«Solo ora, nell’era dell’elettronica, ci rendiamo conto delle differenze esistenti fra oralità e scrittura» dice Walter J. Ong, ed è proprio così. La poesia non è un luogo ibrido, ma è arte dell’ascolto di uno spazio sonoro. Costringe chi ascolta a un respiro interiore, in un ritmo che rompe le costruzioni intellettuali per immergerlo in acque dai significati misteriosi e visionari. I versi andrebbero considerati per la loro potenza di visione, che trasmette al lettore la sensazione di essere lui stesso spiegato e contemplato. Per questo la poesia deve anche essere letta e subire la prova del pubblico. È lì che attiva un rito d’iniziazione e di catarsi. Il poeta si fa sacerdote di quella cerimonia collettiva in cui tutti si sentono chiamati a rispondere nel silenzio della propria anima. Le poesie divengono così brandelli di quel sogno che abita tutti senza mai veramente concretizzarsi. Prefazione di Luca Aversano.
Accordi poetici. Teoria e prassi della dizione poetica nel XX secolo
| Titolo | Accordi poetici. Teoria e prassi della dizione poetica nel XX secolo |
| Autore | Maria Letizia Gorga |
| Prefazione | Luca Aversano |
| Editore | Risguardi |
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| Pagine | 140 |
| Pubblicazione | 11/2022 |
| ISBN | 9788885527768 |

