Chiarelettere
Travolti da un atomico destino. Perché non ci fidiamo del nucleare
Silvia Kuna Ballero
Libro: Libro in brossura
editore: Chiarelettere
anno edizione: 2022
pagine: 256
Il nucleare ci salverà o ci distruggerà? L'energia atomica è da sempre oggetto di mitologie, false credenze, mistificazioni. I mostri radioattivi e le lande contaminate protagonisti di tanta letteratura e cinematografia pervadono il nostro immaginario sul nucleare fin dal periodo della Guerra fredda e, nel tempo, a tali paure se ne sono aggiunte altre più concrete che rispondono ai nomi di Černobyl, Fukushima, Zaporižžja. Di fronte a nuove, stringenti problematiche come la crisi climatica ed energetica o all'emergere di minacciosi conflitti, conosciamo l'impatto della normale operatività di una centrale sulla salute dei lavoratori e della popolazione che vive in prossimità? Siamo in grado di soppesare lucidamente vantaggi e svantaggi della costruzione di una centrale in Europa o dell'insediamento di un deposito permanente per le scorie radioattive sul nostro territorio? Di accettare o escludere il nucleare come parte del mix energetico? Perché ci preoccupiamo per le centrali, ma non per l'impiego del nucleare in medicina o nella ricerca? Nello stile della più brillante e accurata divulgazione scientifica, l'autrice ripercorre gli sviluppi del nucleare militare e civile, ci racconta da vicino Černobyl e le reali cause e conseguenze di altri gravi incidenti, affronta la spinosa questione dei rifiuti tossici e, dati alla mano, ci aiuta a discernere tra vecchie e nuove inquietudini, prospettive realistiche e false speranze generate dall'atomo. Continuiamo pure a divertirci con i mostri mutanti della fiction, ci dice, ma liberiamoci da ogni altra fantascientifica paura o aspettativa. La tecnologia nucleare richiede responsabilità.
Abolire il carcere. Una ragionevole proposta per la sicurezza dei cittadini
Stefano Anastasia, Valentina Calderone, Luigi Manconi, Federica Resta
Libro: Libro in brossura
editore: Chiarelettere
anno edizione: 2022
pagine: 192
Non è una provocazione. Nel 1978 il parlamento italiano votò la legge per l'abolizione dei manicomi dopo anni di denunce della loro disumanità. Ora dobbiamo abolire le carceri, che, come dimostra questo libro, servono solo a riprodurre crimini e criminali e tradiscono i principi fondamentali della nostra Costituzione. Tutti i paesi europei più avanzati stanno drasticamente riducendo l'area del carcere (solo il 24 per cento dei condannati va in carcere in Francia e in Inghilterra, in Italia I'82 per cento). Nel nostro paese chi ruba in un supermercato si trova detenuto accanto a chi ha commesso crimini efferati. Il carcere è per tutti, in teoria. Ma non serve a nessuno, in pratica. I numeri parlano chiaro: la percentuale di recidiva è altissima. E dunque? La verità è che la stragrande maggioranza dei cittadini italiani non ha idea di che cosa sia una prigione. Per questo la invoca, ma per gli altri. La detenzione in strutture in genere fatiscenti è sovraffollate deve essere quindi abolita e sostituita da misure alternative più adeguate, efficaci ed economiche, capaci di soddisfare tanto la domanda di giustizia dei cittadini nei confronti degli autori di reati più gravi quanto il diritto del condannato al pieno reinserimento sociale. Il libro indica dieci proposte, già oggi attuabili, per provare a diventare un paese civile e lasciarci alle spalle decenni di illegalità, violenze e morti. Postfazione di Gustavo Zagrebelsky.
