CLEAN: Quadri
La costruzione della periferia. Napoli 1945-1986
Libro: Copertina morbida
editore: CLEAN
anno edizione: 2022
pagine: 120
Il volume affronta la costruzione della periferia napoletana nel dopoguerra, inquadrandola nel più vasto Piano di costruzione delle periferie della città del Novecento che sono state luoghi di criticità, di riscatto, di sperimentazione. La loro nascita non è omogenea e si sviluppa secondo contraddittori percorsi in cui i campi del sociale, dell'economia e dell'abitare si saldano e, in tanti casi, si contrappongono fra loro in maniera anche conflittuale. In Italia la nascita delle periferie può essere fatta coincidere con il Programma di Ricostruzione lanciato all'indomani della conclusione del Secondo conflitto mondiale. Il 1945 segna la fine e l'inizio: la vita riparte, molti interventi si realizzano sulle macerie della guerra mentre si annunciano le scelte per una "nuova" architettura che avrebbe dovuto favorire la comunicazione fra le persone. "Comunità" e stata una parola chiave, anche in aderenza al movimento promosso da Adriano Olivetti nella prospettiva utopica di una radicale riforma del sistema politico.
Narrate case le vostre storie
Mauro Giancaspro
Libro: Libro in brossura
editore: CLEAN
anno edizione: 2020
pagine: 80
Disegni di Diego, racconti di Mauro. Quali dei due nascono prima? È evidente! I disegni delle case. Nasce prima la casa: è sempre stato così. L’uomo prima pensò a mettere su casa in una caverna, poi la scarabocchiò con i graffiti, poi imparò a leggere e a scrivere. Una sera d’estate al tavolino esterno di una vineria, messo sul marciapiede lungo una strada signorile della nostra città, che non ha niente di panoramico o di monumentale, è seduto pacificamente Diego. Ha davanti a sé un bicchiere di vino. Non ricordo bene perché mi trovassi a quell’ora da quelle parti e con mia moglie. Ricordo però che ero disperato per la difficoltà di parcheggio. Alla fine, fermo la macchina in divieto di sosta davanti a un cancello a pochi passi da Diego e gli raccomando: “Guardami la macchina!” Ritorniamo e, sempre lasciando l’auto in posizione assai precaria, ci sediamo accanto a Diego a farci un goccetto. Curioso come sono, chiedo dare uno sguardo ai cartoncini che ha davanti. Sono una trentina di disegni. Case. Una per cartoncino. Case, case fiabesche, case ammiccanti, case ridenti, case arrabbiate, case sexy, case anoressiche, case bulimiche, case con gli occhiali, case che fumano, case che fanno sberleffi, forse caricature di case. “Bellissime! - dico - Viste così, l’una dietro l’altra, sembrano illustrazioni di una fiaba non scritta!” Diego beve un sorso di vino e mi fa: ”Perché non la scrivi tu?” E io l’ho scritta. E le case raccontano le loro storie.
Gilles Perraudin. Architetture di pietra. Il Museo del Vino a Patrimonio
Francesca Patrono
Libro: Copertina morbida
editore: CLEAN
anno edizione: 2020
pagine: 45
Il volume è il catalogo della mostra Gilles Perraudin. Architetture di pietra. Il Museo del Vino a Patrimonio (Corsica). L'esposizione, promossa dal DiARC, è un modo per dar voce a un protagonista della scena internazionale che da sempre procede silenzioso su una strada particolarmente impervia. Il progetto del Museo del Vino rappresenta un esempio di armonia compositiva ed espressività materica al servizio di quella che potremmo definire una vera etica ambientale. Anche i disegni, raccolti in questo catalogo e presentati in mostra riescono a illustrare l'approccio compositivo con chiarezza e precisione, mantenendo una certa astrazione ed essenzialità del segno che risulta particolarmente efficace alla descrizione dello spazio architettonico, mentre le sezioni e i dettagli costruttivi approfondiscono l'esecuzione del cantiere. Infine le letture critiche del Museo del Vino, e più in generale dell'architettura di Perraudin sono la conferma di come la sua opera possa costituire uno stimolo a dibattere di questioni che hanno a che vedere con il senso profondo del fare architettura e con il rapporto che il nostro mestiere deve stabilire con le questioni attuali e urgenti del nostro tempo.
