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Mondadori: Le scie. Nuova serie stranieri

Il processo di Tokyo. La seconda guerra mondiale a giudizio

Gary Bass

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2025

pagine: 864

Tra l'aprile 1946 e il novembre 1948, Tokyo fu teatro del più importante processo per crimini di guerra, insieme a quello di Norimberga. Il tribunale internazionale che portò a giudizio ventotto tra le più alte cariche della leadership giapponese rappresentò per le potenze alleate e vincitrici una duplice opportunità: non solo di giudicare i nemici sconfitti, ma anche di stabilire un quadro giuridico che consentisse di perseguire i crimini di guerra e proibire il ricorso alla guerra d'aggressione. Come per la negoziazione delle condizioni di pace per la Germania, la questione non riguardava però soltanto la punizione dei criminali di guerra, ma anche la creazione di un nuovo ordine postbellico. «Nella sua nascita, nel suo decorso e nelle sue conseguenze, il processo di Tokyo fu una sorta di rappresentazione degli enormi mutamenti militari e politici che hanno plasmato l'Asia moderna, oggi la regione strategicamente più importante del mondo.» Per oltre due anni, avvocati di entrambe le parti dibatterono di fronte a un collegio di giudici provenienti non solo da Stati Uniti, Unione Sovietica, Gran Bretagna, Francia, Canada e Paesi Bassi, ma anche dalle nazioni dell'Asia-Pacifico, come Australia, India, Cina, Nuova Zelanda e Filippine. Eppure, nonostante le montagne di documenti prodotti, anziché chiarezza e unanimità il processo portò divisioni e dilemmi. Nel suo dettagliato resoconto, sempre vivace e critico, il già finalista al Premio Pulitzer Gary J. Bass restituisce con grande precisione l'atmosfera di quei giorni e tratteggia i profili psicologici dei tanti protagonisti, mettendone in luce fragilità e contraddizioni. In un'opera ambiziosa e magistrale, frutto di un decennio di scrupolose ricerche che hanno interessato diciotto archivi in oltre sette paesi, Bass fonde con maestria il rigore accademico e una narrazione avvincente, suggerendo fondamentali spunti di riflessione per i dibattiti attuali e futuri sull'approccio della comunità internazionale ai crimini di guerra e al diritto internazionale.
32,00

L'imperatore di Roma. Il potere nel mondo antico

L'imperatore di Roma. Il potere nel mondo antico

Mary Beard

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2024

pagine: 540

Alcuni di loro, come Nerone, sono ancora oggi simbolo di eccessi e sadismo senza freni. Altri scrissero testi considerati tuttora fondamentali, basti pensare ai Pensieri dell'«imperatore-filosofo» Marco Aurelio. Altri ancora sono ormai sconosciuti, o quasi, agli stessi specialisti: chi ricorda Didio Giuliano, che nel 193 avrebbe pagato per aggiudicarsi il trono messo all'asta dalla guardia imperiale, perdendolo poche settimane dopo? Le figure degli imperatori romani giunte a noi sono sospese tra storia e leggenda: a quale delle loro immagini - reali o fantastiche - dobbiamo credere? Caligola nominò davvero senatore il suo cavallo? Eliogabalo soffocò i suoi ospiti sotto una coltre di petali? E Claudio morì sul serio per i funghi avvelenati che gli servì sua moglie Agrippina? Attingendo alla sua profonda conoscenza della storia romana, la celebre classicista di Cambridge Mary Beard traccia il ritratto di trenta imperatori, da Ottaviano Augusto ad Alessandro Severo, ricostruendone la vita quotidiana, le vicende politiche e la routine di governo di un impero vastissimo, che nella sua massima estensione andava dalla Scozia al Sahara, dal Portogallo all'Iraq. In queste pagine però non ci racconta soltanto gli uomini al vertice dello Stato, ma anche chi gli era vicino: cuochi e giullari, schiavi e poeti di corte, commensali aristocratici e amanti imberbi. E poi le madri, le sorelle, le mogli. Beard ci accompagna fin dentro le stanze del potere. Stanze imbevute di sangue che hanno visto compiersi i più terribili misfatti e consumarsi le più atroci vendette, e nelle quali gli imperatori governavano lo stato, impartivano ordini ai quattro angoli del mondo, dichiaravano guerra, scrivevano lettere e memorie; lì mangiavano, dormivano, si divertivano, venivano curati, blanditi, venerati come dèi. Lì si formava l'immagine del potere che essi incarnavano, immagine che i sudditi imparavano a conoscere attraverso le statue, le iscrizioni, i monumenti che ne glorificavano le imprese. In quest'opera erudita e appassionante, che attraversa quasi tre secoli di storia, «la figura dell'imperatore ci offre un'immagine di come governare e un monito su come non governare», uno specchio deformante attraverso il quale guardare il potere imperiale, ma anche la politica del nostro tempo.
30,00

