Collezione Letteraria
Ricerche poetiche
Paolo Gera
Libro
editore: Collezione Letteraria
anno edizione: 2021
pagine: 112
"Anche tu canti. Ora più forte di loro. Canti la bulimia che stiamo vivendo in una corruzione che ci sradica dalla natura mentre la sbraniamo con famelicità autodistruttiva, androcentrica, così ferocemente in un automatismo ottuso, accecante e accecato in ogni morso. Una fame cannibalesca, fame d’aria, in quel quotidiano chiacchiericcio mercificatore e consumistico, eruttato dal nostro io grasso. In questa obesità invasiva, la lingua, e nella lingua l’amata poesia, cos’è? Come è? In quale corporeità esiste? In quale effettiva condivisione?" (Dalla lettera di Anna Maria Farabbi).
Röşa canina
Valentina Milandri
Libro
editore: Collezione Letteraria
anno edizione: 2021
pagine: 94
Rosa canina, nel corso della sua lunga genesi, ha avuto diversi titoli. Uno di questi era Trilogia dell’infanzia (di cui ha conservato l’impianto; infatti l’opera è suddivisa, secondo un criterio spazio-temporale, in tre parti: la primissima, la seconda e la terza infanzia). Poi, continuando nell’elaborazione, mi sono resa conto che il focus non era l’infanzia, ma i segni di salvezza, cioè quei segni che rimandano ad una dimensione sovrannaturale, in essa presenti. E fra questi il più potente, almeno per me, era la rosa canina, con le sue bacche scarlatte in pieno inverno. Pianta antichissima, che resiste al freddo e al caldo, la rosa canina non subisce attacchi da parassiti ed è usata come erba medicinale. Plinio il Vecchio sosteneva che, per rivelazione divina, la radice di rosa canina era l’unico rimedio contro la rabbia, malattia che rende folli animali e uomini. Essa inoltre è una specie “pioniera”, cioè che ama i terreni incolti, aridi, ed esposti al vento, dove prospera e fruttifica. Ma soprattutto nutre e trasforma tali terreni, rendendoli idonei alle piante più fragili.
Sotto l’ala del leone
Antonio Nepita
Libro
editore: Collezione Letteraria
anno edizione: 2021
pagine: 118
"La vita nella luce, anche quando si abbassa il buio, è come rinascere In questi versi, presenti nella penultima sezione titolata Fluido della Luce, le parole vita, luce, buio, appaiono come sigle archetipe da scrivere e leggere con le iniziali maiuscole; alta riconoscenza ad un catalogabile “merito etico-estetico”, motivata dal fatto di essere state in grado di irretire la Morte, che non poche volte fa capolino nelle pagine del libro, quasi aspirasse al minaccioso ruolo di convitato di pietra, e a trovare astuto-perfido riparo Sotto l'ala del Leone." (Lamberto Garzia)
Le storie di chi non racconta
Manuel Iallonardi
Libro
editore: Collezione Letteraria
anno edizione: 2021
pagine: 52
Fra una virgola e la pelle
Antonella Monti
Libro
editore: Collezione Letteraria
anno edizione: 2021
pagine: 48
«Indagare la sessualità con le armi della poesia e raggiungere il nucleo focale della domanda di senso dell’atto d’amore. È questo il tentativo di "Fra una virgola e la pelle" di Antonella Monti, ed è un tentativo cui va riconosciuta tutta l’epica di un’avventura dal destino sfocato, dalla difficile interpretazione. Questo perché ravvisare nella polvere della carnalità il trascendente anagogico è una prova difficilissima... Antonella Monti cerca di assottigliare il velo che distingue la poesia dall’insondabile mistero che la crea, trasformando il velo di Maya in un più leggero e trasparente lenzuolo che lascia intravvedere le sagome di chi, sotto di esso, consuma l’eros. Non è affatto un caso, quindi, se all’eros è dedicata l’intera raccolta, come dichiarato in epigrafe. Ma che poi eros diventi ispirazione e spirito, sempre leggendo l’epigrafe, non è per nulla scontato: ancora una volta la poetessa vuole unire carnale e divino secondo l’unica azione che, all’atto pratico, risulta insieme consapevole ed inconsapevole: il respiro (da cui traggono origine etimologica sia spirito sia ispirazione).» (Dalla Postfazione di Daniele Ciacci)
