La condanna che la Corte Europea dei Diritti Umani (2013) ha inflitto all'Italia alla luce della sentenza Torreggiani, che puntava l’indice sul trattamento inumano e sul sovraffollamento degli istituti penali, ha imposto al nostro Paese repentini cambiamenti nell'assetto organizzativo che hanno, chiaramente, influenzato la quotidianità sia dei ristretti sia degli operatori penitenziari. A questi ultimi è richiesto, infatti, un impegno nella sperimentazione della gestione di nuovi spazi e di un nuovo modus operandi che modifica il modo di relazionarsi con l’utente e con il gruppo di lavoro, esaltando le rispettive potenzialità professionali. Ai ristretti, invece, è riconosciuta la possibilità di godere di un ampliamento degli spazi utilizzabili per frequentare corsi (scolastici, di formazione professionale) e attività (lavorative, culturali, ricreative, sportive), ciò al fine di rendere meno dannosa la situazione di sovraffollamento, promuovendo un modello di trattamento che comprenda sicurezza, accoglienza e rieducazione (DAP, 2011). Riassetti che rinviano alle nuove esigenze di tutti i protagonisti dell’istituzione penale che, in questa sede, divengono oggetto di riflessione.
Sorveglianza dinamica e regime aperto. Cambiamenti normativi, organizzativi e psicosociali
| Titolo | Sorveglianza dinamica e regime aperto. Cambiamenti normativi, organizzativi e psicosociali |
| Curatori | Maria Garro, Francesco Pace |
| Prefazione | Stefano Boca |
| Collana | Psicologia sociale contemporanea, 9 |
| Editore | Franco Angeli |
| Formato |
Libro: Libro in brossura |
| Pagine | 182 |
| Pubblicazione | 03/2017 |
| ISBN | 9788891744821 |