Eduardo Vittoria. Studi ricerche progetti
Libro: Libro in brossura
editore: CLEAN
anno edizione: 2018
pagine: 123
Nel panorama della ricerca architettonica italiana la figura di Eduardo Vittoria è ricca e complessa. Vittoria si forma negli studi in architettura a Napoli negli anni del Secondo dopoguerra in cui alternò impegno culturale e militanza politica collaborando, dopo la laurea, con Luigi Piccinato, poi con Luigi Cosenza e con Adriano Olivetti in un percorso di una straordinaria esperienza dai risvolti professionali e umani. Negli anni Cinquanta e Sessanta l’attività progettuale lo porta a frequentare l’ambiente culturale milanese e a intessere una solida amicizia con Marco Zanuso. L’esperienza di docenza universitaria, iniziata alla fine degli anni Cinquanta, lo ha condotto a insegnare fino agli anni Novanta in diverse sedi universitarie quali Milano, Venezia, Pescara, Napoli, Roma e Ascoli Piceno. Napoli ricorda Eduardo Vittoria a nove anni dalla scomparsa con una Mostra dal titolo “Eduardo Vittoria. Studi Ricerche Progetti” e con la pubblicazione di questo catalogo sull’attività svolta a partire dagli anni Cinquanta, in un momento fondativo e di sviluppo della Tecnologia dell’Architettura nel panorama del rinnovamento dell’insegnamento nelle Scuole di Architettura. La Mostra è stata curata in maniera originale e innovativa da Pietro Nunziante e Massimo Perriccioli, sulla base di ricerche su materiali inediti della larghissima produzione di documentazioni e progetti sui quali è iniziato un lavoro di sistematizzazione e di archiviazione critica per ricondurre all’attenzione degli studiosi una figura centrale nel dibattito architettonico dagli anni Cinquanta agli anni Novanta.
Uwe Schröder quid pro quo. Progetto per il «Padiglione Germania» a Venezia
Libro: Copertina morbida
editore: CLEAN
anno edizione: 2018
pagine: 47
Catalogo della Mostra dedicata a un progetto di Uwe Schröder, professore alla Rheinisch-Westfälische Technische Hochschule_RWTH University di Aachen in Germania: una proposte per un nuovo padiglione per la Germania all'interno dei Giardini della Biennale. Se il progetto in mostra costituisce un progetto 'colto', anche alla luce delle molte esplicite referenze che mette in campo, l'interesse disciplinare del lavoro si colloca in uno scenario di riflessione sul progetto contemporaneo, sul suo rapporto con la memoria e con i caratteri dell'architettura.
Fernand Pouillon. Costruzione, città, paesaggio. Catalogo della mostra (Napoli, 19 aprile-7 maggio 2018)
Libro: Libro in brossura
editore: CLEAN
anno edizione: 2018
pagine: 80
Questa mostra sull’opera di Fernand Pouillon (1912-1986) intende mettere a fuoco lo stretto rapporto tra architettura, città e paesaggio, con una speciale considerazione alla serrata relazione tra i caratteri architettonici della costruzione e le forme urbane delle edificazioni.
Carlo Moccia. Tra le torri
Libro: Copertina morbida
editore: CLEAN
anno edizione: 2018
pagine: 72
" La mostra 'Tra le torri', ideata da Federica Visconti e Renato Capozzi, promossa dal Dipartimento di Architettura di Napoli, espone la ricerca progettuale di Carlo Moccia sul tema della città aperta al territorio e alla natura attraverso interventi urbani in cui gli edifici - nella loro mixité tipo-morfologica di grandi corti urbane, di cortine continue o di torri - determinano una misura dello spazio, traguardando il territorio e costituendo dei chiari riferimenti come nel caso delle torri, visibili da molteplici punti degli insediamenti e dei luoghi in cui sono collocate. Carlo Moccia, architetto e professore ordinario di Composizione Architettonica e Urbana al Politecnico di Bari, dove coordina il Corso di Studi in Architettura e il Dottorato di ricerca in 'Progettazione per il Patrimonio', rappresenta una personalità di spicco all'interno del panorama architettonico italiano, non solo accademico. La sua vasta produzione teorica e progettuale è sempre stata interessata da un costante e dialettico rapporto tra teoria e prassi, in cui il progetto urbano assume un valore di centralità operativa ma anche strategica all'interno dei processi di modificazione del territorio e della città. La mostra, curata in maniera efficace da Gennaro Di Costanzo e Mirko Russo, riguarda i progetti per l'Area dell'Expo a Milano, per l'area Scalo Farini a Milano, per l'area di Milo a Catania, per il Linkeroever ad Anversa. Tutti i progetti sono incentrati sui temi urbani, pur se nelle differenti declinazioni dettate dalle specifiche condizioni dei luoghi. L'esposizione dei progetti, allestita nell'Ambulacro della Biblioteca del Dipartimento di Architettura dell'Università di Napoli Federico II, documenta l'esperienza progettuale di Carlo Moccia sulla città contemporanea e costituisce un'occasione di dibattito e riflessione su di essa, sui temi attuali che la interessano e sulla possibilità di approfondire una certa idea di architettura che non cede a tentazioni formalistiche e che si colloca in continuità con il progetto moderno, ancora capace di restituire un'idea alternativa di città." (Mario Losasso)
Franco Purini. Tauns_2015
Libro
editore: CLEAN
anno edizione: 2018
pagine: 57
Gli 11 disegni che costituiscono Tauns 2015, mostra sul tema della città, determinano una significativa apertura teorica e concettuale a fronte della sua evidente compattezza e dimensione minima. Si tratta di planimetrie teoriche, espressioni morfologiche di una ragione urbana considerata come manifestazione di una necessità. Esse propongono un processo ricorsivo fra componente teorica, disegno e progetto avendo la capacità di utilizzare la riflessione teorico-grafica sull'architettura per esprimere punti di vista teorici sulla città stessa nella sua componente di fondazione, di atto generativo.
