Ares: Equinozi
Poema della croce
Antonio Tarallo
Libro: Libro in brossura
editore: Ares
anno edizione: 2017
pagine: 74
I versi di Antonio Tarallo sapranno accompagnare la mente e il cuore del lettore all'incontro con la manifestazione del Volto di Dio, non in un'idea astratta, ma nel volto personale e misericordioso di Cristo Crocifisso e Risorto.
L'ultima marcia del tenente Péguy
Roberto Gabellini
Libro: Libro in brossura
editore: Ares
anno edizione: 2014
pagine: 100
"Come ci si prepara a morire?". La domanda frontale che ha segnato ogni poeta, dalle inquietudini di Gilgamesh alle folgorazioni di Ungaretti, stigmatizza anche questo poema di Roberto Gabellini, dedicato all'"ultima marcia" del tenente Charles Péguy, fulminato alla testa dei suoi soldati il 5 settembre 1914. Il ritmo incalzante, la felicità delle immagini, la nitidezza della scrittura, fanno rivivere gli snodi esistenziali e artistici dell'autore del Mistero della carità di Giovanna d'Arco, nonché la sua vocazione da "irregolare" e la sua fede "ritrovata". Ma dalle arcate dei versi di Gabellini riemerge anche "il mondo di ieri": l'invasione della Francia, le tradotte dei soldati, quei sogni di gloria presto affondati nei fanghi delle trincee e della "terra di nessuno". "L'ultima marcia del tenente Péguy" è senz'altro un'opera coraggiosa, uno scavo sul senso della vita e sul mistero del dolore, che può essere capovolto d'improvviso dalla forza spiazzante della Grazia. Il testo, frutto anche di un lavoro di ricerca su fonti francesi mai tradotte in italiano, viene a colmare la lacuna, nella bibliografia italiana, sulla partecipazione di Charles Péguy alla prima guerra mondiale e sulla sua morte.
L'orto dei semplici
Alfredo Tradigo
Libro: Libro in brossura
editore: Ares
anno edizione: 2012
pagine: 80
La poesia di Tradigo è essenzialmente visiva e uditiva, basata cioé sui sensi che san Tommaso designa come "maggiormente conoscitivi". Quanto alla vista, è superfluo esemplificare perché tutto il libro è accarezzato dallo sguardo del poeta; per l'udito, ascoltiamo: "Cerco la fonte di questo antico cinguettare di passeri dai colmi dei tettie giù dentro le gronde"... fino alla conferma che sta nel titolo della poesia: Nel suono il senso. Anche i sensi meno "conoscitivi" sono evocati dal poeta in angolatura che va oltre il senso. L'olfatto è soddisfatto da una sola goccia della colonia del padre "Sulla pelle rasata di fresco, poi la nostra corsa in lambretta verso la roggia gelata o l'ansa tranquilla del fiume". E il gusto si appaga di baci furtivi: "Più dolce il sapore dei fichi rubati così dei tuoi baci ritrosa amica mia".