Terza guerra mondiale
Luca Ciarrocca
Libro: Libro in brossura
editore: Chiarelettere
anno edizione: 2022
pagine: 368
Un'inchiesta sul backstage del potere militare globale e sulla corsa al riarmo nucleare che minaccia la nostra sopravvivenza. Per follia, calcolo, rivalsa o magari l'errore di un computer. Può comunque accadere, perché sulle nostre teste tredicimila missili atomici sono pronti a scatenare l'Armageddon. Lo abbiamo già sfiorato più volte di quante sappiamo. L'invasione dell'Ucraina ci ha aperto gli occhi. Russia e Nato hanno già sul campo “armi nucleari tattiche”, così una guerra “locale” in Europa potrebbe diventare globale. E noi italiani? Se credevamo di assistere dalla tribuna dobbiamo ricrederci. Decine di atomiche americane custodite in Lombardia e Friuli-Venezia Giulia – per un accordo top secret tra Roma e Washington – fanno dell'Italia il bersaglio di una possibile rappresaglia russa. Questo libro non racconta un futuro distopico e improbabile, ma descrive un allarmante presente e i rischi estremi di uno scenario in evoluzione accelerata. Il tutto comprovato da fonti d'intelligence, colloqui con analisti e agenti della diplomazia parallela. Da documenti riservati emerge la mappa degli arsenali atomici disseminati nel mondo, la folle corsa al riarmo con atomiche “a basso potenziale” o con i nuovi missili ipersonici russi e cinesi, in un contesto in cui anche la Cina punta a un'affermazione da superpotenza in opposizione alle liberaldemocrazie dell'Occidente. Un'inchiesta che racconta come, dove e perché un conflitto nucleare globale potrebbe scoppiare, se l'escalation bellicista non si ferma. Nessuno vuole immolarsi come vittima collaterale ma consenziente in un'apocalittica Terza guerra mondiale che sarebbe una condanna a morte per la specie, senza vincitori né vinti. Ecco perché queste pagine sono anche il manifesto di una proposta possibile per l'Italia e per l'Europa: la scelta audace, avveduta e giusta di una neutralità militante.
Le ultime parole di Falcone e Borsellino
Libro: Libro in brossura
editore: Chiarelettere
anno edizione: 2022
pagine: 192
I principali interventi, le interviste, le parole di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Un omaggio doveroso e un necessario ritorno a ciò che hanno detto e scritto, ora che sono venute finalmente alla luce quelle verità per le quali entrambi hanno sacrificato la vita. Con un saggio introduttivo di Roberto Scarpinato, già procuratore generale di Palermo, che ha lavorato con Falcone e Borsellino e si è occupato di alcuni dei più importanti processi di mafia “La realtà che abbiamo vissuto e sofferto con Giovanni e Paolo racconta che gli assassini e i loro complici non hanno solo i volti truci e crudeli di coloro che sulla scena dei delitti si sono sporcati le mani di sangue, ma anche i volti di tanti, di troppi sepolcri imbiancati. Un popolo di colletti bianchi che hanno frequentato le nostre stesse scuole e che affollano i migliori salotti: presidenti del Consiglio, ministri, parlamentari nazionali e regionali, presidenti della Regione siciliana, vertici dei servizi segreti e della polizia… Tutte responsabilità penali certificate da sentenze definitive, costate lacrime e sangue, e tuttavia rimosse da una retorica pubblica e da un sistema dei media che, tranne poche eccezioni, illuminano a viva luce solo la faccia del pianeta mafioso abitata dalla mafia popolare, quella del racket e degli stupefacenti, elevando una parte a simbolo del tutto.” (Dalla prefazione di Roberto Scarpinato).