Il migliore dei mondi possibili. Sette giorni nella vita di Gottfried Whilelm Leibniz

Il migliore dei mondi possibili. Sette giorni nella vita di Gottfried Whilelm Leibniz

Michael Kempe

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2024

pagine: 300

Il filosofo tedesco Gottfried Wilhelm Leibniz è uno dei pochi pensatori ad aver incarnato a tutto tondo la figura del «genio universale». Matematico, fisico, teologo, storico, giurista, glottologo, inventore, animato dalla fede nel progresso tecnico-scientifico e nel futuro del genere umano, ha arricchito quasi ogni branca del sapere del Seicento con idee così feconde che i loro frutti sono tuttora riconoscibili nei campi di ricerca più disparati. Lo storico Michael Kempe ne traccia qui un profilo biografico e filosofico, scegliendo sette giornate emblematiche delle varie stagioni della vita e del pensiero di Leibniz. Il 29 ottobre 1675, a Parigi, quando getta le basi del calcolo infinitesimale. L'11 febbraio 1686, fra le montagne dello Harz, mentre formula per la prima volta le sue teorie sulla natura dell'universo e le cause del male. Il 13 agosto 1696, nei giardini reali di Hannover, dove discute di metafisica e giustizia divina con la principessa Sofia. Il 17 aprile 1703, alla corte di Federico I di Prussia, allorché sfiora il grande obiettivo di rendere il mondo e la conoscenza calcolabili mediante quel codice binario da lui stesso inventato e alla base poi della moderna informatica. Il 19 gennaio 1710, di ritorno a Hannover come bibliotecario ducale, durante la stesura della storia della dinastia guelfa. Il 26 agosto 1714, a Vienna, mentre si destreggia nei palazzi del potere fra progetti di natura politica, bellica, diplomatica e di tutela della salute pubblica. E infine il 2 luglio 1716, ancora a Hannover, pochi mesi prima di morire, quando s'interroga sull'origine del tempo e sul ciclo di esistenze di uno stesso individuo. Il risultato è un libro sorprendente, che ritrae un secolo ricco di idee e innovazioni scientifiche e aiuta a comprendere sia l'intimo intreccio tra la vita e la filosofia di Leibniz, sia, soprattutto, il vero significato della sua tesi più famosa, quanto spesso fraintesa, secondo cui il nostro è il «migliore dei mondi possibili». Perché la realizzazione del miglior mondo possibile non è un dato acquisito, ma un compito inesauribile, che impegna quotidianamente ogni uomo a contribuire alla trasformazione dell'ambiente circostante, al perfezionamento morale di sé e, quindi, all'accrescimento del bene comune.
22,00

