Clinamen: Critica e crisi
Walter Benjamin e gli stati d'eccezione
Anna Migliorini
Libro: Libro in brossura
editore: Clinamen
anno edizione: 2024
pagine: 244
La locuzione «stato d'eccezione» compare raramente nei testi di Walter Benjamin. Citato direttamente ai limiti della sua produzione scritta, nell'origine del dramma barocco tedesco e nelle tesi sul concetto di storia, in queste ultime lo stato d'eccezione si trova in una posizione cruciale, e appare in doppia veste: come regolarità da disattivare e scardinare, e come compito da realizzare. Formulando o, meglio, indicando il «vero stato d'eccezione» per l'unica volta nel 1940, al poco spazio dedicato all'esposizione corrisponde però uno spazio immenso per l'interpretazione. Lo stato d'eccezione è un semaforo che lampeggia, richiama l'attenzione su una situazione che sta pericolosamente tra i fuochi, e rischia di spegnersi svelto, poiché non evoca un filone consueto né esplicito della ricerca benjaminiana. Allo stesso modo, però, risulta intessuto con i temi più cardinali del suo pensiero, a partire dall'analisi della modernità, dalla critica del progresso, dal ruolo della politica. In un momento storico in cui il tema sembra incontrare una rinnovata attualità, questo attento e rigorosissimo studio ricostruisce il percorso filosofico e pratico – dislocato tra estetica, politica e teoretica – che conduce Benjamin fino a lì, e che necessariamente attraversa molte eccezioni. Ma che, soprattutto, snida l'eccezione come regola, restituendoci lo stato d'eccezione come compito, nonché come strumento per la critica.
Il bisogno di perdersi. Saggi intorno a Georges Bataille
Gianluca Viola
Libro: Libro in brossura
editore: Clinamen
anno edizione: 2024
pagine: 258
«Nell'incontrare l'altro non si trova l'essere che vuole perseverare in se stesso, ma l'essere posseduto dal bisogno di perdersi». È a muovere da qui che il presente volume esplora le differenti modalità secondo le quali un tale «bisogno» viene articolandosi nel complesso della produzione di Bataille. Attraverso l'analisi di alcuni concetti e di alcune esperienze chiave, e nel costante confronto con autori a lui prossimi per ragioni filosofiche, storiche ed esistenziali – Blanchot, Leiris, Klossowski, Lévinas, Benjamin –, queste pagine si snodano in un percorso che interseca filosofia, psicoanalisi, antropologia culturale, letteratura, spiritualità. Il recupero del senso della festa alla luce del tema dell'attuale catastrofe planetaria, l'accostamento fra Sade e il concetto nietzscheano del dionisiaco, il tentativo di avvicinamento ad un pensiero dell'esperienza erotica, la metafora della filosofia come «acrobazia sul filo del funambolo», il rapporto fra poesia e quotidiano alla luce di un pensiero dell'istante, la comparazione «impossibile» con alcuni temi del buddhismo zen, il significato politico delle «società antisociali», degli amanti e degli amici: sono appunto queste le diverse modalità con le quali il volume tenta di scrutare quel «bisogno di perdersi», contribuendo così a restituire l'antropologia dionisiaca dell'uomo quale animale ferito, lacerato dall'incontro con l'altro.
Postfordismo e oltre
Libro: Libro in brossura
editore: Clinamen
anno edizione: 2023
pagine: 118
Il concetto di postfordismo ha avuto e continua ad avere una notevole rilevanza. Nella sua ricezione critica è stato soprattutto utile per inquadrare al meglio alcuni sviluppi del capitalismo negli ultimi decenni del secolo scorso. I due curatori di questo testo, autori del fortunato e assai diffuso Lessico postfordista (Feltrinelli 2001), si propongono nel presente volume di saggiare la fertilità di quel concetto a partire dalle ulteriori e recenti trasformazioni dell’attuale modo di produzione. Nei differenti contributi qui proposti, l’intento è sottolineare proprio ciò che si è modificato negli ultimi tempi, fino al punto da richiedere un aggiornamento risoluto degli strumenti di analisi del capitalismo contemporaneo, anche di quello che si è soliti appunto definire con la nozione di postfordismo. Andare avanti senza pigrizie con l’analisi critica è in fondo l’invito degli studi di poco più di una ventina di anni fa ed è – tale invito – ancora da considerare con rinnovata risolutezza e capacità di indagine nel momento in cui si fanno i conti con il “dopo” del postfordismo, con quello che è accaduto e accade oggi nel nostro tempo di vita individuale e collettiva.
Sul piano obliquo. Tra Deleuze e Simondon
Rosella Corda
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2022
pagine: 226
Cos'è un piano obliquo? È il luogo in cui le questioni vengono poste in forma radicale, la "piega" di una superficie il cui interno, il "che cos'è", risulta simultaneamente il "fuori" più estroflesso. Il presente lavoro si interroga appunto su questo piano, e sul suo significato plurivoco e controverso, attraversando Bergson, Simondon e Deleuze, nonché confrontandosi, in maniera puntuale e serrata, con alcuni aspetti peculiari della nuova fisica quantistica. Come sottolinea Ubaldo Fadini nella sua Prefazione, si tratta di un testo che si muove secondo la prospettiva di «una antropologia dinamica, relazionale, metamorfica», e che definisce «un pensiero dei processi di soggettivazione (non esauribili dalle pratiche di assoggettamento oggi imperanti), in un senso che ne esalti il carattere virtuale dal lato del produrre incessantemente nuove figurazioni, immagini differenti. Un altro po' di possibile, per dirla con Deleuze».
