Antea Edizioni: Vivere le storie

Un racconto intenso e toccante che ci porta nel cuore dell’accoglienza, dove la solidarietà e l’umanità si intrecciano con le storie di chi cerca un futuro migliore. Loredana Crivellari ci guida attraverso esperienze vissute, narrando con sensibilità e profondità le vicende di migranti che, tra sofferenze e speranze, trovano rifugio e calore umano. Dalla chiusura del Campo Roja a Ventimiglia alle difficoltà di attraversare le frontiere, ogni capitolo è una finestra su vite segnate da dolore, ma anche da resilienza e coraggio. Con uno stile diretto e coinvolgente, l’autrice ci mostra come l’accoglienza possa trasformarsi in un incontro autentico, capace di abbattere barriere culturali e linguistiche. Un libro che invita a riflettere sul valore della solidarietà e sull’importanza di dare voce a chi spesso rimane invisibile. Gesù dorme nel mio garage è una testimonianza di amore gratuito e disinteressato, un viaggio nell’umanità che ci ricorda che, dietro ogni storia, c’è una persona. Alla fine scopro che abbiamo dato molto, forse, ma sicuramente abbiamo ricevuto di più in umanità, affetto, amore e che davvero Gesù ha dormito nel mio garage.

Esiste un’architettura del vuoto, una grammatica del grigio. È lo spazio lasciato da una perdita, il silenzio di un sogno abbandonato, la prigione di una vita senza più scopo. I protagonisti di questi racconti abitano questo paesaggio interiore. C’è un cavaliere che non sente il peso della vittoria, un collezionista di suoni in un mondo ammutolito, un uomo che ha perso il lavoro e un altro che ha perso l’amore di una vita, una donna di fronte a una stanza che non avrà mai un nome. Ma in ognuna delle loro storie, qualcosa si incrina. La salvezza non è un evento epocale, ma un dettaglio quasi invisibile: un aquilone colorato in un cielo spento, un cane ferito ai piedi di un silo, la melodia imperfetta di un automa da riparare, un volantino portato dal vento. Questa raccolta è un viaggio attraverso le delicate suture dell’animo umano. È un invito a trovare la bellezza nell’imperfezione e a capire che, a volte, per tornare a vedere i colori, basta il coraggio di lanciare un aquilone nel grigio.

Sciccorina è un romanzo epico e commovente che getta una luce potente sulla presenza italiana nel cuore incandescente dell’Eritrea coloniale. Un giovane pilota della Regia Aeronautica, Umberto Volpini, si ritrova a combattere una guerra che non è solo quella dei cieli. Accanto a lui sua moglie Ada Agresti, un’insegnante che lotta contro le barbarie del colonialismo con la forza irriducibile dell’amore e della dignità, e il coraggio di chi osa per cambiare il mondo. Sullo sfondo di un’Africa seducente e brutale, il posto al sole promesso dal fascismo si rivela un abisso di prevaricazione e violenza: la pratica del “madamato” segna la vita di bambine innocenti, mentre nel silenzio si consuma il dramma dei meticci, figli di due mondi e ripudiati da entrambi.

La vita è un intreccio di eventi che, all’apparenza, sembrano scollegati. Ma cosa accade quando il destino mette alla prova il corpo e lo spirito? In queste pagine, l’autrice racconta la sua storia con una sincerità disarmante: l’infanzia, gli affetti, l’amore, le amicizie e il giorno in cui tutto è cambiato. La comparsa di quello che lei chiama “mostro” ha riscritto la sua esistenza, trasformando ogni gesto quotidiano in una sfida, ogni dolore in un’opportunità per riscoprire se stessa. Attraverso ricordi e riflessioni profonde, questo libro è un viaggio nell’anima di chi ha imparato a guardare la vita con occhi nuovi, trovando nella fede e nell’amore la forza per andare avanti. Perché, alla fine, nulla è a caso.

Sei sicuro che rincorrere gli stereotipi che la società impone sia la strada giusta per essere felici? Monica, Diego e Sue Ellen sono convinti di sì. Vivono le loro vite pensando di non poter agire diversamente, fare quello che gli altri si aspettano li condurrà alla completa realizzazione. Ma la vita li mette davanti alla cruda realtà: non è così! per essere felici devono scoprire la loro vera natura. Grazie a un libro galeotto le loro strade si intersecano e certezze, principi e punti di riferimento vengono ridotti in briciole. Inizia una nuova realtà fatta di bugie, segreti, fughe, separazioni, delusioni e rinascite. Le loro storie si aggrovigliano alla ricerca del bandolo della matassa che li guiderà dentro un labirinto verso una realtà che non avrebbero mai voluto, dove nessuno ha colpa e tutti siamo vittime. E tu? Sei pronto ad affrontare il viaggio? Anche la tua vita avrà un sapore nuovo.

“Comprendere l’impossibile” racconta le vicende vissute nel 1995 quando l’autore realizzò “Per ignota destinazione“, un documentario sulla Shoah dove protagonista fu Piero Terracina, uno degli ebrei di Roma sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz. L’8 dicembre del 2019 Piero Terracina muore e l’autore, in occasione di una proiezione a Lecce del docufilm, viene invitato a raccontare quanto aveva vissuto come regista durante le riprese, delle emozioni avute durante il viaggio, della sua volontà di essere veramente partecipe al dolore di chi nel campo di sterminio aveva perso l’intera famiglia. La scrittura di “Comprendere l’impossibile” nasce nei lunghi giorni di lockdown trascorsi nel giardino della casa dell’autore tra il mese di marzo e quello di aprile del 2020....

