Giacché Edizioni
Come Picasso e Van Gogh. La storia di John Super Tramp Robertson
Armando Napoletano
Libro: Libro in brossura
editore: Giacché Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 64
Due Coppe dei Campioni consecutive conquistate al tramonto degli anni ’70 lasciando il suo marchio indelebile: assist vincente per il gol di Trevor Francis nella finale bavarese contro il Malmö e gol decisivo all’Amburgo di Magath dodici mesi dopo a Madrid. Bastano questi dati per descrivere in sintesi cosa ha rappresentato lo scozzese John Neilson Robertson, oggi 72enne, nella storia del Nottingham Forest. Un mancino terribile. Ne raccontiamo la storia seguendo il tracciato disegnato da Brian Clough con il suo Forest, una squadra che resta leggenda. «Ho chiamato Robbo “uomo grasso” e con ogni sorta di altri nomi. Ma dategli una palla e un metro di spazio e lui diventa un artista: il Picasso del calcio» (Brian Clough) «È capace di crossare semplicemente con la precisione di un giocatore di biliardo» (Bill Shankly) «L’arte è tutto ciò che ha a che fare con l’essere un buon calciatore: un controllo magnifico, la capacità di calciare la palla con entrambi i piedi, cosa che metà dei giocatori della Premier League ora non sa neanche fare» (John McGovern) «Devo essere sincero. Io non riesco a vedere in Robertson tutte le qualità di cui mi parli. Anzi, a dirla tutta, non sembra neanche un giocatore di calcio!» (Brian Moore) «Vedi amico mio, neanche Van Gogh sembrava un pittore. Eppure ti garantisco che, nei loro rispettivi campi, lui e John Robertson sono due fenomeni» (Brian Clough)
La Spezia medievale. Spazi pubblici, contrade e dimore signorili: la vita nel borgo murato tra Tre e Cinquecento
Luisa Cascarini
Libro: Libro in brossura
editore: Giacché Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 288
Uno studio denso di contenuti inediti che ci consegna un’immagine del borgo murato, tra Tre e Cinquecento, economicamente vivace e strettamente connesso al vasto territorio agricolo circostante, nonché centro di controllo politico e militare del Golfo, alle cui vicende storiche è dedicata un’ampia sezione che ci riporta al clima dei tempi delle congiure e delle lotte di fazione, epoca in cui La Spezia ebbe un ruolo strategico nei rapporti con Genova. Un borgo capace di attrarre maestranze artigiane, professionisti e personalità politiche e militari e dove fervono molte attività: dai macelli, ai forni, alla produzione dell’olio, dalle botteghe degli speziali, ai venditori di stoffe e produttori di seta, dai cuoiai, materassai, berrettai, ai marmorari, orefici, argentieri, ecc. La Spezia di fine Quattrocento è una piazza mercantile di rilievo in cui operano procuratori di stati esteri e dove il commercio tocca molti variegati generi, tra cui quello, molto fiorente anche a Genova, del mercato degli schiavi. Un volume frutto della ricerca su fonti archivistiche, molte delle quali inedite, e di un impegnativo esame delle emergenze superstiti nel borgo che subì, a partire dall’Ottocento, pesanti stravolgimenti. L’archeologa Cascarini ha condotto un’attenta schedatura delle testimonianze dell’edilizia civile, con ampia e dettagliata documentazione fotografica e archivistica; dal solenne portale in marmo dei Pogliasca, alle belle murature in opera quadrata genovese, ai pilastri dei loggiati. Molte e di notevole interesse sono le novità, come la descrizione delle vie del borgo percorse da una processione, o i due inventari inediti delle armi del Castello e della Bastia, di fine Quattrocento. È attestato un edificato di pregio, testimoniato dall’esistenza di almeno due domus magnae; si ipotizza inoltre la collocazione della Cittadella, fortezza demolita alla fine del Quattrocento. Il costruito storico prodotto dalla vivace società mercantile spezzina evolve col mutare delle consuetudini abitative; le schiere medievali vengono accorpate a costituire palazzi dal tipico vano-scala genovese, creando una Spezia dai bei palazzi, tanto da avere, nel Cinquecento, un sistema simile a quello dei “Rolli” di Genova.
La mia cucina. Dalla tradizione ad oggi
Gino Barilari
Libro: Libro in brossura
editore: Giacché Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 216
Una raccolta di più di 170 ricette, la selezione tra i migliori piatti di uno dei cuochi più noti delle Cinque Terre. Un viaggio nel tempo, dai sapori del mare ai ricordi della Liguria d'un tempo.