Oltre misura. Storia di come gli uomini hanno interpretato la natura

Oltre misura. Storia di come gli uomini hanno interpretato la natura

James Vincent

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2024

pagine: 396

Righelli, bilance e orologi sono oggetti tanto integrati nella nostra vita quotidiana che li diamo quasi per scontati. Ma la misurazione non è una caratteristica intrinseca del mondo, quanto piuttosto una pratica inventata e diffusa da noi esseri umani, al pari della scrittura e del linguaggio, che ci ha permesso di dare un senso ai fenomeni naturali, di ridurre la complessità dell'universo a grandezze per noi quantificabili e intellegibili. È attorno a questa intuizione che James Vincent costruisce un racconto affascinante e umano, mostrando come le unità di misura abbiano plasmato invisibilmente il mondo in cui viviamo, e anche la nostra storia. Misurare qualcosa, dopotutto, significa inserire la realtà in categorie, compiere una scelta che «rafforza ciò che nella vita consideriamo importante, quello a cui, secondo noi, vale la pena di porre attenzione». L'ambizioso lavoro di Vincent inizia sulle sponde del Nilo, dove le antiche civiltà dei fiumi, i Sumeri, gli Egizi e i Babilonesi, furono le prime a utilizzare unità di misura uniformi nell'architettura, nel commercio e in astronomia, e a misurare il fluire delle stagioni e la profondità delle acque per far fruttare i raccolti e prevedere le carestie. Prosegue esplorando la misurazione come argomento di confronto filosofico sul ruolo dell'osservazione empirica nella costruzione del sapere, fondamento teorico della rivoluzione industriale e del progresso tecnologico, ma anche simbolo degli ideali di un'epoca, come dimostra l'invenzione del sistema metrico avvenuta negli stessi anni della Rivoluzione francese. E arriva a tratteggiarne i limiti, facendo luce sugli orrori dell'eugenetica e del razzismo scientifico, dove la misurazione diventa un dispositivo di controllo e di repressione. "Oltre misura" ci offre una lente inedita attraverso la quale guardare il mondo. Pagina dopo pagina comprendiamo che tutto ciò che ci riguarda può essere ridotto a numero: tempo, spazio, corpo, la vita e anche la morte. Eppure, sebbene il mondo sia a «misura d'uomo», Vincent lascia socchiusa la prospettiva di un territorio inesplorato e vitale, al di là del mero dato statistico, dove potersi avventurare senza bussole e coltivare una felicità autentica ancora in grado di sorprenderci.
27,00

Corpi estranei. Come pandemie e vaccini hanno plasmato la storia

Corpi estranei. Come pandemie e vaccini hanno plasmato la storia

Simon Schama

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2024

pagine: 456

Da millenni gli esseri umani e i virus coesistono e, suo malgrado, l'umanità più di una volta si è scoperta vulnerabile, stretta tra il terrore del contagio e l'ingegnosità della scienza. Soffermandosi in particolare su avvenimenti del XVIII e XIX secolo, Schama focalizza la propria ricerca su un tema ancora oggi attuale, ossia il sospetto e i pregiudizi che da sempre hanno accompagnato tanto l'insorgere di inattese epidemie quanto le nuove scoperte scientifiche volte a scongiurarne gli effetti peggiori. Infatti, diverse malattie infettive dilagarono nelle affollate città moderne: il vaiolo colpì Londra, il colera infestò Parigi, la peste flagellò l'India. Il compito della nascente scienza medica? Fermare la mortalità. Per raccontare quella frenetica battaglia per salvare quante più vite umane possibili, Schama presenta un'incredibile sequenza di personaggi e di storie. Tra queste, la triste parabola di un eroe quasi sconosciuto, Waldemar Haffkine. Scienziato ebreo di Odessa e microbiologo presso l'Istituto Pasteur, Haffkine sviluppò il primo vaccino contro il colera e, trasferitosi in India, fu pioniere di una serie di studi scientifici che contribuirono a immunizzare milioni di persone. Acclamato in Inghilterra come «salvatore dell'umanità», fu però vittima di un atto di scioccante ingiustizia che mise fine alla sua brillante carriera. Nel ripercorrere la lunga storia della lotta tra l'uomo e i virus, Schama trova lo spunto per difendere la propria incrollabile certezza che esista un legame profondo e inscindibile che ci unisce alla natura e alla nostra specie. Alla fine, sostiene Schama, affrontiamo alcune sfide del nostro tempo insieme, come la lotta contro le infezioni pericolose. In quei momenti, «non ci sono estranei, ma solo amici intimi: un'unica preziosa catena di connessioni». Attraversando i confini tra Oriente e Occidente, Schama conduce il lettore in un viaggio nel tempo che racconta molto del nostro presente, dimostrando come la lotta alle epidemie sia un compito non solo scientifico, ma anche politico, culturale e personale.
28,00

