Città Nuova: Institutiones. Paradigma medievale
L'eterno assente. Agostino e la ricerca della verità
Armando Bisogno
Libro: Copertina morbida
editore: Città Nuova
anno edizione: 2021
pagine: 340
Un viaggio attraverso la vita, l'opera e il pensiero di Agostino per riscoprire l'attualità filosofica di un autore capace di parlare ai lettori di ogni epoca.
Miseria e dignità dell'uomo nel pensiero di Marsilio Ficino
Roberto Melisi
Libro: Libro in brossura
editore: Città Nuova
anno edizione: 2021
pagine: 500
Nel ripensare il posto proprio dell'uomo nell'universo creato, gli umanisti hanno proposto una innovativa lettura dei concetti di miseria e dignitas hominis, inaugurando un'inedita riflessione antropologica centrata sulla convergenza tra ideali classici, coscienza del «rifiuto del mondo» e dottrina della creazione dell'uomo ad imaginem Dei. Le opere di Marsilio Ficino (1433-1499) offrono un contributo prezioso ed efficace a questo dibattito, fondando una nuova concezione dell'humanitas come realizzazione dello scopo ultimo dell'essere umano nell'esercizio delle sue facoltà conoscitive.
Per questa selva oscura. La teologia poetica di Dante. Volume 1
Giulio D'Onofrio
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2020
pagine: 708
Uno studio originale, che apre prospettive inedite e rivoluzionarie sulle fonti del pensiero e dell'opera di Dante Alighieri. Da una invocazione nascosta in un antico e poco conosciuto commento alto-medievale ai primi libri della Bibbia, composto dal monaco italiano Bruno di Segni verso la metà del secolo XI, emerge inattesa la fonte che suggerisce a Dante la prima idea della «selva oscura», «amara», «aspra», «forte» e deviante dalla «diritta via», sulla cui tragica descrizione si apre la Commedia. Tale scoperta si traduce nell'occasione per aprire una nuova prospettiva di approccio al pensiero filosofico e teologico dell'Alighieri. Il lettore scopre così che fonti dirette del sapere di Dante non sono solo i classici antichi, poeti, scienziati o filosofi, o i magistri universitari suoi contemporanei, ma anche alcuni tra i tipici rappresentanti della letteratura patristica (da Ambrogio e Agostino a Girolamo) e della sapienza monastica dell'alto Medioevo (dai 'fondatori' come Boezio, Cassiodoro e Gregorio Magno ai più recenti e luminosi modelli di pensiero teologico come Giovanni Scoto, Anselmo d'Aosta e Bernardo di Chiaravalle, dagli eruditi Isidoro di Siviglia e Rabano Mauro al contemplativo Riccardo di San Vittore). La nuova luce proveniente dalla densa teoresi e dall'intima spiritualità meditativa e mistica di questa tradizione di pensiero, dominata dal principio unificante, in senso platonico, della caritas universale, evidenzia nell'intera opera di Dante i tratti precisi della sua vocazione di poeta-teologo: la coscienza, cioè di essere chiamato, nel «mezzo» della sua esistenza terrena, al compimento di un'alta missione, teoretica ed etica, di rieducazione dell'umanità.
Dietro «Dionigi l'Areopagita». La genesi e gli scopi del Corpus Dionysiacum
Ernesto Sergio Mainoldi
Libro: Libro in brossura
editore: Città Nuova
anno edizione: 2018
pagine: 632
Gli scritti che compongono il Corpus Dionysiacum devono la loro straordinaria fortuna a due fattori: l'eccezionale levatura speculativa del loro autore e lo pseudonimo dietro al quale egli nascose la propria identità. Secondo gli Atti degli Apostoli, Dionigi fu un membro dell'Areopago di Atene, convertito da Paolo al cristianesimo. In realtà, il Corpus fu scritto secoli dopo, introducendo dottrine di grande impatto, quali la teologia negativa, la teologia mistica, l'universo come gerarchia (termine coniato proprio da 'Dionigi'), il cui fine è la deificazione. Questo impianto teorico era debitore del pensiero neoplatonico, ma lo superava compiendo una sintesi inedita con il pensiero cristiano-patristico. L'impatto del Corpus ebbe una portata incalcolabile: i cinque testi che lo compongono divennero una sorta di 'seconda Scrittura' e fecero di 'Dionigi' il primo Padre della Chiesa, tanto che per novecento anni nessuno ne mise in dubbio la paternità, fino a quando Lorenzo Valla, in pieno Rinascimento, non seppe produrre delle valide controprove. Solo nel secolo XX, tuttavia, si prese definitivamente atto dell'impossibilità che l'autore potesse identificarsi con il convertito dell'Areopago. Ernesto Sergio Mainoldi propone in questo libro gli esiti di una ricerca riccamente documentata, orientata a una dettagliata e completa ricostruzione del contesto storico-dottrinale in cui sono stati concepiti e hanno visto la luce gli scritti del Corpus. Al termine del libro per il lettore si dischiuderà una soluzione rivoluzionaria della «questione areopagitica», che in modo del tutto originale e inedito riesce a ricomporre i tanti aspetti testuali e dottrinali del Corpus rimasti finora inspiegati.