Combatteremo fino alla fine. I giorni della Resistenza
Volodymyr Zelensky
Libro: Libro in brossura
editore: Chiarelettere
anno edizione: 2022
pagine: 176
Il racconto della guerra attraverso i discorsi del presidente ucraino, simbolo di un popolo che non vuole sottomettersi all'invasore. “Nessuno potrà costringere noi ucraini a rinunciare alla nostra libertà, indipendenza e sovranità.” (Volodymyr Zelensky, 24 febbraio 2022) “Non ho bisogno di un passaggio, ma di munizioni”. Il 26 febbraio, due giorni dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina ordinata da Putin, il presidente Zelensky rispondeva così a Joe Biden che gli offriva un ponte aereo per fuggire. È lui il bersaglio numero uno. Le squadre agli ordini di Ramzan Kadyrov, leader della Cecenia, fedele a Putin, erano già a Kyiv giorni prima dell'attacco russo per eliminarlo. Doveva essere una guerra lampo, è diventato un conflitto drammatico che sta minacciando l'Europa e il mondo. Questo libro è il racconto della Resistenza ucraina attraverso i discorsi di Volodymyr Zelensky. Giorno dopo giorno, il presidente sfida Putin senza paura, incalza i paesi occidentali, si rivolge ai parlamenti e alle sedi istituzionali delle nazioni di tutto il mondo raccontando i crimini dell'invasore, chiede alle imprese occidentali di smettere di fare affari in Russia. Solo qualche mese prima della guerra i sondaggi davano il suo consenso in caduta libera. Oggi è il simbolo della volontà di un popolo che mai accetterebbe una resa. Più che il leader alla testa della sua gente ne è in realtà lo specchio. La posta in gioco è la democrazia. “È qui che si decide chi vincerà questa guerra: libertà o tirannia?”. A cura di Massimiliano Melley. Con un intervento di Michael Walzer. Prefazione di Walter Veltroni.
Giovanni e io. In prima linea con Falcone contro Andreotti, Cosa nostra e la mafia di Stato
Pino Arlacchi
Libro: Libro in brossura
editore: Chiarelettere
anno edizione: 2022
pagine: 276
Com'era collaborare con Giovanni Falcone? Quali erano le sue riflessioni più private? Come si svolgeva il suo lavoro investigativo? In un crescendo appassionato e pieno di dettagli inediti, Pino Arlacchi racconta per la prima volta la storia della sua amicizia con Falcone dal 1980 fino a Capaci, gli incontri privati nella casa del giudice in via Notarbartolo a Palermo, l'eccezionale impresa conoscitiva e giudiziaria che porterà al maxiprocesso, i viaggi comuni negli Usa per decifrare con gli inquirenti americani le trafile del grande traffico di eroina tra la Sicilia e gli Stati Uniti, la scoperta del riciclaggio nei paradisi fiscali, i retroscena dell'incontro con Tommaso Buscetta e quelli dell'arrivo di Falcone a Roma, al ministero di Grazia e Giustizia, e del mancato pentimento di Tano Badalamenti. Il tutto all'ombra della grande sfida con Giulio Andreotti e la mafia di Stato. Sono tante le storie mai raccontate prima, che restituiscono con nettezza il profilo di un professionista e di un lavoratore instancabile, ben diverso da quello dell'eroe solitario e votato alla sconfitta depositatosi nella memoria collettiva dopo la sua tragica morte. Falcone non è morto solo e non è morto invano. Queste pagine colpiscono perché mostrano in presa diretta il lavoro sul campo di un grande magistrato, in costante intesa con un ricercatore sociale “che fabbrica cartucce che gli consentono di sparare più lontano”. Un amico fraterno che lo aiuta a valorizzare la sua intelligenza, la sua determinazione, il suo ineguagliabile senso della giustizia. Sullo sfondo c'è l'Italia degli ultimi tre decenni del secolo scorso, tratteggiata con maestria dall'autore: la strategia della tensione, la Guerra fredda e l'alleanza asimmetrica con gli Stati Uniti. Una parte importante è dedicata al racconto dell'influenza degli apparati d'intelligence americani nelle storie italiane, compresa la grande stagione della lotta alla mafia. Questo libro riempie un vuoto e rappresenta un contributo essenziale per conoscere le opere e i giorni di Giovanni Falcone.
