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Architettura come atto d'amore. Storie di principi e architetti nel Rinascimento

Architettura come atto d'amore. Storie di principi e architetti nel Rinascimento
Titolo Architettura come atto d'amore. Storie di principi e architetti nel Rinascimento
Autore
Collana I saggi, 6
Editore Oligo
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 296
Pubblicazione 11/2018
ISBN 9788885723108
 
22,00

 
0 copie disponibili
presso Libreria L'ippogrifo (Piazza Europa, 3)
0 copie disponibili
presso L' Ippogrifo Bookstore (C.so Nizza, 1)
Come possiamo leggere la storia di una città e delle sue architetture? Come possiamo arrivare alla sua anima, al suo «genius loci»? Questo libro prova a offrire qualche spunto di riflessione: riprendendo la visione poetica proposta nel Trattato di Filarete (1460-1464) secondo cui l’opera di architettura sarebbe “figlia” di un architetto-madre e di un committente-padre, si può provare ad allargare il discorso considerando più generazioni di “coppie” architetto/committente; fissando la nostra attenzione al Rinascimento, la cosa diventa particolarmente interessante nel caso in cui i committenti siano anche dei principi, perché è anche grazie a questa successione di rapporti tra principi e architetti che tante delle nostre città storiche sono diventate così piene di bellezza. Mantova sembra l’esempio perfetto; qui abbiamo una dinastia che ha retto le sorti della città per quasi quattro secoli – i Gonzaga – con esponenti che hanno realmente avuto un notevole grado di intimità con i propri architetti. Tra tutti, si sono scelte tre coppie: Ludovico II e Leon Battista Alberti, Federico II e Giulio Romano, Vincenzo I e Antonio Maria Viani.
 
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