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C'erano bei cani ma molto seri. Storia di mio fratello Giovanni ucciso per aver scritto troppo

C'erano bei cani ma molto seri. Storia di mio fratello Giovanni ucciso per aver scritto troppo
Titolo C'erano bei cani ma molto seri. Storia di mio fratello Giovanni ucciso per aver scritto troppo
Autore
Editore Melampo
Formato
Formato Libro Libro: Copertina morbida
Pagine 276
Pubblicazione 10/2014
ISBN 9788898231270
 
15,00

"C'erano bei cani, ma molto seri. Un giorno legarono un cane in cortile, e stette lì forse per due giorni. Il cane ululava, si lamentava, era straziante. Ci dissero di non avvicinarci, aveva la rabbia. Poi lo abbatterono a fucilate..." Nel 1971 il giornalista Giovanni Spampinato rievocò quell'episodio della sua infanzia. Si trattò di un inconsapevole presagio: un anno dopo fu ucciso a colpi di pistola a Ragusa. Giovanni indagava su un delitto ma non solo: aveva scoperto che la "pista nera" di Piazza Fontana arrivava fin lì, nella città "babba" per antonomasia, senza mafia né criminalità. Sul quotidiano L'Ora aveva scritto: una traccia porta al Palazzo di Giustizia. Tutti sapevano, ma l'unico a rivelarlo era stato lui. Il fratello Alberto, anch'egli giornalista, a distanza di quarant'anni continua a cercare la verità sull'omicidio e sui mandanti e oggi dà voce ai tanti cronisti zittiti allo stesso modo. E nel raccontare la sua famiglia e una terra tormentata, la Sicilia, ricostruisce anche la recente storia sociale e culturale del nostro Paese, trasformando così un dramma privato in una metafora sull'informazione e sul significato della memoria. Una vicenda che appartiene a noi tutti.
 
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