Eclissi di Costituzione. Il governo Draghi e la democrazia
Tomaso Montanari
Libro: Libro in brossura
editore: Chiarelettere
anno edizione: 2022
pagine: 160
“C'è un tempo per tutto: e questo non è il tempo di tacere.” Un libretto corsaro per smontare la propaganda del potere. Accolto dai principali media e dalla stragrande maggioranza della classe politica come l'uomo della Provvidenza, Mario Draghi è l'espressione più autorevole, in Italia, del pensiero unico che ha condotto il mondo sull'orlo del baratro ambientale, sociale e politico. In poco più di un anno ha disegnato il paese a sua immagine e somiglianza. Ma come può risanarlo il direttore generale del Tesoro che ha svenduto l'industria pubblica; il governatore di Bankitalia che non ha fatto nulla per vigilare su Monte dei Paschi e sulle banche venete; il presidente della Bce che ha avuto un ruolo determinante nella gestione della crisi greca? Dal governo della pandemia alla riforma della giustizia e a quella fiscale, dalla gestione del Pnrr fino all'irresponsabile posizione sulla guerra di Putin, il racconto estremamente preciso e ostinatamente contrario di Tomaso Montanari mostra in tutta la sua spiazzante crudezza un sistema di potere che per tutelare gli interessi di una piccola e potente élite sta facendo piazza pulita dei principi della Costituzione.
La verità sul caso David Rossi. Tutto quello che ancora non sapevamo
Davide Vecchi
Libro: Libro in brossura
editore: Chiarelettere
anno edizione: 2022
pagine: 224
È stato suicidio. Una verità sottoscritta prima ancora di essere accertata. Da qui una sequela inverosimile di omissioni, leggerezze, errori madornali nel corso delle prime indagini, quelle che avrebbero dovuto congelare la scena, rilevare tracce e presenze sospette una sera piovosa del 6 marzo 2013 a Siena, nella sede centrale del Monte dei Paschi, quando il capo della comunicazione David Rossi viene trovato riverso senza vita sul selciato dopo essere precipitato dal suo ufficio al terzo piano. Invece gli inquirenti, secondo quanto sta emergendo dai lavori della commissione parlamentare d'inchiesta insediatasi nel luglio del 2021, avrebbero manomesso ogni indizio apparente e silenziato ogni possibile prova. Perché? Cosa c'era da nascondere? Che cosa li spaventava di quell'evento tragico sopraggiunto al culmine di una bufera finanziaria e politica che aveva travolto la banca più antica del mondo e con essa la ricca e sonnolenta città che da secoli con lei prosperava? C'è voluta tutta l'ostinazione dei famigliari del manager e dei loro avvocati, e la tenacia dei giornalisti che fin dal principio hanno scavato nella montagna di sabbia gettata sopra questo caso, per pervenire a un barlume di verità. Ha fatto più la commissione in pochi mesi che due procure e tre diverse inchieste in quasi nove anni. Davide Vecchi è stato uno dei primi giornalisti a investigare su quella morte sospetta, per il suo lavoro ha subito un processo, insieme alla moglie di Rossi, Antonella Tognazzi. In questo libro racconta tutto quello che ancora non sapevamo sulla vicenda e che è trapelato solo negli ultimi mesi grazie a nuove testimonianze, perizie e documenti inediti. Ciò che emerge dalla sua ricostruzione puntuale, e in molti passaggi sconcertante, è che solo riaprendo il caso con l'ipotesi di omicidio si potrà evitare che quello sulla morte di David Rossi diventi l'ennesimo mistero italiano irrisolto.