Conquistatori. Una storia inedita

Conquistatori. Una storia inedita

Fernando Cervantes

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2024

pagine: 562

Portata a termine la Reconquista di al-Andalus ed espulsi gli ebrei dalla Spagna, sul finire del XV secolo i reali cattolici Isabella e Ferdinando si ritrovarono con le casse vuote. Decisero allora di assecondare le richieste di un eccentrico marinaio genovese, il quale sosteneva di poter raggiungere le Indie attraverso una nuova rotta, garantendo così l'accesso ai lucrosi mercati asiatici, ovvero a quelle ricchezze di cui i sovrani spagnoli avevano assoluto bisogno. Nessuno però poteva immaginare che la scoperta dell'arcipelago nel mar dei Caraibi, in cui s'imbatté Cristoforo Colombo nell'autunno del 1492, avrebbe rivelato l'esistenza di un immenso continente sconosciuto e ridisegnato per sempre la mappa del mondo. Da allora si susseguirono innumerevoli viaggi e spedizioni, che portarono nelle Americhe migliaia di avventurieri, uomini d'arme, aristocratici, religiosi e diplomatici spagnoli. Ambiziosi e brutali, avidi di denaro e di successo, nell'arco di pochi decenni i conquistadores imposero il loro dominio coloniale con il saccheggio e la rapina, causando la scomparsa delle floride civiltà mexica e inca e una catastrofe demografica senza precedenti. Per quanto generalmente accolta, questa ricostruzione è tuttavia parziale. Anzi, secondo lo storico Fernando Cervantes, è una «generica caricatura» che non tiene conto del contesto storico e culturale che fece da sfondo alle vicende di Hernán Cortés, Francisco Pizarro e gli altri. Infatti, se i conquistadores furono animati dalla bramosia di ricchezza, furono anche l'espressione di quel potente spirito di riforma umanista e religiosa che caratterizzò la Spagna tardomedievale. Gloria e fede ispirarono le imprese degli hidalgos , i quali viaggiarono oltreoceano «per servire Dio e il re, oltreché per diventare ricchi». Da questo punto di vista, idealisti e crudeli, rapaci e devoti, i conquistadores sono l'emblema della complessità che, lungi dal reclamare l'assoluzione o la condanna per le atrocità commesse, invita piuttosto allo studio e alla comprensione. Lontano dalla lente del mito e del pregiudizio, Cervantes offre un'inedita lettura della conquista spagnola del Nuovo Mondo e dei suoi protagonisti, facendo emergere sfumature nuove e inaspettate di un periodo che ha cambiato il corso della storia mondiale.
32,00

Il mondo. Una storia famigliare

Il mondo. Una storia famigliare

Simon Sebag Montefiore

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2023

pagine: 1356

Delle innumerevoli storie del mondo scritte nel corso dei secoli, nessuna aveva mai tratto spunto dall'unica cosa che tutti gli esseri umani hanno in comune: la famiglia. È proprio questa inedita prospettiva che lo storico Simon Sebag Montefiore adotta come chiave per un'impresa radicalmente nuova, tanto stimolante quanto poderosa: tessere la storia del mondo – dai primi ominidi a oggi – attraverso le storie di diverse famiglie di ogni epoca e continente. «Troppo spesso la storia è presentata come una serie di eventi, rivoluzioni e paradigmi isolati, vissuti da persone ben categorizzate e identificate. Ma le vite delle famiglie reali rivelano qualcosa di diverso: persone singole, particolari, che vivono, ridono, amano nel corso dei decenni e dei secoli in un mondo stratificato, ibrido, liminale e caleidoscopico che sfida le categorie e identità delle epoche successive.» Raccontarne le vicende pubbliche e i drammi privati consente di osservare come i grandi temi – la guerra, la migrazione, la peste, la religione, la tecnologia – sono sempre intrecciati a intrighi, tradimenti, vendette, storie d'amore e tragedie individuali e famigliari. In queste pagine, in cui l'orrendo convive con il sublime, il male con la grazia, vengono descritte le parabole delle dinastie simbolo dell'ambizione umana, come i Cesari, i Moghul, gli Han, gli Ottomani, i Medici, i Bonaparte, gli Asburgo, i Romanov, i Rothschild, i Kennedy. E la vita dei leader più famosi, da Giulio Cesare ad Alessandro Magno, da Gengis Khan a Napoleone, Hitler, Stalin. Accanto ai più conosciuti, compaiono poi personaggi meno noti ma altrettanto influenti, quali Hongwu, fondatore della dinastia Ming; Ewuare, il Re Leopardo del Benin; Kamehameha, conquistatore delle Hawaii; Dama Murasaki, la prima scrittrice donna; e ancora: schiavi, profeti, preti, ciarlatani, gangster, medici, magnati, amanti, mariti, mogli e figli, scienziati come Newton ed Einstein, e artisti come Michelangelo, Li Qingzhao e David Bowie. Il mondo , magistrale dramma epico frutto di una vita di studi e viaggi, e di una narrazione in simultanea avvincente quanto la trama dei migliori romanzi, è la celebrazione e, insieme, uno spietato atto d'accusa della storia umana. Un prezioso strumento per le sfide future, perché è la vivida testimonianza che «la nostra sconfinata capacità di distruggere è eguagliata soltanto dalla nostra ingegnosa capacità di risollevarci».
45,00