L'ultimo ermetico
Simone Magli
Libro
editore: Collezione Letteraria
anno edizione: 2021
pagine: 54
"La brevità formale dei testi di Magli si sposa – com’è tipico della produzione di aforismi – con un’esattezza immaginifica e una resa fortemente visuale del narrato. L’autore, che si districa in un verso misurato, assai parco e circoscritto a un dire che, più che puntare alla linearità persegue la velleità di un’andatura spiralizzata, concentrica, arricciata all’interno, è in grado di produrre testi che si apprezzano proprio per la loro meticolosa compiutezza, per rappresentare sintagmi di un detto che cogliamo nella loro istintualità dell’attimo... C’è un non detto, un silenzio, uno spazio, una brevità, una tessitura indecifrabile, un nodo, un abisso, un lacerto, una nudità, una levigatezza, un’ambiguità costitutiva che l’uomo affronta, semmai sperimenta o sopperisce tramite l’adozione di comportamenti che reputa idonei, piuttosto che giusti." (dalla prefazione di Lorenzo Spurio)
Semi nudi
Franca Canapini
Libro
editore: Collezione Letteraria
anno edizione: 2021
pagine: 130
«'Semi nudi', l’ultima raccolta di poesie di Franca Canapini, segna una svolta nel percorso poetico dell’autrice, già nota per i numerosi riconoscimenti ottenuti dalle precedenti pubblicazioni, sia in poesia che in prosa. Compaiono anche in questa raccolta temi che appartengono all’anima della poetessa, come ancestrale è il suo attaccamento alla campagna e alla terra in cui è nata ed ha trascorso la giovinezza; ma, insieme a questo, che è uno dei punti fermi della sua poesia, c’è anche una continua ricerca sperimentale su temi a lei cari, come il Mito, dal quale attinge sempre un valore universale, o la continua ricerca interiore che l’ha portata spesso a compiere un viaggio che lei stessa non esita a definire “esoterico”.» (dalla prefazione di Fernanda Caprilli).
Dodes tucc mas’c. Dodici tutti maschi
Giovanna Sommariva
Libro
editore: Collezione Letteraria
anno edizione: 2021
pagine: 66
"La poesia di Giovanna Sommariva parte da lontano. Dai cantari medievali e dalla loro facilità di trasmissione in una lingua orale che assume dignità nell’esposizione narrata, nel detto: la trasposizione in lingua sistemica accade dopo, meravigliosamente, quasi agisse un filtro... Indaga, la Sommariva, le crepe del tempo: emergono così parti delle tradizioni e inedite suggestioni legate a personaggi e oggetti che restituiscono il quadro di una realtà latente ma viva, sempre dinamica e mai scontata." (dalla prefazione di Ivan Fedeli)
L'ora che segue
Caterina Scopelliti
Libro
editore: Collezione Letteraria
anno edizione: 2021
pagine: 72
«La raccolta "L’ora che segue" comprende poco più di cinquanta testi composti ed elaborati nel corso degli anni, tenuti a lungo nell’ombra come un talismano o come una via di fuga segreta. Anche l’ora del titolo sembra contenere una dilatazione temporale, se il senso rimane sospeso tra un seguito che si origina dal passato e un tempo di là da venire. In questa diacronia, in una sorta di osmosi tra ciò che è stato e ciò che sarà, si muove l’ispirazione poetica, da cui sorgono esemplari questi versi (dalla prima sezione intitolata Freddo e notti brevi): «Il dolore è più breve / del tempo rimasto, / pensai, / e al passaggio del vento / tremano sempre i fili d’erba» (Non accadde all’improvviso). Si definiscono due temi importanti dell’immaginario e del linguaggio dell’autrice, il dolore e il tempo, che di volta in volta si legano a una costellazione di correlativi oggettivi attinti a scenari naturali (vento, neve, pioggia, cielo, alberi, foglie, erba, monti, onde), ambienti urbani (strade, viali, case, balconi, terrazzi) e interni domestici (bicchieri, specchi, orologi, tavoli).» (Dalla Prefazione di Daniela Pericone)