Trekking col treno tra Val di Magra, Cinque Terre e Tigullio. 25 escursioni facili senza prendere l'auto
Gianmatteo Ferretti
Libro: Libro in brossura
editore: Giacché Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 144
Dall'estremo Levante al confine con la Toscana, lungo l’arco ligure fino al Tigullio, la guida propone 25 escursioni rigorosamente studiate e testate dall’autore su sentieri adatti anche ai neofiti dell’outdoor, da percorrere senza mai dover prendere l’auto, sfruttando tutte le stazioni ferroviarie da Luni a Lavagna. Immersi nel verde della macchia mediterranea, scopriamo il giro degli antichi mulini di Castelnuovo Magra o le dolci salite a gradoni dell'Alta Via del Golfo. Dal circuito dell’Isola Palmaria, ai sentieri a picco sul mare della Via dei Santuari, dal fresco della Ciclopedonale Maremonti, ai soleggiati declivi del Golfo del Tigullio, alle mulattiere storiche della Via dell'Ardesia, questa guida ci offre mille viste diverse sull'infinito, spaziando dalle Alpi Apuane a Punta Mesco fino a Punta Manara. E tra muretti a secco e borghi secolari, oltre le vie delle Cinque Terre, scopriamo il sentiero “ritrovato” della Donega, antica via di comunicazione un tempo abbandonata, oggi recuperata e percorribile grazie al lavoro dei volontari. Guida con descrizioni dettagliate dei percorsi, mappe in scala, curve di livello, profili altimetrici, tracce GPS e informazioni utili sull'attrezzatura necessaria per affrontare i percorsi, punti ristoro e rifornimento acqua, biglietterie. Con il patrocinio del CAI Club Alpino Italiano - La Spezia
Abbandonati. Luoghi e paesi fantasma della Sicilia
Cristiano La Mantia, Ascosi Lasciti
Libro: Libro in brossura
editore: Giacché Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 208
Un viaggio ricco di suggestioni, alla scoperta di immagini e storie dei più affascinanti luoghi abbandonati dell'Isola, che ci riportano indietro nel tempo, tra le mura possenti di masserie feudali sorvegliate da insoliti mostri di pietra e splendidi bagli, dove ancora risuonano gli echi di culture lontane. Fabbriche, miniere e solfare, un tempo brulicanti di vita, sono oggi spettri di archeologia industriale, circondati da un silenzio irreale. Immersi in un paesaggio di pura bellezza scopriamo opulenti palazzi e ville affrescate di nobili origini, lussuosi alberghi e stazioni termali, basi militari, ospedali e un antico inquietante conservatorio, che sussurrano storie di un'altra Sicilia, sconosciuta e nascosta. Gli autori e i gruppi che hanno collaborato a questo volume assieme a Cristiano La Mantia e Ascosi Lasciti sono: Giovanni Polizzi, Claudio Licitra, Giuliana Imburgia, Giusy Sirena, Valeria Alibrandi e Liotrum Urbex Sicilia.