I normanni. Storia dei conquistatori d'Europa

I normanni. Storia dei conquistatori d'Europa

Levi Roach

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2023

pagine: 360

Nel dicembre del 1212, il giovane Federico II, nipote del leggendario imperatore Federico Barbarossa, uscì dal duomo di Magonza nelle vesti di sovrano di Germania. Il ragazzo, però, non era tedesco. Il 'puer Apuliae' era un normanno italiano, e come monarca normanno si apprestava a governare sulla Sicilia e il Sud Italia. Con lui, il potere e l'influenza degli «uomini del Nord» avrebbero raggiunto il loro apice sul continente europeo. Discendenti dei predoni vichinghi, che con le loro scorribande all'inizio del X secolo avevano gettato le basi del futuro ducato di Normandia, i normanni estesero il loro dominio dalla Francia settentrionale all'Inghilterra, dall'Irlanda al Mediterraneo, dalla Penisola iberica all'Anatolia bizantina. Sotto gli stendardi di condottieri feroci e ambiziosi, essi costruirono chiese e castelli, fondarono dinastie e regni vigorosi, ridisegnando ovunque le mappe del potere. Allo stesso tempo, nel corso della diaspora si integrarono rapidamente con le popolazioni locali sconfitte e sottomesse, mescolandosi al tessuto della società, adottando la lingua e la cultura delle élite, mettendo radici. Onnipresenti ed elusivi, introdussero princìpi e valori che nel corso dei secoli plasmarono il volto dell'Europa: gli ideali cavallereschi, l'architettura romanica, il cattolicesimo e la vicinanza al pontefice di Roma, come pure un nuovo atteggiamento nei confronti della legge e della giustizia. Eppure, dopo trecento anni di vittorie e successi travolgenti, i normanni all'improvviso scomparvero, vittime probabilmente di un'identità fluida e camaleontica, di una mancanza di unità che impedì loro di sopravvivere al mondo che essi stessi avevano forgiato. Esemplare della turbolenta e tortuosa storia medievale, il racconto dell'ascesa e del declino normanno è un avvincente susseguirsi di fortune conquistate e perse, che lo storico britannico Levi Roach ripercorre in queste pagine ricostruendone al contempo la straordinaria, e spesso dimenticata, eredità. Perché «il mondo moderno sarebbe irriconoscibile, se i normanni non avessero lasciato la loro impronta».
28,00

