Qanat Production: Il teatro del sole
Il volume del futuro. Letture, divagazioni ed altro intorno a questi nostri tempi
Libro
editore: Qanat Production
anno edizione: 2018
pagine: 96
L’idea di questo ciclo d’incontri prende forma in una domenica di agosto in cui, in una conversazione apparentemente ordinaria, ci raccontavamo delle nostre ultime letture. Una specie di piccola ansia che ci attraversava e che difficilmente riuscivamo a colmare. Essa riguardava la difficoltà a capire fino in fondo il nostro tempo. Dopo qualche mese, la domanda di fondo e il ricorso ai libri come boe di una navigazione a vista, sono diventati la struttura di un ciclo di incontri che vede uomini di cultura della nostra città presentarci un libro che a loro giudizio ci aiuti a spiegare e a capire il nostro tempo; un romanzo, un saggio, un poema o un epistolario come viatico che ci aiuti a leggere e a comprendere il contemporaneo; un accadimento attraverso cui la parola raccontata, letta, recitata, o interpretata dai linguaggi delle arti, coniughi i diversi sensi con cui possiamo accoglierla dentro di noi.
La messa negata. Storia di Vitti ’na crozza
Sara Favarò
Libro: Libro in brossura
editore: Qanat Production
anno edizione: 2015
pagine: 108
Vitti ’na crozza è la canzone più manipolata e oltraggiata della tradizione siciliana. Protagonista della canzone è ’na crozza, ossia un teschio che, attraverso il suo racconto, si fa promotore di una forte denuncia sociale. “ […] l’aggiunta dell’allegro motivetto “larallallero lallero lallero...” non ha nulla a che vedere con la versione originale e, anzi, ne travisa il senso e ne mortifica l’intento. La storia narrata da Sara Favarò, ha dell’incredibile. Con intensa indignazione Sara ripercorre l’ostracismo perpetrato dalla Chiesa, incredibilmente cessato solo verso il 1940, nei confronti dei minatori morti nelle zolfatare. I loro resti mortali non solo spesso rimanevano sepolti per sempre nell'oscurità perenne delle miniere ma per loro erano precluse onoranze funebri e perfino, insiste il teschio della canzone, un semplice rintocco di campana!”