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Il faticoso modello. Cinquant'anni di «seconda autonomia» in Alto Adige/Südtirol

Il faticoso modello. Cinquant'anni di «seconda autonomia» in Alto Adige/Südtirol
Titolo Il faticoso modello. Cinquant'anni di «seconda autonomia» in Alto Adige/Südtirol
Autori ,
Argomento Società, scienze sociali e politica Politica e governo
Collana Territorio/Gesellschaft
Editore Alphabeta
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 112
Pubblicazione 01/2022
ISBN 9788872233887
 
11,00

 
0 copie disponibili
presso Libreria L'ippogrifo (Piazza Europa, 3)
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presso L' Ippogrifo Bookstore (C.so Nizza, 1)
Nel gennaio 1972 entrava ufficialmente in vigore il secondo Statuto di autonomia dell'Alto Adige, dopo un decennio di trattative tra Roma, Bolzano e Vienna, e nel cupo rimbombo degli attentati dinamitardi con cui si era cercato di ostacolarle a ogni costo. Andava definitivamente in soffitta l'esperimento regionale voluto nel 1948 da Alcide De Gasperi: all'Alto Adige/Südtirol venivano concessi un solido "pacchetto" di competenze e una cospicua dotazione finanziaria destinata a sostenerle. Si profilavano così un sistema amministrativo e un generale progetto di convivenza e tutela delle minoranze spesso indicati in sede internazionale come paradigma virtuoso per la risoluzione di conflitti etnici. Il cinquantesimo anniversario di questo "faticoso modello", secondo una recente espressione di Romano Prodi, offre l'occasione per tracciare un'analisi storica e un giudizio politico, e per trarre un primo bilancio capace di orientare le previsioni per il prossimo futuro. Un giornalista di lungo corso e un giurista considerato tra i massimi esperti in materia di autonomie locali affrontano in questo libro-intervista l'ampio ventaglio di temi che fanno da cornice alla speciale ricorrenza, dal modo in cui fu concepita la "seconda autonomia" negli anni sessanta alle questioni più controverse che ne hanno accompagnato la piena attuazione, fino ai nodi tuttora da sciogliere: la proporzionale, il censimento etnico, la scuola, la toponomastica, le varie declinazioni del concetto di autodeterminazione e altro ancora. Un dialogo serrato che porta inevitabilmente a interrogarsi sul presente e sulle possibilità di adeguare uno strumento giuridicamente complesso quale lo Statuto ai profondi mutamenti sociali in atto.
 
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