Adelphi: Saggi. Nuova serie
Lo stato culturale. Una religione moderna
Marc Fumaroli
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1993
pagine: 374
Breve storia dell'infinito
Paolo Zellini
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1993
pagine: 262
Re-visione della psicologia
James Hillman
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1992
pagine: 452
La violenza e il sacro
René Girard
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1992
pagine: 464
Oltre il linguaggio
Emanuele Severino
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1992
pagine: 246
L'angelo necessario
Massimo Cacciari
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1992
pagine: 185
Un commento alla Bibbia
Sergio Quinzio
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1991
pagine: 832
Il mito dell'analisi
James Hillman
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1991
pagine: 386
La corda pazza. Scrittori e cose della Sicilia
Leonardo Sciascia
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1991
pagine: 296
Homo hierarchicus. Il sistema delle caste e le sue implicazioni
Louis Dumont
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1991
pagine: 728
Un cuore intelligente
Alain Finkielkraut
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2011
pagine: 224
"Della letteratura non abbiamo bisogno per imparare a leggere. Ne abbiamo bisogno per sottrarre il mondo reale alle letture sommarie". E proprio questa la convinzione che ispira ad Alain Finkielkraut l'appassionato esercizio critico di Un cuore intelligente: raccontare nove tra i più notevoli libri della modernità svelando l'immensa sapienza che lì si cela. Perché la risposta alle grandi domande - "Che cos'è la civiltà? Che cos'è l'arte? Che cosa sono l'ideale e la grazia?" - non può che essere "una risposta narrativa". Rileggendo Tutto scorre... di Vasilij Grossman o La macchia umana di Philip Roth, Lo scherzo di Milan Kundera o II pranzo di Babette di Karen Blixen, Lord Jim di Joseph Conrad o Washington Square di Henry James, Finkielkraut, che da anni va smascherando le ingiustificate certezze dell'Occidente, si propone di scrutare la realtà incarnata nei particolari e spesso redenta dall'ironia - e, soprattutto, di trovare una chiave per decifrare gli "enigmi del mondo". E con la sua suite di letture ci invita a svincolarci da molteplici trappole, della ragione e del sentimento, per lasciarci educare, tramite la parola letteraria, alla "perspicacia affettiva". Solo così ci verrà concesso quel "cuore intelligente" che re Salomone invocava dall'Eterno, stimandolo più prezioso di ogni altro bene.
Homo poeticus. Saggi e interviste
Danilo Kis
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2009
pagine: 368
"Di tutti gli scrittori della sua generazione, francesi e stranieri, che negli anni Ottanta vivevano a Parigi, era forse il più grande. Di certo il più invisibile" scrive Milan Kundera di Danilo Kis, precisando poi: "La dea chiamata attualità non aveva motivo di puntare i riflettori su di lui. Non ha mai sacrificato i suoi romanzi alla politica. Ha potuto così cogliere quel che vi era di più straziante: i destini dimenticati sin dalla nascita". Parole che sottolineano, e ammirano, la refrattarietà di Kis a qualsivoglia appartenenza, anche in momenti e in luoghi in cui certe lusinghiere etichette avrebbero garantito vaste simpatie. Giacché l'unica patria di Kis è la letteratura, e l'unica sua militanza è quella di "scrittore bastardo venuto dal mondo scomparso dell'Europa centrale". Di questa irriducibile libertà offre una eloquente testimonianza questa raccolta di saggi e interviste in cui Kis, applicando il suo genio a un ampio ventaglio di temi, spazia ora nella grande letteratura europea e americana - consegnandoci pagine magistrali su Borges, Flaubert, Nabokov, Sade -, ora nella storia del Novecento. E in ogni pagina rivendica la ricchezza polimorfica e la sostanziale unità della tradizione europea di cui l'anima balcanica è parte insopprimibile, la necessità della riflessione metafisica e, contro la riduzione dell'uomo a "zoon politikon", le ragioni dell'homo poeticus e in ogni pagina rivendica la ricchezza polimorfica e la sostanziale unità della tradizione europea e il delirio di un secolo.