Il ritorno della storia. Il conflitto russo-ucraino

Il ritorno della storia. Il conflitto russo-ucraino

Serhii Plokhy

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2023

pagine: 432

Il 24 febbraio 2022 Vladimir Putin sconvolgeva la comunità internazionale lanciando la sua «operazione militare speciale» contro l'Ucraina. L'offensiva su vasta scala, che sarebbe dovuta durare poche settimane, si è subito trasformata nel più grande conflitto scoppiato nel cuore dell'Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale. In realtà, osserva lo storico Serhii Plokhy, questa guerra è cominciata molto tempo prima, nel febbraio 2014, con l'invasione russa della Crimea, che è proseguita con una guerra non dichiarata e da molti deliberatamente ignorata, fatta di bombardamenti e scontri a fuoco nella regione ucraina del Donbas. Con uno sguardo attento ai dettagli sul campo – dalle stanze del potere alle trincee –, Plokhy esamina il conflitto in corso e dimostra come le sue radici affondino nella storia del crollo imperiale. Per molti aspetti, infatti, quella in atto è una guerra di vecchio stile, condotta dalle élite russe, che si considerano eredi e continuatrici delle tradizioni espansionistiche da grande potenza dell'Impero russo e dell'Unione Sovietica. Una guerra che, malgrado le sue radici, viene combattuta in un nuovo panorama internazionale definito dalla proliferazione delle armi nucleari, dalla frantumazione dell'ordine mondiale determinatasi con la fine della Guerra fredda, e da un ritorno senza precedenti del nazionalismo populista. È l'inizio di una nuova, e ancora indeterminata, epoca. Se la caduta del Muro di Berlino aveva generato l'illusione della «fine della Storia», vale a dire la fine delle guerre novecentesche, delle annessioni territoriali e delle invasioni non provocate, il conflitto russo-ucraino ha visto la Storia riprendersi la scena, con il suo carico di orrori e violenze, ma soprattutto con le sue ineludibili domande: si deve sottostare alla legge del più forte per paura di un conflitto generalizzato? qual è il prezzo che si è disposti a pagare per difendere la propria libertà? ci sono ancora valori e diritti per i quali ha senso combattere? Non solo l'esito dell'attuale conflitto ma anche la storia dei prossimi decenni dipenderà dalle risposte che sapremo trovare.
25,00

Il quartetto. Come quattro donne hanno riportato in vita la filosofia

Il quartetto. Come quattro donne hanno riportato in vita la filosofia

Rachel Wiseman, Clare Mac Cumhaill

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2023

pagine: 456

Oxford, 1º maggio 1956. Nella solennità della Bodleian Library, tra decine di professori riuniti per conferire la laurea honoris causa all'ex presidente degli Stati Uniti Harry S. Truman, solo la filosofa Elizabeth Anscombe dichiara la sua netta contrarietà. Un simile riconoscimento, dice, non deve essere assegnato a chi, ordinando il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki, si è reso colpevole della morte di migliaia di innocenti. Se lo facessimo, afferma, non saremmo più in grado di discernere ciò che è bene da ciò che è male, né di riconnettere azioni e valori, scelte e princìpi morali. Se lo facessimo, conclude, la filosofia dovrebbe «ricominciare da zero». Anscombe non era l'unica a constatare la necessità di una «nuova filosofia». Dopo la guerra, il nazismo e lo sterminio degli ebrei, dopo milioni di morti e profughi, anche Philippa Foot, Iris Murdoch e Mary Midgley, giovani e brillanti studiose di filosofia, ritenevano di dover ripartire dalle domande fondamentali: «Cos'è moralmente giusto fare?», «Quali princìpi morali dobbiamo scegliere?», «Esiste un criterio oggettivo di moralità?». Domande che soltanto dieci anni prima i «ragazzi di Oxford» avrebbero liquidato come irrilevanti, cascami della vecchia speculazione metafisica destinata a soccombere di fronte al nuovo complesso di metodi analitici e scientifici del positivismo logico. Il secondo conflitto mondiale, però, aveva strappato questi studenti geniali dalle aule accademiche disperdendoli nei vari teatri di guerra. Fu così che le quattro giovani donne poterono dedicarsi alla filosofia secondo il loro peculiare punto di vista, tornando cioè alla «realtà della vita umana nella sua dimensione interpersonale», nel suo «caotico contesto quotidiano», dove la Conoscenza, il Bene e la Bellezza possono farci da guida e collegare l'etica, le scelte e le responsabilità individuali a «ciò che conta veramente». Il lavoro di Mac Cumhaill e Wiseman racconta una storia di coraggio intellettuale al femminile e riscopre quattro brillanti filosofe, che da amiche condivisero riflessioni, ma anche stanze, vestiti e amori, e che in un ambiente da sempre dominato dagli uomini seppero conquistarsi un ruolo di assoluto primo piano.
28,00

