La raccolta spazia dalle tematiche esistenziali agli affetti familiari, da poesie sociali e politiche ad altre dal contenuto filosofico. Nonostante non sia ravvisabile una sola lex operis, lo stile è certamente prosaico, la scelta attenta delle parole imprime alle poesie un lirismo che ricorda il modo tradizionale di fare poesia. Il titolo è un verso tratto dal canto “A se stesso” di Giacomo Leopardi, appartenente al ciclo di Aspasia: è una traduzione del vanitas vanitatum con cui si apre il “Qoelet”. Il libro cerca di individuare la funzione della poesia nel contesto della società contemporanea. Il leitmotiv della sua morte è infondato: la poesia è frutto dell’originalità e cristallizza il magma caotico della vita in forme che sono destinate ad essere superate. Attraverso la lirica l’uomo cerca da sempre di rappresentare la propria identità e di cogliere la bellezza (oppure la vanità) dell’universo.
L'infinita vanità del tutto
| Titolo | L'infinita vanità del tutto |
| Autore | Gianluca Bisso |
| Argomento | Poesia e studi letterari Poesia |
| Collana | Quaderni di poesia |
| Editore | Eretica |
| Formato |
Libro: Libro in brossura |
| Pagine | 144 |
| Pubblicazione | 06/2022 |
| ISBN | 9788833443232 |
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