Dottore ma è vero che...? Covid-19: le risposte alle domande che ci facciamo ogni giorno
Roberta Villa
Libro: Libro in brossura
editore: Chiarelettere
anno edizione: 2022
pagine: 256
Con la collaborazione di Rebecca De Fiore. È vero che le varianti sono provocate dai vaccini? Covid-19 è ormai come un raffreddore o un'influenza? È sicuro vaccinare i bambini? I vaccini sono sieri sperimentali? Siamo vicini all'immunità di gregge? Se sospendessimo i brevetti avremmo più vaccini? Che cos'è lo stress post-pandemico? Il vaccino altera il ciclo mestruale o provoca infertilità? Esistono farmaci per curare covid-19 a casa? È vero che il vaccino indebolisce il sistema immunitario? Ci sarà mai un vaccino contro tutte le varianti? Arriveranno presto nuovi farmaci e cure? Oltre 70 risposte chiare e accessibili a tutti, a partire dalle evidenze scientifiche più recenti, affidabili e solide. Questo libro è rivolto ai tanti lettori che hanno dubbi, domande, perplessità sul virus e molto spesso non sanno come comportarsi, che scelte fare, quali decisioni prendere. Undici capitoli in cui ad alternarsi sono i nostri interrogativi più comuni e quotidiani. Si parla ovviamente di sicurezza dei vaccini (anche sui bambini, in gravidanza o durante l'allattamento, in caso di asma, allergie o altre patologie), dei test anti-Covid e della loro affidabilità, di cure e prevenzione (è possibile non prendere Covid-19 o vale la pena prenderlo e così non fare il vaccino?), varianti, immunità di gregge, long Covid, nuovi farmaci e molto altro. Tutto ciò che in questi due anni abbiamo capito e scoperto su Covid-19 è finalmente raccontato a partire dalle evidenze scientifiche frutto di ricerche e studi realizzati nei più importanti laboratori del mondo. Ogni domanda è seguita da una risposta breve, precisa, documentata. Un porto sicuro nel mare in tempesta della disinformazione in ambito sanitario, grazie anche alla partecipazione della principale istituzione che rappresenta il mondo medico in Italia, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), dalla cui iniziativa è nata la pagina web "Dottore, ma è vero che...?" A partire dai contenuti del sito, in queste pagine Roberta Villa (con Rebecca De Fiore) esplora con accuratezza e competenza gli argomenti più importanti sul virus che ha stravolto le nostre vite. Obiettivo del libro non è offrire verità ultime e definitive, ma presentare le migliori risposte disponibili sulla base di studi scientifici accreditati. Perché, mai come oggi, una buona informazione fa bene alla salute.
Ora o mai più. Riprendiamoci la scuola. Le storie di chi ha il coraggio di costruire il futuro.
Sabrina Carreras
Libro: Libro in brossura
editore: Chiarelettere
anno edizione: 2022
pagine: 256
Ci sono due modi di parlare della nostra scuola pubblica. Uno è raccontare ciò che non funziona: gli edifici fatiscenti, gli insegnanti sottopagati, le scarse risorse, l'abbandono precoce. L'altro è quello scelto da Sabrina Carreras, attraverso le storie di piccoli e grandi innovatori che da tempo, con ingegno e dedizione, si adoperano per trovare soluzioni a problemi antichi e sfide inattese. Insegnanti, presidi, amministratori, architetti, pedagogisti che da giornalista d'inchiesta ha incontrato visitando istituti di ogni genere, da quelli di frontiera, deprivati di tutto, persino degli alunni, a quelli più all'avanguardia e tecnologici in Italia e in Europa. Ma la tecnologia non è tutto. Le loro storie d'innovazione parlano anche d'altro: di chi combatte contro la mafia e l'indifferenza per costruire un asilo alla periferia di Palermo; di chi progetta scuole più sicure e sostenibili; di chi sfida le regole per togliere i ragazzini dalla strada; di chi in aula smonta quegli stereotipi che fanno credere che la matematica non sia cosa da femmine e l'insegnamento alla materna mestiere per maschi; di chi studia le nuove scoperte delle neuroscienze per rendere l'apprendimento più efficace. Mai come in questi anni di pandemia l'innovazione della scuola è tornata al centro del dibattito e anche delle nostre priorità. Attraverso testimonianze, statistiche e dati scientifici, questo libro ci racconta che una nuova scuola non solo è possibile, c'è già. Rimane la sfida di metterla a sistema. Ora o mai più.
