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Paolo Loffredo: Latinae humanitatis itinera nova

L'«umanesimo cristiano» nell'elogio della follia di Erasmo da Rotterdam

L'«umanesimo cristiano» nell'elogio della follia di Erasmo da Rotterdam

Crescenzo Formicola

Libro: Libro in brossura

editore: Paolo Loffredo

anno edizione: 2025

pagine: 192

L’Elogio della Follia di Erasmo da Rotterdam corre sul filo di una costante ambiguità per la continua associazione e dissociazione che la persona loquens fissa con affermazioni, condanne, approvazioni, rifiuti; sono le stesse costanti sulle quali si regge il rapporto dell’autore col suo personaggio parlante, e, ancora, sono le stesse con le quali Erasmo convive nel rapporto con la cultura del suo tempo. Follia censura e discolpa, disconosce e giustifica comportamenti considerati peccaminosi da una morale valutata con falsità, e perciò falsamente considerata savia, ed invece recepiti positivamente nella loro ‘folle saggezza’. Che dietro non poche scelte esistenziali, di cui tutti possono godere i benefìci, mascherate dallo schermo di Mwriva, di Stulticia, di Follia, vi sia l’avallo dell’autore è ipotesi interpretativa più che ragionevole, fondata su basi sufficientemente solide, non ultime il conforto, la ratifica derivati dalla molto partecipe parola degli antichi, che mai sarebbe stata dall’autore esposta ad un ludibrio fine a se stesso.
22,50

Invettive agonali nell’umanesimo italiano. Poggio Bracciolini e i suoi «nemici»

Invettive agonali nell’umanesimo italiano. Poggio Bracciolini e i suoi «nemici»

Ludovica Sasso

Libro: Libro in brossura

editore: Paolo Loffredo

anno edizione: 2023

pagine: 426

Protagonisti del volume sono Poggio Bracciolini, eminente rappresentante dell’Umanesimo italiano, e i suoi principali avversari nel Milieu culturale del primo Quattrocento, vale a dire altri insigni letterati con cui il ‘Fiorentino’ fu impegnato in famosi agoni intellettuali (come Francesco Filelfo e Lorenzo Valla, ma non solo), testimoniati ai posteri attraverso le loro vicendevoli invettive. Il volume si interroga sulla funzione delle invettive rispetto ai processi di formazione dell’élite umanistica e la loro collocazione socio-storica in un più ampio e complesso processo di Wir-Bildung. Nel progetto comune di ‘rinascita dell’antichità’ rispetto al passato medievale e tramite il modello della retorica antica, gli umanisti infatti perfezionarono la loro produzione letteraria e il virtuosismo retorico permise loro non solo di costituirsi visibilmente come una élite (soprattutto attraverso la pratica del dialogo e delle epistolae familiares), ma – in quanto tale – anche di risolvere i conflitti interni in modo elaborato...
36,50

Dulcis alebat Parthenope. Memorie dell'antico e forme del moderno all'ombra dell'accademia pontaniana

Dulcis alebat Parthenope. Memorie dell'antico e forme del moderno all'ombra dell'accademia pontaniana

Libro

editore: Paolo Loffredo

anno edizione: 2020

pagine: 452

I saggi contenuti nel presente volume rappresentano il frutto di ripensamenti, approfondimenti e ricerche realizzati dai loro rispettivi autori dopo due fortunati incontri di studio tenutisi a Napoli in una sorta di feconda continuità intellettuale ed emotiva, sia pure a distanza di un certo tempo l'uno dall'altro, nell'ambito delle attività promosse dall'Accordo di cooperazione scientifica internazionale stipulato fra l'Università degli Studi di Napoli Federico II e l'Université de Rouen Normandie. Nello spirito di tale accordo, finalizzato a promuovere lo studio delle forme della civiltà umanistica a Napoli e nel suo Regno dalla metà del XV alla metà del XVI secolo, gli incontri in questione hanno consentito a numerosi studiosi di confrontarsi con profitto sulla definizione della cultura umanistica napoletano-aragonese nei suoi molteplici aspetti, con una particolare attenzione rivolta sia ad alcuni intellettuali che più hanno contribuito all'evoluzione dell'Accademia Napoletana nel periodo della sua attività più feconda, sia alla sopravvivenza ed alla permanenza del suo magistero, delle sue idee e dei suoi modelli nella civiltà letteraria europea dei secoli successivi.
38,50

Porcelio de' Pandoni: l'umanista e i suoi mecenati. Momenti di storia e di poesia. Con un'appendice di testi. Ediz. italiana e latina

Porcelio de' Pandoni: l'umanista e i suoi mecenati. Momenti di storia e di poesia. Con un'appendice di testi. Ediz. italiana e latina

