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Preferivo fare la fila. I miei conti in pubblico sulla vita, la morte, il destino, la malattia

Preferivo fare la fila. I miei conti in pubblico sulla vita, la morte, il destino, la malattia
Titolo Preferivo fare la fila. I miei conti in pubblico sulla vita, la morte, il destino, la malattia
Autore
Argomento Biografie e storie vere Biografie generali
Editore Scepsi & Mattana
Formato
Formato Libro Libro: Libro rilegato
Pagine 64
Pubblicazione 12/2023
ISBN 9788890677588
 
10,00

 
0 copie disponibili
presso Libreria L'ippogrifo (Piazza Europa, 3)
0 copie disponibili
presso L' Ippogrifo Bookstore (C.so Nizza, 1)
Roberta Migliarini nasce a Roma nel 1965, nella normalità di una famiglia borghese: un'infanzia felice, un fratello complice, i giochi senza tempo della casa in campagna. Poi, come capita a tutti, i riti di passaggio dell'età: le scoperte e gli strappi dell'adolescenza. A 20 anni, sotto l'abbaglio di una vita splendente, un matrimonio d'impulso con un uomo di 15 anni più grande; e la progressiva presa di coscienza, la percezione della fatuità, l'orgoglio di andarsene. Riprende gli studi e comincia a lavorare; si laurea in sociologia della comunicazione e collabora alla didattica nella sua Università. Nel frattempo, l'incontro con Paolo, ex compagno di scuola: una lunga convivenza, una figlia, il secondo matrimonio. Famiglia, lavoro, impegno, interessi, viaggi, sport. Una vita, insomma. A tradimento, a 49 anni, il suo numero viene estratto. La malattia - lo si capirà dopo - comincia da una neoplasia ovarica: la risposta immunitaria aggredisce il tumore ma non si ferma; sale verso l'alto, raggiunge il cervelletto e lo compromette. Nel giro di poche settimane l'attività motoria si spegne e la vita viene rivoltata come un calzino. Il corpo, da strumento si fa fardello. Un inventario delle possibilità negate spinto sino all'estremo limite della lucidità; un auto-esame spietato delle proprie umanissime fluttuazioni; un dire la verità che inchioda e strappa ogni maschera. Una voce dal buio della malattia che, mentre raggela, ha il misterioso potere di riscaldare. Un'esperienza del nulla, che nega il nulla attraverso la scrittura.
 
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