Princeps philosophorum. Platone nell'Occidente tardo-antico, medievale e umanistico
Libro: Copertina morbida
editore: Città Nuova
anno edizione: 2016
pagine: 540
Il pensiero di Platone, più di ogni altro modello speculativo, ha plasmato l'intera riflessione filosofica occidentale tanto nel metodo quanto nei contenuti, configurandosi per molti aspetti come il modello ideale del 'fare filosofia'. Ripercorrere le molteplici vie della ricezione del messaggio platonico sino alle soglie della modernità non corrisponde dunque soltanto al mero accertamento di una presenza, ma significa invece osservare il vivo e creativo operare di questo messaggio all'interno del pensiero metafisico-teologico nel corso dei secoli. Il volume ricostruisce l'incidenza nella riflessione filosofica e culturale tra tarda Antichità e Rinascimento del pensiero e della stessa figura di Platone, considerato da molti e autorevoli testimoni il 'principe' o il 'primo dei filosofi' e il 'padre della filosofia'. Molto articolato, dunque, si presenta l'esame del dispiegarsi di questa feconda eredità: dal Medioplatonismo ai Padri della Chiesa, da Giovanni Scoto ai teologi cisterciensi del secolo XII, da Bonaventura di Bagnoregio a Dante e Boccaccio, dalla tradizione umanistica del Quattrocento alla scuola platonico-agostiniana fondata da Egidio da Viterbo nel secolo XVI, alla vigilia del Concilio di Trento. In questo modo i diversi capitoli di questa storia, nel loro complesso, consentono di indagare anche nei suoi aspetti meno noti il formarsi di quella 'tradizione platonica' che costituisce uno dei momenti fondativi della stessa identità spirituale dell'Occidente.
Dialogus. Il dialogo filosofico fra le religioni nel pensiero tardo-antico, medievale e umanistico
Libro: Libro in brossura
editore: Città Nuova
anno edizione: 2014
pagine: 600
Alle radici del dialogo inter-religioso dall'età tardo antica fino all'umanesimo i testi più significativi sul tema. Fin dall'epoca tardo-antica la filosofia del dialogo inter-religioso si è proposta di individuare le verità di base condivise tra le fedi al di là delle differenze di prospettive e tradizioni culturali. Il volume raccoglie diciotto contributi che attraversano la storia della cultura occidentale - dall'età tardo antica e medievale fino al periodo umanistico-rinascimentale - preceduti da un saggio introduttivo di Giulio d'Onofrio. Si delinea così una ricca panoramica dei testi più significativi sul tema: "Il Dialogo con Trifone" di Giustino; "Il discorso vero di Celso"; il "Discorso sulla tolleranza" del retore Temistio, una rassegna di temi e protagonisti del dibattito islamo-cristiano in lingua araba; gli scritti di Anselmo d'Aosta, di Abelardo, di Pietro il Venerabile, di Tommaso d'Aquino, di Raimondo Lullo, il "De pace fidei" di Cusano; la Lettera indirizzata al sultano Maometto II da papa Pio II, l'umanista Enea Silvio Piccolomini; le "Conclusiones" di Giovanni Pico della Mirandola; il dibattito tra Sèpulveda e Las Casas sulla conversione degli indios.
