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Tracce: Scritture e orizzonti

I giorni della neve

I giorni della neve

Loredana D'Alfonso

Libro: Libro in brossura

editore: Tracce

anno edizione: 2020

pagine: 72

"Ogni qualvolta l’autrice affronta il mare aperto del mistero, lo fa - coscientemente o no - con la predisposizione a scarnificarsi, a ridursi all’osso, appunto, senza portarsi dietro altro che la verità di se stessa. Solo e soltanto così potrà ricomparire la carne dell’esistere. E non sto parlando di elaborazione del lutto ma di affidamento - questo sì - totale affidamento all’arcano disegno della vita. Ci sono testi nella raccolta che denotano una fede onesta, nel senso che non vanno dogmaticamente percepiti; pur non mancando chiari riferimenti al credo cattolico, mi sento di poter dire che la D’Alfonso non si accontenti di cercare la “soluzione” in qualcosa di rivelato ma, al contrario, s’impegni nella ricerca interiore per mettere in pratica ciò che la religione stessa le suggerisce. Nessun essere umano - è lapalissiano - si procura dolore o infelicità eppure, lungo la sua esperienza di vita, si trova ad un certo punto a dover fare i conti con amare, angosciose e, non di rado, drammatiche difficoltà. Cosa succede allora? O ci si perde o si scopre quella forza che tutti abbiamo ma non tutti riusciamo a liberare." (Sandro Angelucci)
13,00

Innesti

Innesti

Marisa Cossu

Libro: Libro in brossura

editore: Tracce

anno edizione: 2020

pagine: 84

"Poesia dotta e coltissima, quella di Marisa Cossu, dove i preziosismi metrici (sonetti, rondò, madrigali, acrostici, odi e ballate) non sono considerabili alla stregua di reperti archeologici, bensì di schegge musicali indistruttibili, di lacerti linguistici provenienti indubbiamente dal passato, ma vivi e vegeti nel mondo attuale. Poesia filosofica, estremamente raffinata, dove senza forzature compaiono infine tocchi epicurei ed oraziani di sorridente saggezza e freschezza. Come "Roma", ad esempio, ma soprattutto come "La barca", un madrigale scherzoso e ammiccante d’amore, quasi boccaccesco. La felicità degli amanti è passeggera e “non vi sono ritorni”, ma il dolore del distacco è edificante, perché insegna ad amare con leggerezza e senza idolatrie, senza morbose esaltazioni. Finché “di quel tango finito ed esaltante / rimane la carezza”, una flebile gioia che s’accende nelle angosce della vita, un soffio lieve che giova allo spirito riportandolo nell’armonia dei contrari." (Franco Campegiani)
13,00

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