La storia della Cina. Ritratto di una civiltà millenaria

La storia della Cina. Ritratto di una civiltà millenaria

Michael Wood

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2022

pagine: 624

«La Cina è un argomento vastissimo e incredibilmente ricco, anzi inesauribile.» Nei suoi quattro millenni di storia ha conosciuto mutamenti di così vasta portata da non avere paragoni, e tuttavia nel popolo cinese sono sempre rimasti saldi gli sforzi per costruire società stabili rette da ordine e giustizia, per generare arte e bellezza, e per la salvaguardia degli ideali di ciò che Confucio chiamava «questa nostra cultura». Ma da dove nasce questo senso di appartenenza, capace di resistere ai più drammatici periodi di crisi? Cosa ha contribuito a mantenere unito un paese tanto esteso, oggi superpotenza e seconda economia al mondo? E in che misura quei principi continueranno a plasmare il futuro della Cina nei prossimi decenni? Attingendo a inedite testimonianze e alle più recenti scoperte archeologiche, nonché alla personale esperienza vissuta in quarant'anni di viaggi nel paese, Michael Wood offre uno sguardo completo sul passato della Cina, indispensabile per comprendere il suo presente. Alla narrazione storico-politica di vasto respiro l'autore affianca il punto di vista della gente comune, attraverso documenti familiari, diari e corrispondenze ufficiali e private, come lo scambio di lettere tra monaci buddisti in Cina e in India, o tra una madre e una figlia coinvolte negli orrori della conquista Manciù, o ancora, gli scritti di imperatori, poeti e mercanti della Via della Seta. Il risultato è un affresco che spazia dalle desolate steppe mongole alla Grande Muraglia, dalla Città Proibita al mondo ultramoderno di Pechino, Shanghai e Hong Kong; dalla nascita delle prime dinastie all'incontro con l'Occidente, dall'unificazione alla rivolta dei Taiping, dalle rivoluzionarie femministe di fine impero Qiu Jin e He Zhen all'invasione giapponese, alla Grande Carestia, alla Rivoluzione culturale, fino alle svolte nella storia più recente, inclusa la crisi di piazza Tienanmen del 1989 e il nuovo ordine del presidente Xi Jinping. "La storia della Cina" è il ritratto di una civiltà millenaria, ma soprattutto una preziosa chiave di lettura del più intrigante tra i paesi protagonisti della scena mondiale contemporanea.
40,00

Il volto di un impero. L'Inghilterra attraverso i suoi capolavori

Il volto di un impero. L'Inghilterra attraverso i suoi capolavori

Simon Schama

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2022

pagine: 672

Per Jonathan Richardson, pittore e teorico delle arti visive del XVIII secolo, il principale requisito del ritratto è quello di raccontare la storia del soggetto rappresentato sulla tela – il suo vero io, l'essenza nascosta dietro la maschera del potere e della fama – al fine di tramandarne il ricordo. Perché il ritratto, se da un lato cristallizza un istante del presente, dall'altro si proietta nel futuro, a beneficio dello sguardo di coloro che verranno dopo, continuando a vivere nel giudizio del pubblico. Nell'era della fretta e dei selfie, lo storico Simon Schama, docente alla Columbia University, osserva dunque con attenzione dipinti e fotografie dei secoli passati. Vi legge personalità ed emozioni: risolutezza, risolutezza, amore, ambizione, coraggio, dolore. E, unendo storia e arte, attraverso una serie sorprendente di immagini conservate alla National Portrait Gallery di Londra, ripercorre la storia dell'Inghilterra, dai Tudor ai giorni nostri. Immagini che hanno permesso ai britannici di ricordare «chi erano», contribuendo così alla costruzione di un'identità culturale collettiva, di una tradizione e di una memoria condivisa. Quei volti di re e regine, di politici e letterati, di filosofi e cortigiane, di suffragette e popstar, rivivono così in queste pagine, in un fluire appassionato e incessante di personaggi, aneddoti, vicende, interpretazioni, ricordi. Da Winston Churchill, nel tormentato dipinto di Graham Sutherland, a John Lennon, fotografato da Annie Leibovitz solo cinque ore prima di essere assassinato; da Enrico VIII, raffigurato nella sua aura di invincibilità da Holbein il Giovane, alle cartes de visite della regina Vittoria in lutto; dalle esilaranti stampe satiriche di James Gillray, che nel Settecento trasformarono la politica in intrattenimento, agli strazianti autoritratti di Gwen John, Schama invita il lettore a trovare il proprio legame personale con questi volti e la loro storia, a stabilire con essi un contatto visivo, che è «l'inizio dell'etica, la condizione indispensabile dell'empatia, la capacità di sperimentare il mondo attraverso qualcosa di più della nostra persona isolata».
40,00

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