell'ordinario, tra creature enigmatiche e forze oscure. La natura si fa viva, rivelando un mondo in cui il pericolo e la meraviglia si contaminano. Occhi e Artigli sono due storie che si intrecciano in un crescendo di avventura, tensione e magia oscura, due viaggi al di là della realtà. Una narrazione che trasporta il lettore in una dimensione dove ogni porta aperta può essere l'inizio di un viaggio senza ritorno.

Il popolo ebraico nel corso dei secoli ha raggiunto dei risultati di altissimo livello in tutti i campi del sapere. Un culto per lo studio che non si è mai fermato e che è alla base dell'educazione e della formazione di ciascun giovane. In questo saggio agile e chiaro nelle diverse argomentazioni, il fisico e filosofo Paolo Agnoli, partendo dai dati incredibili dei premi Nobel attributi a personalità di origine ebraica, riflette sui motivi di un successo duraturo, che si riflette anche nelle tante iniziative imprenditoriali. Intervallato da motti di spirito degli ebrei su loro stessi, questo saggio dimostra anche in generale come la spinta verso la conoscenza e la cultura nelle sue tante manifestazioni (a partire da un testo sacro come la Torah) sia un valore aggiunto in ogni epoca, ancora di più oggi dove le innovazioni sono continue e c'è bisogno di menti attive, capaci di cogliere le potenzialità e i rischi di nuovi mondi.

Micio Valerio è un bel gattone paffutello che vive nella città di Miciosia e lavora come cuoco al ristorante Gourmiao. Non ama molto fare attività e a una qualsiasi avventura preferirà un sonnellino riposante. Una notte di tempesta, la sua vita tranquilla viene stravolta dall'arrivo di Valentino, bradipo della Giungla Baffuta, che trascina Micio Valerio in una missione pericolosissima: salvare la tigre Tempesta, caduta vittima di un oscuro incantesimo di tristezza. Tra ostacoli inaspettati, prove insidiose e colpi di scena, Valerio si ritroverà nel bel mezzo della giungla e dovrà affrontare le sue paure per trovare dentro di sé un coraggio che non sapeva di avere. Riuscirà a dimostrare che anche un gatto pigro e impacciato può diventare un vero eroe? Età di lettura: da 4 anni.

Diventare una famiglia tramite percorsi alternativi è ancora oggi sotto il bersaglio di critiche e pregiudizi. Trovarsi in un tunnel che sembra non avere mai fine è invece una condizione che molti di loro che li avanzano non hanno provato sulla propria pelle. La famiglia è amore, e chi la cerca ha quel fuoco dentro che lo porterà prima o poi a fare cose grandi e inizialmente impensabili.

Valeria è una donna forte che cresce da sola le sue due figlie dopo la morte del marito, tra rinunce e sacrifici quotidiani. Ma quando un dolore ancora più grande travolge la sua esistenza, l'equilibrio già fragile della famiglia si spezza. Una verità taciuta, colpe che bruciano e ferite che non si rimarginano incrinano ogni legame, e persino l'amore materno sembra vacillare sotto il peso della rabbia e del rimorso. Tra assenze e ritorni, dolori indicibili e il desiderio di riscatto, Valeria dovrà confrontarsi con i fantasmi del passato e con l'unico fragile frammento di speranza rimasto: la possibilità di ricominciare, anche quando sembra non esserci più nulla da salvare. "La strada era ancora lì e lei doveva percorrerla, trovare il coraggio di attraversare il suo dolore. Aprì la porta e restò sull'uscio a contemplarla prima di entrare. Ci sono profumi che ti camminano dentro, silenzi che ti tolgono il respiro, nostalgie che atterrano nel cuore e specchi che riflettono un passato accantonato." Quello che resta è un romanzo intimo che scava nei sentimenti con sincerità e compassione. Una riflessione profonda sull'amore materno, sul perdono e sulla resilienza di fronte alla perdita.

L'autore ci dona un piccolo saggio in cui riflette sul senso della vita e della morte, sulla società contemporanea, accecata dall'egoismo e dall'indifferenza. Un viaggio dentro se stessi in cui inciampare negli errori è necessario alla crescita, alla ricerca della libertà ideale. "In una società vuota che ormai ha perso il suo sorriso, l'individualismo assume il suo controllo, su individui sempre più accecati dal sotterfugio del menefreghismo".

Quello di Maurizio Bentivoglio è un mondo poetico suggestivo e originale nel quale il linguaggio diventa uno strumento impiegato per decostruire una realtà più che per descriverla e in cui, nello stesso tempo, si tenta di catturare qualcosa di inafferrabile con i versi e le parole.