Ci sono dei momenti nella vita, in cui tutto sembra andare storto, emergono dal passato i sensi di colpa, i rimorsi, le delusioni, le scelte sbagliate, niente sembra avere un senso, l’orizzonte è oscuro, vengono a mancare le energie, si apre nella mente la voglia di farla finita. È quello che i Maestri chiamano: “La Notte dell’Anima”. Il protagonista del romanzo si trova proprio in questa condizione, quando decide di arrivare all’estremo e suicidarsi, pensando che sia l’unica soluzione, a tutti i suoi mali. Ma, quando ha già appoggiato la testa sul binario di una ferrovia, improvvisamente incontra un angelo, sotto spoglie umane, che lo invita a desistere, suggerendogli una strada alternativa e gli indica quale. Ed è così che comincia il suo viaggio, per riaccendere la sua Anima, attraverso un percorso iniziatico che avverrà in un monastero, sperduto fra le montagne dell’Anatolia, in Turchia. Alla fine, dopo aver appreso antiche Conoscenze, trovato l’Amicizia e l’Amore, cambiato il suo vero nome con quello di Aldebaran, stella primaria della Costellazione del Toro, datogli dai monaci del monastero, non sarà più la stessa persona...

Una donna caparbia mai intimidita dalle avversità. Un caterpillar in gonnella capace di muoversi su qualunque terreno, pervio o impervio che sia. Cogliere uno spiraglio di luce tra i flutti di un mare in tempesta, è la sua forza. «Rinascere dalle proprie ceneri» la sua filosofia.

Quello che state per leggere è un racconto adatto ad ogni età, sia per chi è piccolo, e ancora non sa, sia per chi è grande, e di queste cose ne ha sentito parlare. Narra la storia di una bimba che nasce e cresce nella campagna del Ponente Ligure, attraverso mille peripezie, negli anni non facili della Seconda Guerra Mondiale. Anna ci prende per mano in ogni pagina, portandoci nella sua avventura che si chiama vita, tingendola di colori vivaci e di esperienze incredibili. Dapprima, è una bimbetta irrequieta che pare attrarre solo guai, ma poi, catapultata nella dura realtà della guerra, dimostra di trasformarsi in una vera e propria combattente. “...Era Aprile 1945, e anche il mare era calmo e felice, perché finalmente era tornata la pace.” Ma non solo… “Nei momenti più bui della nostra storia, la luce della resistenza brillava nelle azioni di coloro che osarono sfidare l’oppressione. La loro lotta non fu solo per la liberazione del suolo su cui camminavano, ma per l’umanità stessa.”

Michele ha affrontato tante difficoltà prima di trovare il suo posto nel mondo e diventare quello che è oggi. Le stesse difficoltà che tantissimi ragazzi e ragazze si ritrovano a fronteggiare ogni giorno. Il bullismo, la perdita di qualcuno, la depressione, sono costanti terribili che si ripetono in ogni momento della sua vita, e che ne condizionano le scelte. Dal mettere un semplice vestito, allo scegliere di mangiare quello o quell’altro. Tutto sembra risucchiarti, come se fossi in balia di un mulinello che gira sempre più rapidamente, e tu provi a nuotare controcorrente, ma è troppo forte. Sei sempre più debole e senti che stai per cedere. ...Tra dilemmi, insicurezze, fragilità ed emozioni contrastanti, Michele vive la propria adolescenza in un ambiente ostile, da cui spesso non si sente compreso: solo la riscoperta e l’accettazione delle ombre del suo passato gli permetteranno di risorgere, come una fenice, dalle proprie ceneri. "Sento" è un pugno nello stomaco, ma anche una dolce carezza di malinconia: in fondo, tutti quanti ci siamo sentiti come Michele, almeno una volta.

C’è un’altra protagonista, accanto a quella femminile, in questo lungo racconto un po’ d’avventura “on the Road” e un po’ thriller, che costituisce l'esordio letterario di Lucia Barbera, ed è la Sicilia, con le sue storie, i suoi misteri e le sue leggende. Dalle pagine di “Solstizio d’estate” si spandono profumi e aromi irresistibili, sgorgano paesaggi fiabeschi e fuoriescono personaggi intensi e curiosi: e il lettore viene subito colto dal desiderio di accompagnare Lucia, irrequieta professionista che vive in Liguria, nel suo viaggio alla ricerca delle proprie origini e di Itaca, “raggiungerla sia il pensiero costante”, come nei versi del poeta greco Kostantin Kavafis. ... Scritto con mano sicura e brillante “Solstizio d’estate”, è un percorso anche introspettivo, denso di dubbi e di interrogativi, che inducono ciascuno a riflessioni sul senso della vita.

Nel tranquillo quartiere di Borgo Opaco, la gente vive ogni giorno con semplicità, basando la propria esistenza su ideali e progetti unici nel loro genere: nel corso di quindici racconti, Bellini propone storie di vita quotidiana attraverso lo stile pungente e grottesco che aveva caratterizzato Cronache Matuziane, il suo primo successo. La Ballata di Borgo Opaco è un dipinto, mai scontato, delle epifanie di una comunità, condite di irriverente ironia, che la critica non ha esitato a paragonare al classico Dubliners, di James Joyce.