Antonietta Iacono

Libro: Libro in brossura

editore: Paolo Loffredo

anno edizione: 2017

pagine: 292

Questo volume nasce dalla volontà di riportare all’attenzione degli studiosi e alla fruizione culturale la produzione poetica di Porcelio de’ Pandoni, colmando così un vuoto particolarmente sentito nel pur ampio panorama degli studi dedicati all’Umanesimo in latino. La produzione poetica del Pandoni, benché fortemente focalizzata sul poema storico-encomiastico, si presenta variegata e aperta alla sperimentazione di forme e di generi, arricchita da notevoli ed inattesi interessi, come la numismatica e la storia dell’arte, sicché accanto ai poemetti per i sovrani aragonesi (Alfonso il Magnanimo e Ferrante), e per aristocratici, uomini di rango e condottieri (ad esempio, gli Orsini e i Piccinino) che sono il fulcro di questo volume, figura un’ingente produzione in versi di elegie, epigrammi, odi e satire, che si rivela particolarmente pregevole; e non manca una produzione in prosa, di minore mole, che passa dai Commentarii storici al trattato di numismatica e al manuale di storia della scultura, in volgare.
13,50

Per la valorizzazione del patrimonio culturale della Campania. Il contributo degli studi medio- e neo-latini

Per la valorizzazione del patrimonio culturale della Campania. Il contributo degli studi medio- e neo-latini

Libro: Copertina morbida

editore: Paolo Loffredo

anno edizione: 2016

pagine: 216

L'idea di allestire il presente volume è nata dall'esigenza di mettere a fuoco alcuni fra i complessi rapporti esistenti fra patrimoni materiali ed immateriali della cultura-una tematica cardine nella ricerca umanistica degli ultimi decenni-ma anche dalla volontà di meditare sul contributo che gli studi medio- e neo-latini hanno dato e possono ancora dare nell'ottica della valorizzazione del territorio. A tale scopo si è focalizzata l'attenzione sul patrimonio culturale della Campania che, con la sua variegata ricchezza, sia materiale, sia immateriale, e col suo esser divenuto centro e crocevia di molteplici ed importanti tradizioni, si presta a fornire interessanti spunti per ogni genere di ricerche e dibattiti. Così, ha trovato luogo qui, sotto una medesima copertina, una variegata miscellanea di saggi che mirano a sottolineare come la letteratura in generale ed in particolare quella medio- e neo-latina manifestino un'intrinseca capacità, nella loro qualità di patrimonio immateriale della cultura, di spiegarne ed al tempo stesso valorizzarne i patrimoni.
16,50

Liber abaci. Il libro del calcolo. Epistola a Michele Scoto, Prologo, Indice, Capitoli I-IV

Liber abaci. Il libro del calcolo. Epistola a Michele Scoto, Prologo, Indice, Capitoli I-IV

Fibonacci

Libro: Libro in brossura

editore: Paolo Loffredo

anno edizione: 2019

pagine: 252

Il "Liber abaci" di Leonardo Pisano, detto il Fibonacci, ricopre un ruolo fondante nella storia della matematica occidentale, non solo perché fu capace di mettere a confronto due mondi culturali, quello arabo e quello latino, prima incommensurabili sotto il rispetto delle cognizioni e delle tecniche di calcolo matematico, ma anche perché, con la sua lucida sistematicità e coerenza, costituì un mirabile compendio di tutto quanto in quell’ambito era stato in precedenza acquisito. Contribuì, così, in maniera incisiva allo sviluppo del pensiero matematico successivo gettando anche un ponte fra le rigorose metodiche dimostrative euclidee e la pragmatica mentalità di quel mondo mercantile di cui Leonardo stesso faceva parte.
24,50

Oratio in laudem civitatis neapolitanae

Zanobi Acciaioli

Libro: Libro in brossura

editore: Paolo Loffredo

anno edizione: 2023

pagine: 136

L’Oratio in laudem Civitatis Neapolitane pronunciata da Zanobi Acciaioli nel Capitolo Generale dell’Ordine Domenicano tenutosi l’3 giugno del 1515 a Napoli, nella gloriosa sede del Convento di San Domenico Maggiore, si rivela, fin da una lettura cursoria, frutto delle profonde competenze delle lingue e letterature classiche del frate. Essa, infatti, si presenta, da un lato, come raccordo importante della tradizionale topica descrittiva e celebrativa di Napoli quale locus amoenus, e dall’altro, per alcune sue molteplici peculiarità – dalla speciale occasione che ne motivò la stesura alla predilezione dell’autore per la citazione erudita della letteratura greca, dalla lettura ‘ideologica’ della storia di Napoli alla visuale religiosa che ai gloriosi monumenta delle antichità sostituisce reliquie miracolose di santi – come un tentativo di rinnovare, attualizzare e piegare a nuovi scopi la topica della Laus urbis, secondo la codificazione della precettistica retorica classica. Se ne offre qui per la prima volta un’edizione critica corredata di ampio commento e di traduzione.
18,50

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