La terra e la radice
Massimiliano Bardotti
Libro
editore: Collezione Letteraria
anno edizione: 2021
pagine: 124
«Questa raccolta, la quarta del poeta, attore e organizzatore culturale Massimiliano Bardotti, ha la gravità di un salmo e la luce di un inno. Sembra che la poesia, per questo autore, sia la porta d’ingresso di un percorso sempre più autentico dentro sé e nella società, corroborato da una profonda fede religiosa e da un naturale senso di empatia con l’altro. Da un simile sguardo si rinnovano continuamente le domande di senso che già furono del bambino quando avvertiva l’angoscia delle prime perdite, dei primi lutti... Il clima è quello di un pensoso, commosso rischio afasico, dove le lacrimae rerum sembrano essere la compagnia più certa del cammino e dove neppure la preghiera sembra poter essere sempre d’aiuto. Eppure all’improvviso il verso disvela la forza di un kaddish, la solenne esaltazione di chi, nonostante la perdita, sa ancora lodare Dio...» (Dalla Prefazione di Alessandra Paganardi)
Ossa e cielo
Marina Massenz
Libro
editore: Collezione Letteraria
anno edizione: 2021
pagine: 58
«In tempi di lamentosa poesia sul corpo e di triti sentimentalismi di ogni genere, la carne di questa raccolta poetica (la terza di Marina Massenz, docente universitaria e neuropsicomotricista) ritrova una misura tragica e paradossale, quella che fu ben compresa da filosofi come Schopenhauer e dalle maggiori voci poetiche del Novecento: la misura del dolore. È infatti soltanto attraverso il corpo che noi soffriamo, essendo così avvertiti di una disarmonia fondamentale della condizione umana... Ossa e cielo, anziché celebrare o – all’opposto – demonizzare il corpo, lo restituisce alla sua realtà mostrata, in un’estetica ostensiva in cui ogni parola è densa d’esperienza e gravida di storia. La declinazione è intenzionalmente centripeta, dallo sguardo storico-collettivo della prima parte al focus personale della seconda. Il che non significa affatto che la raccolta culmini in uno scontato autobiografismo diaristico: la narrazione è sostituita quasi totalmente da tinte colorimetriche forti e le figure di riferimento ormai scomparse – il padre, i grandi maestri di vita, la casa del passato, la stessa poetessa da bambina – passano come addensamenti incancellabili...» (dalla Prefazione di Alessandra Paganardi)
È luce che non sa
Silvio Straneo
Libro
editore: Collezione Letteraria
anno edizione: 2021
pagine: 54
"Solo il linguaggio dice le cose? E la poesia che ci dice al riguardo? Sono queste credo le domande con cui si accapiglia in una sorta di retroscena, rispetto allo spumeggiare in cresta delle parole, la poesia di Silvio Straneo. Al riguardo egli stesso è spesso esplicito e prende posizione: “Il tentativo, qui, è di instaurare una dialettica e, parafrasando la lirica, di giungere alla sensazione che niente esista al di fuori della lingua e che l'unica esperienza possibile... sia l'esperienza verbale”, afferma il poeta con piglio da filosofo in uno dei tanti parerga che costituiscono, più che accompagnare, questa intrigante operetta così densa di scabra vita vissuta in terra ligure". (Dalla Postfazione di Paolo Cervari)