Questo testo vuol dar voce ad uno dei maggiori teologi della storia cristiana per esplorare, insieme a lui, l'opera della nostra salvezza. Secondo Bonaventura nel Verbo incarnato e crocifisso è racchiuso il mistero del ritorno dell'uomo, disperso in un mondo molteplice e decaduto, all'origine divina. Da questo principio scaturisce una possente visione salvifica: sintetica e conciliante, storica e metafisica, personale e universale, che ricorre a molteplici simboli e attinge dalla tradizione i registri più vari, assimilandoli in un pensiero rigoroso e ovunque permeato di spiritualità, incapace di disgiungere le dimensioni affettiva e contemplativa dalla teologia, sostenuto com'è da una logica esistenziale umile, povera e testimoniante, traduzione esemplare della radicalità carismatica di Francesco. Rimedio divino che risana la storia umana, sacrificio vivo che liberamente si offre a Dio per tutti, il Verbo che il Padre pronuncia è soprattutto il punto "medio" - per questo centrale - dei rapporti tra la Trinità e il creato. Se per il Dottore Serafico è possibile ricercare in lui, codice della realtà creata, il senso del percorso che va da Dio al mondo, ancor più affascinante è contemplarne l'esito opposto: l'opera mediatrice che riconduce il mondo a Dio (reductio).
Hominem reducere ad deum. La funzione mediatrice del verbo incarnato nella teologia di San Bonaventura
Titolo | Hominem reducere ad deum. La funzione mediatrice del verbo incarnato nella teologia di San Bonaventura |
Autore | Filippo Ciampanelli |
Collana | Analecta Gregoriana, 310 |
Editore | Pontificia Univ. Gregoriana |
Formato |
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Pagine | 468 |
Pubblicazione | 01/2010 |
ISBN | 9788878391789 |