Adecuación del Castillo del Cerrillo de los Moros. Architettura tra traccia e memoria. Linazasoro & Sánchez
Claudia Sansò
Libro: Copertina morbida
editore: CLEAN
anno edizione: 2018
pagine: 71
Catalogo della mostra "Adecuación del Castillo del Cerrillo de los Moros. Architettura tra traccia e memoria", promossa dal DiARC di Napoli, che raccoglie ed espone un unico progetto di José Ignacio Linazasoro e Ricardo Sánchez e che ha per genesi le tracce di un antico castello medioevale. Alla memoria viene affidato il compito di dare forma e di completare quell'unità spaziale perduta col tempo. È nella riflessione sul tempo che avviene il passaggio tra antico e nuovo, tra tradizione e modernità: temi di ricerca che sono alla base del pensiero anzitutto teorico di Linazasoro, architetto e professore ordinario di Progettazione presso la ETSAM di Madrid. Il lavoro di Linazasoro è una continua sperimentazione, una perenne ricerca sulla condizione moderna, sempre in relazione al tempo dell'architettura che "è come le persone: nasce, cresce e invecchia. E la sua bellezza varia, nel senso che è sempre diversa, al variare del suo tempo". Non è un lavoro di mera ricostruzione, si tratta bensì di un progetto che tiene conto del dov'era: parte dal disegno della pianta e si preoccupa di ricomporre un'unità formale, attraverso un intervento critico. Entra poi in gioco da protagonista la costruzione che diventa qui principio ordinatore con il compito di ri-edificare un luogo, attraverso la ricomposizione dei suoi frammenti.
Il padiglione del Brasile a Osaka. Tra terra e cielo, lo spazio. Paulo Mendes da Rocha
Libro: Libro in brossura
editore: CLEAN
anno edizione: 2017
pagine: 92
Il padiglione del Brasile all'Esposizione Universale di Osaka del 1969, in Giappone, è un’opera esemplare di un importante progettista di oltreoceano, il Pritzker Prize Paulo Mendes da Rocha. Il padiglione è un progetto che, nella sua semplicità e astrazione - una grande copertura rettangolare appoggiata, in soli quattro punti, su un suolo artificiale dalle morbide linee - riassume molti temi dell’architettura del suo autore e di quella brasiliana che, nelle sue migliori espressioni, ha saputo trovare una felice sintesi tra artificio, tecnica e natura. L’opera è documentata nella mostra “Il padiglione del Brasile a Osaka. Tra terra e cielo, lo spazio", a cura di Carlo Gandolfi e Mirko Russo, allestita nell’ambito delle iniziative culturali promosse dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Napoli Federico II.
Amazing houses. Ediz. inglese, francese, tedesca, spagnola
Diego Lama
Libro: Copertina morbida
editore: CLEAN
anno edizione: 2014
pagine: 70
Ecco a voi le 70 case più sorprendenti del mondo La loro stupidità vi farà dubitare per un attimo delle vostre normali sicurezze: vi chiederete cosa si proverebbe a vivere in una casa inclinata, rotolante, lunga, piccola, piena, fai-da-te, scomposta, zig-zag, morbida, pericolosa o allungabile... Forse non così male, almeno per qualche ora. Ciò che rende queste case davvero amazing, non è la loro irrealizzabilità, ma la paradossale vocazione a svolgere una sola e unica maniacale mansione, che dà titolo e poi forma all'abitazione. Potrebbero appartenere tutte a una città assurda, dove lo scopo dell'abitare è stato separato da quello dell'apparire, dove l'utilità è stravolta dalla tipologia, dove l'idea-forma travalica la funzione... In altre parole: case strampalate per gli uomini contemporanei, sempre più alienati dall'architettura.
Lo studio Filo Speziale e il modernismo partenopeo. Palazzo della Mor te
Marco Burrascano, Marco Mondello
Libro: Copertina morbida
editore: CLEAN
anno edizione: 2014
pagine: 143
La straordinarietà di Napoli ha offerto spesso occasioni per architetture insolite e affascinanti che trascendono la mera funzione e toccano l'animo. È il caso del Palazzo della Morte, opera quasi sconosciuta dello Studio di Stefania Filo Speziale, nascosta nelle pieghe di corso Vittorio Emanuele eppure fondamentale nella carriera del primo architetto donna di Napoli. Le difficoltà insite nel luogo hanno reso il progetto e la realizzazione del complesso residenziale una prova importante per la Filo, che si associa proprio in quel periodo con i giovani architetti Carlo Chiurazzi e Giorgio di Simone realizzando opere importanti e raggiungendo l'apice della sua carriera professionale. I numerosi documenti rinvenuti e le testimonianze dirette consentono uno studio approfondito della vicenda, avvenuta tra il 1951 e il 1957, costituendo un'occasione per collocare consapevolmente la figura della Filo Speziale nel modernismo partenopeo e per intraprendere una riflessione più ampia sull'identità e le sorti dell'architettura moderna in Italia.