Gli ultimi giorni di Giangiacomo Feltrinelli
Aldo Grandi
Libro: Libro in brossura
editore: Chiarelettere
anno edizione: 2022
pagine: 240
"Non c'è speranza che le istituzioni di uno stato democratico possano mantenersi al di sopra delle classi. La storia dimostra che sono sempre state travolte o utilizzate da una classe o dall'altra." (Da una lettera di Giangiacomo Feltrinelli a "L'Espresso", gennaio 1970) "Banditi, contrabbandieri, trafficanti di armi, giovani estremisti, i gap, le brigate rosse, potere operaio, lavoro illegale, la guerriglia in Sudamerica, il che, Fidel Castro, l'avventura di un uomo che è stato il simbolo delle contraddizioni, delle passioni e degli errori di un'intera generazione". Il 15 marzo 1972, a Segrate, nei pressi di Milano, viene trovato il cadavere di un uomo sotto un traliccio dell'alta tensione, il corpo dilaniato dall'esplosione di un ordigno rudimentale. Nemmeno ventiquattr'ore e tutti sanno di chi si tratta: Giangiacomo Feltrinelli, editore geniale, estremista che dopo la strage di Piazza Fontana ha scelto la clandestinità, ma anche una delle persone più ricche d'Italia. Sono passati cinquant'anni e sebbene ci sia ancora chi dietro la sua morte vede le ombre della Cia o del Mossad, dei fascisti o di un compagno che lo avrebbe tradito, ben pochi sono i dubbi su quella tragica fine. Ciò che invece colpisce è come, nel racconto della lotta armata che ha segnato gli anni Settanta in Italia, Giangiacomo Feltrinelli rappresenti il centro della scena, il simbolo di una stagione e di una generazione. Accanto a lui si muovono tanti dei protagonisti di allora: Piperno, Scalzone, Morucci, Curcio, Franceschini, Sofri e moltissimi altri. Attraverso documenti e testimonianze, molte delle quali inedite, Aldo Grandi ricostruisce con passione una storia tragica e indimenticabile, tenendo sempre sullo sfondo l'Italia di quegli anni. Gli ultimi giorni di Feltrinelli sono il momento in cui la lotta armata arriva al suo punto di non ritorno. Il 3 marzo 1972 le Br compiono il loro primo sequestro, il dirigente della Sit Siemens Idalgo Macchiarini; l'11 marzo la città di Milano è messa a ferro e fuoco dagli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. Il tappo è saltato, l'insurrezione sembra imminente. È in quel frangente che Feltrinelli sente l'urgenza e la responsabilità di entrare in azione. È arrivato il suo momento, serve un gesto esemplare, il blackout di un'intera città. Finirà come lui stesso aveva profetizzato: "Se un giorno troverete il cadavere di un uomo nudo, quel cadavere è il mio".
Mani pulite. La vera storia. Per chi non c'era, per chi ha dimenticato, per chi continua a rubare e a mentire
Gianni Barbacetto, Peter Gomez, Marco Travaglio
Libro: Libro in brossura
editore: Chiarelettere
anno edizione: 2022
pagine: 912
Cosa resta oggi di Mani pulite? Secondo la vulgata dominante, nulla, perché la corruzione da allora è continuata, forse addirittura aumentata. Ma un'indagine non si giudica dal numero di reati simili commessi dopo, altrimenti tutte sarebbero un fallimento, visto che nessuna è mai riuscita ad abolire i reati successivi. Questo libro, pubblicato per la prima volta nel 2002 e ora riproposto in una nuova edizione, è il racconto più completo di una tempesta politica e giudiziaria che non ha eguali nella storia: per il numero di persone indagate, processate e giudicate colpevoli in sentenze di condanna, patteggiamento, prescrizione e persino assoluzione o proscioglimento o archiviazione o amnistia o indulto o condono per i più svariati cavilli. In questi trent'anni, c'è chi ha provato a raccontare Mani pulite come un'operazione politica di magistrati ideologizzati per colpire gli innocenti di una parte e favorire i colpevoli dell'altra. Ma le campagne politico-mediatiche negazioniste e revisioniste non hanno scalfito la percezione di quei fatti nell'opinione pubblica, sebbene abbiano fatto breccia e proseliti nel mondo politico, in quello mediatico sottostante e persino in una parte di quello giudiziario. È vero, quasi nessuno dei colpevoli di Tangentopoli ha scontato la pena in galera, ma ciò non è dipeso dalle indagini delle Procure bensì dalle leggi fatte prima, durante e dopo per assicurare l'impunità ai tangentisti. Leggi che fanno dell'Italia il paradiso dei delinquenti e l'inferno delle vittime. Infatti ancora oggi le Italie sono due: quella che vive nel terrore che il 1992 si ripeta e quella che lo spera con tutto il cuore.