Per non farla finita con la filosofia
Libro: Libro in brossura
editore: Clinamen
anno edizione: 2021
pagine: 110
Se c’è qualcosa che questo testo ribadisce con piena convinzione è che non si debba farla finita con la filosofia, soprattutto in una contingenza come quella attuale che indica un cambiamento radicale d’epoca (digitale, tecnologica, pandemica) e che chiama a un rinnovato confronto con il palesarsi dell’imprevedibile, in qualsiasi sua forma. È proprio rispetto ad un tale imprevedibile che gli autori del volume intendono mettere ancora più a valore uno degli aspetti dell’impresa filosofica, quello di segno più direttamente “pratico”, che esige nuove, differenti concettualizzazioni all’altezza delle complicazioni del presente, di ciò che sollecita la sensibilità e l’intelligenza proprie del lavoro filosofico. Autori: Silvano Cacciari, Roberto Ciccarelli, Ubaldo Fadini, Stefano Righetti, e lo pseudonimo Utente Sconosciuto.
La bellezza che non c'è. L'uomo e la città
Fabio Bazzani, Chiara Marchionni
Libro: Libro in brossura
editore: Clinamen
anno edizione: 2020
pagine: 66
La Città in cui l’uomo tardo-moderno vive è il tempio eretto alla sacralità di una globale equivalenza. La peculiarità delle differenti esperienze e memorie viene neutralizzata ed omologata in un melting pot di falsa eguaglianza. Le abitazioni sono oramai votate ad un utilizzo semplicemente funzionale alla riproduzione sociale, e «gli uomini che sono costretti a vivere nelle condizioni sopra descritte» – annota Konrad Lorenz – vanno incontro ad una atrofia estetica e morale. «La totale cecità psichica di fronte alla bellezza in tutte le sue forme, che oggi dilaga ovunque così rapidamente, costituisce una malattia mentale che non va sottovalutata, se non altro perché va di pari passo con l’insensibilità verso tutto ciò che è moralmente condannabile». Ma nella bellezza negata e nella insensibilità morale continuano a risiedere, ben celate agli occhi dei più, una ineffabile bellezza ed una utopia morale. Questo libro, che pone a confronto una scrittura tecnica ed una scrittura filosofica, tenta, per quanto gli è possibile, di rendere manifesto quel che è nascosto.
Soggetto e fantasia. Per una antropologia macchinica
Ubaldo Fadini
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2020
pagine: 122
Trasformazioni dell'umano, metamorfosi antropologiche: sono alcune delle formule a cui si fa correntemente ricorso per indicare un presente di configurazione dell'umano sempre più connotato dal rapporto stretto con determinate progressioni tecnologiche. In questa prospettiva, Ubaldo Fadini si confronta con alcuni sviluppi della filosofia contemporanea che sottolineano la centralità della fantasia come facoltà in grado di restituire al meglio la peculiarità di un soggetto che fa della invenzione/innovazione la sua più importante, decisiva, ragion d'essere. È una singolare figura del soggetto quella che in questo studio viene mostrandosi: un soggetto costitutivamente collegato a potenzialità/virtualità che possono far pensare a come le dinamiche oggi date dell'assoggettamento, di qualsiasi genere, non siano le sole realizzabili. Meglio ancora: qui si delinea un'antropologia "macchinica", contrassegnata dalla rilevazione del manifestarsi sempre più evidente di una processualità composta da molteplici singolarità, che ci restituisce un'immagine della soggettività umana integrata a macchine, sistemi di macchine e a produzioni sociali ben determinate. Comporre e assemblare: risultano dunque queste le pratiche effettivamente/concretamente/materialmente significative di un tempo, come quello presente, segnato dal prodursi di relazioni costitutivamente "aperte", che sempre meno sopportano identificazioni di carattere essenzialistico e di fatto violente.
Theodor W. Adorno. Attualità di un'impresa teorica
Libro: Libro in brossura
editore: Clinamen
anno edizione: 2020
pagine: 108
A poco più di cinquant'anni dalla scomparsa, l'opera complessiva di Adorno colpisce per quella sua eccentricità di fondo che non consente di considerarlo semplicemente, a volte con punte di perfidia ai limiti dell'arroganza e della superficialità intellettuale, come un pensatore da collocare unicamente nelle pagine di qualche manuale di storia della filosofia. I contributi raccolti in questo volume (di Luca Baldassarre, Fabio Bazzani, Simone Cavallini, Filippo Domenicali, Ubaldo Fadini) intendono appunto illuminare il carattere radicalmente critico, "scomodo" per tanti, di un'impresa teorica che ha sempre cercato di cogliere nelle crepe del presente la possibilità di ritrovare un po' di luce.

