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La matrice della forma. Riflessioni sui vincoli metamorfici fra estetica e morfologia

La matrice della forma. Riflessioni sui vincoli metamorfici fra estetica e morfologia
Titolo La matrice della forma. Riflessioni sui vincoli metamorfici fra estetica e morfologia
Autore
Collana Preprint
Editore Aesthetica
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 142
Pubblicazione 01/2020
ISBN 9788877261076
 
12,00

 
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presso Libreria L'ippogrifo (Piazza Europa, 3)
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presso L' Ippogrifo Bookstore (C.so Nizza, 1)
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«"Alla realtà piacciono le simmetrie e i leggeri anacronismi", scriveva Jorge Louis Borges nel racconto Il Sud: la natura ama giocare con le forme, modificarle in mille modi, dare loro una nuova apparenza mantenendo inalterate le "simmetrie", cioè i rapporti a esse soggiacenti, così da dare origine a nuovi eventi formali preservando l'antico sotto nuove vesti. Il termine "simmetria", cui Borges fa riferimento, non è da noi interpretato nel suo significato artistico (cioè come equivalenza speculare della parte destra e sinistra di un corpo) quanto piuttosto nel suo significato matematico, originatosi già in ambito greco e giunto al culmine della sua teorizzazione solo nel Novecento. In tale accezione, esso indica l'armonia e l'equilibrio di elementi differenti all'interno di un sistema organicamente strutturato e l'espressione da esso derivata "gruppo di simmetria" si riferisce a un insieme di enti che condividono certe caratteristiche invarianti pur consentendo un elevato margine di differenziazione formale. Solo se tali caratteristiche non sono preservate, secondo i matematici si produce la "novità", si ha cioè una rottura di simmetria che determina l'introduzione di nuove regole, di nuove invarianti. Prendendo le mosse da tali premesse, nel presente lavoro si è cercato di dimostrare che alcuni termini ampiamente utilizzati nel dibattito estetico e biologico contemporaneo (quali metamorfosi, tipo, vincolo e plasticità) si muovono tutti nel medesimo ambito semantico, strettamente legato all'idea di una matrice della forma, di un quid che soggiace al mutamento senza impedirne la sua piena attuazione.» (Dall'introduzioni)
 
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