Loquax pagina. La retorica nell'Occidente tardo-antico e alto-medievale
Renato De Filippis
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2013
pagine: 512
Obiettivo del volume è quello di sondare la manualistica retorica prodotta nell'Occidente latino fra i secoli IV e XI per verificare il rapporto con le sue fonti romane, il lungo processo di cristianizzazione subito dalla disciplina e la percezione che di quest'ultima avevano gli autori che ne hanno discusso sotto il profilo tecnico. Il volume offre un'ampia bibliografia dei maggiori studi sull'argomento a partire dalla fine del secolo XIX.
Vera philosophia. Studi sul pensiero cristiano in età tardo-antica, alto-medievale e umanistica
Giulio D'Onofrio
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2013
pagine: 384
Fin dai primi secoli dell'era cristiana la ragione appare condizionata dalla necessità di confrontarsi con i contenuti della rivelazione divina. Su questa scia, i primi pensatori medievali hanno operato un vero e proprio ribaltamento delle condizioni della conoscenza e hanno orientato la filosofia a nuove e originali prospettive di indagine. D'Onofrio analizza l'evoluzione di questo modello di pensiero soffermandosi su quattro pensatori dei primi secoli del Medioevo (Agostino, Boezio, Giovanni Scoto Eriugena, Anselmo). Disegna così una importante pagina della storia della filosofia occidentale nel corso della quale, a proposito della natura stessa della verità, sono emerse questioni e sono state escogitate soluzioni che potranno risultare di grande interesse anche per gli sviluppi del dibattito filosofico contemporaneo.
Storia del pensiero medievale
Giulio D'Onofrio
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2013
pagine: 888
I principi chiave del sapere medievale attraverso l’apporto determinante di tutte le forme di riflessione intellettuale: filosofica, scientifica e teologica. Uno strumento utile che introduce alla conoscenza del mondo speculativo del Medioevo cristiano dal VI al XIV secolo. Un quadro unitario e dinamico al tempo stesso che individua i principi chiave del sapere medievale; presenta il pensiero degli autori “di riferimento” – Boezio, Cassiodoro, Isidoro di Siviglia, Gregorio Magno; Anselmo d’Aosta, Tommaso d’Aquino –; mette in luce l’apporto determinante della civiltà e delle scuole monastiche e il fecondo incontro con il pensiero greco-arabo ed ebraico; tiene conto dei reciproci scambi e apporti di tutte le forme di riflessione intellettuale, filosofica (teoretica e pratica), scientifica e teologica.
«Saepe mihi cogitanti...». Studi di filosofia tardo-antica, medievale e umanistica offerti a Giulio d'Onofrio
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2023
pagine: 608
«Saepe mihi cogitanti». Così esordisce, con eco ciceroniana, il Periphyseon di Giovanni Scoto, capolavoro del pensiero altomedievale, opera amata e frequentata da Giulio d’Onofrio nei suoi anni di insegnamento di Storia della filosofia medievale in varie istituzioni, ma soprattutto presso l’Università degli Studi di Salerno. A lui, con affetto, stima e gratitudine, è dedicato il presente volume. Una delle costanti del magistero di Giulio d’Onofrio è stata l’attenzione alla lectura e alla littera del testo filosofico. Solo muovendo da una lettura diretta e competente degli autori, infatti, si può fare ‘storia della filosofia’. Leggere e comprendere un testo filosofico medievale richiede un certo numero di competenze specifiche: familiarità con la lingua, padronanza del lessico filosofico dell’epoca, capacità di individuare le fonti e le tecniche argomentative adottate, conoscenza della storia delle idee e consapevolezza del contesto intellettuale immediato in cui il testo si inserisce. Non è ovvio trovare tutte queste qualità in uno studioso. Giulio d’Onofrio non solo ha dato prova di possederle, come testimoniano le sue illuminanti e mai scontate interpretazioni dei testi, ma ha dedicato con passione la sua docenza universitaria a formare gli studenti a questo tipo di lettura. Facendo tesoro del suo insegnamento, allievi e amici hanno voluto offrirgli contributi che sono, in modo diretto o indiretto, esegesi di un testo filosofico tardo-antico, medievale o umanistico, composto all’interno dei limiti cronologici di quel ‘Paradigma medievale’ che Giulio d’Onofrio stesso ha individuato (fra il Concilio di Nicea del 325 e quello di Trento, concluso nel 1563).