Spezia. Calendario della città d'un tempo 2026
Irene Giacché
Prodotto: Calendario
editore: Giacché Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 28
Il celebre Teatro Politeama "Duca di Genova", con la sua storia, è il protagonista principale del calendario di Spezia "la città d’un tempo", edizione 2026, appuntamento annuale delle Edizioni Giacché, proposto nella consueta veste d'antàn in edizione di pregio, con grandi foto d'epoca dalle collezioni di Giuseppe Cappellini, Sergio Del Guerra, eredi Devoto, Euro Costa, archivio Cattedrale di Cristo Re, stampato in grande formato (aperto 30 x 60 verticale) che include le fasi lunari ed offre ampio spazio per appunti. In copertina campeggia una rara immagine del teatro, poco prima della demolizione, e già affiancato al Palazzo delle Poste. L’inserto contenuto all’interno contiene foto inedite del grande teatro inaugurato nel 1880, edificato principalmente per l’esecuzione delle opere liriche. Fu un progetto «grandioso» sottoposto, come usava un tempo, al rispetto di rigorosi standard estetici che ne garantivano l'inserimento in maniera armoniosa nel tessuto urbano esistente e che doveva «dar degno riscontro al costruendo Palazzo d’ingresso dell’Arsenale» con cui il Politeama era in asse e che in qualche modo fronteggiava. L’imponente Politeama contava ben «42 palchi in tre ordini, 2 gallerie, locali per l’Istituto Musicale e sala per caffè». Ma il calendario ci regala altre belle immagini con accurate descrizioni della città d'un tempo, come la bella vista di Piazza Garibaldi attraversata da uno dei primi tram di passaggio, con i suoi bei palazzi in un'immagine d'epoca inedita commentata per l'occasione da Gino Ragnetti che ne ripercorre brevemente la storia. Lo stesso autore, commentando più avanti l'immagine del complesso di San Francesco il Grande, ci racconta la leggenda di un tesoro custodito nell'antico convento, nascosto e mai più ritrovato. Il calendario raccoglie altre immagini di edifici di grande interesse e bellezza come il Palazzo Oriana di Via Roma, una delle opere più significative di Bacigalupi, tra coloro che maggiormente contribuirono a dare un nuovo ed elegante volto alla città di primo Novecento. Lo stile e la storia del palazzo sono descritti da Diego Savani che illustra anche la splendida immagine della sala da tè dello scomparso bar e pasticceria Bazell-Crastan con la «boiserie in palissandro del Brasile, soffitti decorati in oro zecchino e interventi di marmo nero del Belgio. I pavimenti vennero affidati alla ditta Boletto che riprodusse speciali tappeti floreali». Non potevano mancare i luoghi simbolo della vecchia Spezia come Piazza Brin, il Sacro Cuore, la Piazza del Mercato con le sue tettoie Liberty, o come la bella immagine della passeggiata Morin animata presso il pontile dei vaporetti, con il battello della Società Esperia in arrivo, una delle numerose società e cooperative che si contendevano il primato sulle acque del Golfo. Così a dicembre possiamo oggi solo sognare i vecchi stabilimenti balneari di un tempo che sorgevano sulla costa, come l’«Helios», all'epoca davvero ampio e moderno.
Popolo e signori. Storie di streghe, schiavi, pellegrini, mercanti, ammiragli, dogi e papi tra Liguria e Lunigiana, dal Medioevo al Seicento
Marco Biagioni
Libro: Libro in brossura
editore: Giacché Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 192
È un autentico viaggio nel tempo questa raccolta di vite vissute tra Medioevo e Seicento che ci offre un punto di vista davvero illuminante. Storie molto diverse tra loro che vanno dal racconto della forza morale di Antonio da Faie, povero analfabeta divenuto un istruito “speziale e cronista”, alle terribili torture subite dalla “strega” Franchetta di Triora; dal lungo viaggio a Roma di un pellegrino per il Giubileo del 1450, alle peripezie di un marinaio di Spezia, catturato e ridotto in schiavitù ad Algeri che affronta, da cristiano in terra islamica, l’annosa procedura del “riscatto”. Incontriamo non solo popolani ma anche borghesi come Jacopo Bracelli, cancelliere della Repubblica di Genova e uomo di lettere, che contribuì a diffondere la cultura umanistica o ancora Biagio Assereto, intellettuale che «posò i libri e le penne» per diventare ammiraglio e distrusse l’armata di Alfonso d’Aragona. E non manca la nobiltà con il primo doge veramente Magnifico, Tommaso Campofregoso, che si circondò «... di un fasto quasi regale, nuovissimo per Genova», per finire con Nicolò V, il Papa umanista di Sarzana, uomo di lettere dalla sapienza erudita, profondo conoscitore della cultura classica, che egli promosse attivamente anche con la raccolta e copiatura di testi antichi. Vite lontane, raccontate dall’autore con sapienza, supportate da documenti e riferimenti storici puntali che ci consentono di immergerci nella realtà dei secoli passati tra scontri epici, cultura illuminata, superstizioni e storie di riscatto personale.
La cattedrale di Cristo Re: un progetto di comunità. Cinquant'anni dalla Dedicazione
Alfredo Milazzo
Libro: Libro rilegato
editore: Giacché Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 88
La storia, l'idea, le fasi costruttive della cattedrale della Spezia, edificio sacro unico nel suo genere, progettato da Adalberto Libera e consacrato nel 1975. Cinquant'anni di storia racchiusi nel libro, frutto di ricerche d'archivio, raccolta di testimonianze ed articoli, con ampio spazio dedicato agli arredi e opere d'arte che arricchiscono l'interno della cattedrale di Cristo Re, costruita secondo i dettami del Concilio Vaticano II. Con contributi di: Egidio Banti, Diego Marchini, Michelangelo Moggia, Nicoletta Sorrentino.
