Vita e Pensiero: Paralleli
Largo Gemelli, 1. Studenti, docenti e amici raccontano l'Università Cattolica
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2003
pagine: 324
"Questo libro vuole essere una raccolta di voci di laureati, docenti, amici dell'Università Cattolica, per favorire la "memoria" di tempi, magari recenti, ma poco conosciuti. Si è cercato di dare spazio a un pubblico tanto vasto quanto eterogeneo: lo studente divenuto personaggio famoso; il laureato divenuto docente all'interno dell'ateneo dove ha compiuto gli studi; il laureato che, dopo varie esperienze, è diventato scrittore famoso; il laureato che fa ritorno alla propria terra portandovi le conoscenze, ma più ancora lo spirito e il metodo culturale appresi alla Cattolica. Amici a volte noti, spesso sconosciuti, che con il loro zelo, la loro vicinanza hanno contribuito a rendere grande l'Università Cattolica. Le loro interviste costituiscono pagine vive di memorie; non già storia, ma semmai fonti per la storia che un domani si farà. Pagine rivolte a chi la memoria ha conservato e ripercorre anni lontani, e pagine affidate alle nuove generazioni, che di questa memoria, di questa storia, cominciano a essere parte attiva."
Israele, radice santa
Carlo Maria Martini
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 1993
pagine: 124
La conoscenza dell'ebraismo, della sua storia plurimillenaria e dei suoi valori religiosi non va equiparata a un curioso interesse perle culture esotiche che sopravvivono nella civiltà dei consumi. E neppure va paragonata a quell'informazione sulle religioni non cristiane che è doverosa nell'epoca dell'interdipendenza planetaria. Si tratta piuttosto di una realtà che ci riguarda da vicino. Conoscere la fede ebraica, infatti, è necessario al cristianesimo (e alla conoscenza europea che da esso è stata plasmata) per capire la propria identità. Israele, secondo la suggestiva immagine di san Paolo, e la "radice santa che porta" la Chiesa. In virtù delle sue origini, la fede cristiana ha un rapporto intrinseco, permanente e peculiare con il popolo ebraico. È convinzione che risale al nuovo testamento e tuttavia non è patrimonio pienamente acquisito alla consapevolezza cristiana. Essa configura uno degli aspetti più originali e forse meno noti del magistero del card. Martini. In particolare - sottolinea l'arcivescovo di Milano - la dimenticanza di questo vincolo profondo ha privato la chiesa del contributo che le sarebbe venuto dalla tradizione ebraica. Si è cosi creata un'alterazione nell'equilibrio vitale della comunità cristiana, equilibrio di cui il cristianesimo primitivo ha invece goduto grazie alla teologia e alla prassi dei giudeo-cristiani.