Mondadori Education: Le Monnier università. Studi. Storia
L'Italia postcoloniale
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2014
pagine: X-286
Il volume presenta la condizione postcoloniale come uno dei fattori determinanti che danno forma alla vita quotidiana e alla cultura dell'Italia contemporanea. Esso identifica un'ampia varietà di discorsi, pratiche sociali e forme di produzione culturale specificatamente postcoloniali che trovano espressione nell'Italia di oggi. Questo volume collettaneo non si limita a una rilettura del passato coloniale ma sottolinea come le relazioni di potere poste in essere dal colonialismo siano perpetuate e corroborate nella società attuale. Esso stabilisce inoltre un rapporto di continuità tra il passato coloniale e altri fenomeni centrali per la formazione dell'identità italiana, quali le emigrazioni transoceaniche ed europee, la subalternità del Sud, le migrazioni interne, il rapporto con il Mediterraneo e l'immigrazione contemporanea. Attraverso l'analisi di studiosi e studiose che operano in un contesto internazionale e interdisciplinare, il volume introduce a pieno titolo gli studi postcoloniali come campo di indagine che ampia e arricchisce il dibattito teorico-critico sulla storia e la cultura italiane.
Parole e storie. Studi di etimologia italiana
Alessandro Parenti
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2013
pagine: XXII-170
Questo volume raccoglie una serie di studi di etimologia italiana nati dalla collaborazione dell'autore all'"Etimologico. Vocabolario della lingua italiana" di Alberto Nocentini (Le Monnier, 2010). Dato che l'italiano è una lingua con genitore noto, le sue voci di etimo incerto sono in genere quelle più eccentriche e infatti le parole qui esaminate si collocano tutte in zone periferiche del lessico: voci desuete (gherminella, spigolistro), tecnicismi riferiti a pratiche poco attuali (calmiere, cottimo), una forma bizzarra impiegata per cose ugualmente bizzarre (arzigogolo), un raro nome proprio (Quarquonia) e due toscanismi (cibreo e scangeo) entrati in italiano solo per via di quei privilegi che il toscano si è guadagnato a suo tempo. Queste parole hanno però il vantaggio di prestarsi molto bene a una ricerca etimologica fondata sui dati documentari.
Parole in azione. Strategie comunicative e ricezione del discorso politico in Europa fra Otto e Novecento
Pietro Finelli, Gian Luca Fruci, Valeria Galimi
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2012
pagine: 194
La storiografia ha - tranne in rari casi - trascurato il problema dei modi attraverso cui circuiti comunicativi e comunità interpretative prendono forma e agiscono. In particolare, è apparsa ostica a un approccio storico la ricezione del discorso politico, benché la sua specificità rispetto ad altri tipi di discorso (filosofico, letterario) consista proprio nel suo profilo performativo di "parola in azione". Per questo, studiare i canali e le forme della trasmissione del discorso politico, le modalità con cui i destinatari accolgono o respingono messaggi ed enunciati, è fondamentale per comprendere le dinamiche della comunicazione politica. Attraverso case studies relativi a differenti contesti dell'Europa contemporanea, questo volume intende presentare un repertorio di percorsi di ricerca accomunati dall'analisi di testi di intervento politico e dalla ricostruzione delle loro audiences e dei loro dispositivi mediatici.
Iberia e Sardegna. Legami linguistici, archeologici e genetici dal Mesolitico all'Età del Bronzo
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2013
pagine: VIII-360
Questo volume raccoglie le comunicazioni di specialisti di Linguistica, Archeologia e Genetica molecolare del Mediterraneo antico, presentate al Convegno Gorosti U5b3 (Sardegna, giugno 2012). I testi rappresentano un consuntivo aggiornato della delicata questione relativa ai sostrati nel Mediterraneo occidentale e centrale, con particolare attenzione ai vettori tra la Penisola Iberica e la Sardegna, dal Mesolitico fino alla civiltà nuragica. L'approccio glottologico sintetizza nuove prospettive derivanti da indagini condotte col metodo dell'analisi morfologica, e addita l'area paleobasca del Mesolitico quale focolaio di una prima colonizzazione dell'Isola. Questa tesi - ancora oggetto d'un vivace dibattito in sede internazionale - sembra ricevere un netto supporto dai dati paleoarcheologici e genetici: i primi sottolineano un intenso rapporto culturale (ceramica cardiale del primo Neolitico) e commerciale (traffico di ossidiana) tra la Spagna e la Sardegna; i secondi insistono su marcatori genetici, risalenti alla fine del Mesolitico, che affiorano esclusivamente nella Sardegna centrale e nel nordovest della Penisola Iberica.