Cinque Terre e Portovenere. Calendario 2026
Prodotto: Calendario
editore: Giacché Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 28
Il calendario fotografico 2026 dedicato alle Cinque Terre e a Portovenere, è opera del fotografo spezzino Mauro Fioravanti. Stampato in alta definizione nel pratico formato che raggiunge, aperto, la misura verticale di 60 x 30 cm, il calendario offre la possibilità di scrivere comodamente nell’ampio spazio destinato agli appunti, riportando le fasi lunari e, oltre alle festività italiane, anche quelle spagnole, francesi, inglesi e tedesche. Nelle medesime 5 lingue troviamo anche delle note sulle origini dei centri storici delle Cinque Terre e di Portovenere immortalati nelle pagine. Una particolarità, rivolta agli appassionati di fotografia, sono i dati di scatto pubblicati sotto ogni immagine. Il calendario ci accoglie con una splendida vista di Manarola, che campeggia in copertina con i suoi vivaci colori e una mareggiata che si infrange alta sulla scogliera del porticciolo. La sfilata dei mesi offre una successione incantevole di scorci dei borghi nelle quattro stagioni, da quelle azzurre invernali alle immagini dei mesi più caldi; a gennaio troviamo Monterosso in una inedita vista del centro storico nella quiete serale, a febbraio una Manarola che si erge su una distesa spumeggiante e accende le prime luci del borgo circondata dal blu del cielo e del mare, una bellissima immagine invernale a cui raramente i turisti potranno assistere. Il paesaggio varia così da una Corniglia, arroccata sul monte in due viste bucoliche e quasi idilliache, alla visione di Riomaggiore con le case colorate che si affacciano sul mare per passare poi al porticciolo di Vernazza placidamente sdraiata su un mare calmo in cui si avventura solo un timido "gozzo". In estate davanti alle limpide trasparenze del mare di Monterosso si schierano gli ombrelloni nella pigra attesa dei bagnanti, mentre ancora una magnifica visione di Portovenere ci accoglie con le variopinte case della calata schierate e le barche in attesa di prendere il mare. Un’immagine di Riomaggiore tra mare e cielo, lascia intravedere la costa oltre le rocce scure, tra il verde cupo del mare, il rosso, giallo e arancio delle facciate, l'azzurro del cielo punteggiato di candide nuvolette. Una romantica Vernazza serale a novembre ci attira nella sua quiete di luci, mentre l’ultimo mese dell’anno ci lascia quasi senza fiato con una Portovenere ripresa in una visione notturna con San Pietro e le rocce dell'Arpaia sul mare. Ogni calendario viene venduto in confezione singola, dentro una busta protettiva resistente.
Luoghi abbandonati della Lunigiana
Martina Fai
Libro: Libro in brossura
editore: Giacché Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 176
Un viaggio inedito nel cuore della Lunigiana, un angolo di Toscana ricco di storia, immerso in un paesaggio rurale quasi congelato nel tempo con una varietà di luoghi abbandonati davvero unica, dai ruderi di antichi castelli, al percorso sull'acqua della valle dei mulini, dalle chiese, agli ospitali, un tempo rifugio di pellegrini e viandanti. Tra i resti di un convento medievale e un eremo solitario, tra borghi svuotati, rustici casolari e alpeggi che si stagliano nella nebbia con i loro profili, incontriamo lo struggente fascino dei cimiteri in disuso dove gli sguardi dei defunti, macchiati dal tempo, ci osservano solenni. E tra le imponenti strutture di un'ex-base Nato e la suggestiva ferrovia della diga in disuso, addentrandoci nel folto del bosco, possiamo scoprire arcaiche fonti, persino di acqua salata, o ripercorrere gli ardui passi dei cavatori del marmo, tra rifugi dimenticati in cima alle Alpi Apuane, da dove la vista spazia sull'infinito. Un paesaggio che offre mille bellissimi scorci, come il sentiero che porta ai resti di quella che fu una vera e propria chiesa nella roccia. È impossibile resistere al richiamo di questo territorio, costellato da misteriosi lasciti oggi in stretto connubio con la vegetazione, tra pietre secolari e alberi contorti... Con mappe e foto di più di 30 luoghi.
