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D'Annunzio e il prefetto sbagliato. Il «caso» di Enrico Grassi Statella

D'Annunzio e il prefetto sbagliato. Il «caso» di Enrico Grassi Statella
Titolo D'Annunzio e il prefetto sbagliato. Il «caso» di Enrico Grassi Statella
Autore
Collana Saperi, 30
Editore Solfanelli
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 88
Pubblicazione 10/2018
ISBN 9788833051024
 
9,00

 
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presso Libreria L'ippogrifo (Piazza Europa, 3)
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presso L' Ippogrifo Bookstore (C.so Nizza, 1)
Nella galleria dei personaggi "dannunziani" operanti sul Garda un posto di rilievo spetta certamente al conte Enrico Grassi Statella. Distintosi come combattente nella Grande Guerra, il capitano d'artiglieria Grassi, fascista della prima ora, martinista e massone, fu seguace ed intimo di d'Annunzio, al quale rese vari servizi. Il Vate lo disse "devoto a me e alla mia Causa ideale". De Felice e Mariano, in sede di commento al carteggio d'Annunzio-Mussolini, lo definiscono un "velleitario delle lettere italiane". Qui si ricordano e riportano alcuni dei suoi numerosi scritti. Il 24 giugno 1929, dopo vari appelli a Mussolini, fu nominato prefetto a Taranto, dove combatté l'antico costume popolare della "scesa". Perse però ben presto la prefettura. Il Duce, infatti, lo fulminò con un telegramma: "Ritenetevi nominato Prefetto per errore". Da quel momento d'Annunzio non lo volle più sentire né vedere, nonostante i suoi molti tentativi di rinnovare l'antico legame.
 
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