Storia del Battaglione Garibaldino «Melchiorre Vanni». IV Zona Operativa
Maria Cristina Mirabello
Libro: Libro in brossura
editore: Giacché Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 576
Il volume esamina l'intero periodo che va dalla nascita della Brigata prima "Signanini" poi "Vanni", quindi Battaglione "Vanni", fino alla Liberazione, trattandone i lineamenti generali e l'evoluzione, la cui crescita sembra corrispondere a un vero e proprio «romanzo di formazione». Assistiamo così a un percorso non privo di lacerazioni e rotture, e a una sequenza di avvenimenti e di azioni, che hanno caratterizzato la storia del "Vanni", con approfondimento delle fasi maggiormente significative, sempre puntualmente contestualizzate in relazione alla storia generale della IV Zona Operativa, nonché allo studio e alla fedele ricostruzione dei suoi organismi più rappresentativi (sia politici che militari). Tra le vicende narrate, anche il drammatico rastrellamento del 20 gennaio 1945, di cui abbiamo precise tracce documentarie, l'episodio forse più significativo e determinante dal punto di vista militare. Il volume, che comprende anche dati statistici, tracce di memorie familiari, riflessioni sui nomi di battaglia e sulla presenza di partigiani stranieri, tratta inoltre sinteticamente la storia del PCI spezzino, cui il Battaglione "Vanni" è particolarmente legato, qui delineata dal giugno 1944 alla Liberazione, e si chiude con gli elenchi dei Partigiani e Patrioti componenti il Battaglione. Per agevolare il lettore nella comprensione di alcuni importanti snodi strategici, sono state inserite nel testo foto dei luoghi e mappe relative agli stanziamenti della formazione nel corso del tempo (dallo Zerasco, al Calicese, allo Zignago) e ai terribili rastrellamenti dell'8 ottobre 1944 e del 20 gennaio 1945, nonché l'organigramma della IV Zona Operativa. «Un testo importante e ponderoso che costituisce una vera e propria pietra miliare degli studi sulla Resistenza della IV Zona Operativa, un testo ricco, minuzioso, quasi enciclopedico, in cui la storia del Battaglione è ampiamente trattata grazie alla consultazione dei numerosi documenti del nostro Archivio Storico, dell'Archivio di Stato della Spezia, dell'Archivio ILSREC, di altri archivi, anche privati. Grazie alla lettura di vecchi articoli di giornali, fotografie, approfondimenti, si raccontano anche storie politiche e umane vissute in anni difficili, scorci di biografie che parlano di impegno per la libertà e la giustizia». (Patrizia Gallotti, Presidente Fondazione ETS ISR La Spezia)
Le mura della Spezia. Dalle mura medioevali a quelle ottocentesche: genesi e storia di una città
Roberto Venturini
Libro: Libro in brossura
editore: Giacché Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 208
Partendo dai tratti delle mura medioevali ancora esistenti, per arrivare a quelle ottocentesche, mirabile esempio di architettura militare difensiva del XIX secolo, il libro ci accompagna in un itinerario urbano che ripercorre la storia della Spezia dalle origini ai giorni nostri. Dai resti dell'antica Bastia, allo sperone della Ridotta del Cipresso, il nostro viaggio si rivela una continua scoperta che passa per le massicce mura secentesche che l'autore richiama quasi a nuova vita descrivendone nei particolari i materiali, la struttura, il cammino di ronda coperto. È così che, passando per il centro storico, par quasi di vedere la città con i suoi luoghi simbolo cambiare davanti ai nostri occhi, dal Castello di San Giorgio alla Chiesa di Santa Maria, per arrivare alle estese mura ottocentesche, che Venturini analizza nel dettaglio, spiegandone con competenza e dovizia di particolari le funzioni dei componenti, dai torrioni ai bastioni, dalle porte alle caponiere, dal muro di cinta dell'Arsenale alla Cinta di Sicurezza. Un'opera unica e strettamente legata al territorio, se consideriamo che «il paramento a scarpa è formato da conci regolari squadrati di marmo Portoro proveniente dalle cave di Coregna, Portovenere, Palmaria e Tino, mentre il paramento superiore, su cui si aprono ad intervalli regolari feritoie incorniciate da conci, è realizzato con pietra calcarea di pezzatura irregolare in opus incertum proveniente dalle stesse cave». Conoscere e ripercorrere il perimetro delle mura urbane diviene così un'occasione di riscoperta della Spezia e della sua storia, per riappropriarsi di un patrimonio unico della città, da salvaguardare e valorizzare.

