Meta (Treglio): Ambiente e territorio
I progenitori delle piante coltivate in Italia. I parenti selvatici dei vegetali in coltura per uso alimentare, il processo di domesticazione e la salvaguardia
Aurelio Manzi
Libro: Copertina rigida
editore: Meta (Treglio)
anno edizione: 2020
pagine: 280
L'Italia è una terra che vanta una biodiversità vegetale eccezionale, che non trova riscontro in Europa. La sua flora annovera anche innumerevoli specie considerate i progenitori selvatici di piante coltivate per i più svariati usi. Il volume indaga sui parenti selvatici delle piante in coltura ad uso alimentare che vegetano nel nostro Paese. Ne illustra il processo di domesticazione e le prime fasi di coltivazioni. Per diverse specie, le prime esperienze di coltivazione sono state intraprese proprio in Italia, sia nella preistoria che nei tempi successivi, in particolare nel periodo romano e nel Rinascimento. L'Italia può vantare il primato della domesticazione di svariate colture anche impensabili come nel caso del papavero da oppio, di numerosi ortaggi, legumi e diverse specie di alberi fruttiferi. Inoltre, le forme selvatiche hanno concorso con i loro geni alla nascita e selezione di numerose varietà coltivate tra cui alcuni vitigni autoctoni, cultivar di olivo, alberi fruttiferi e piante orticole, concorrendo in maniera determinante alla formazione del cospicuo patrimonio agronomico della Nazione, fondamento solido e irrinunciabile della nostra civiltà agricola.
La Costa dei Trabocchi tra il Feltrino e il Sangro. Storia e paesaggio del territorio feudo dell'Abbazia di S. Giovanni in Venere
Rocco Cuzzucoli Crucitti
Libro: Copertina morbida
editore: Meta (Treglio)
anno edizione: 2018
pagine: 304
Frutto di una intensa ricerca documentaria e storiografica, il libro si occupa del territorio e del suo paesaggio, soffermandosi sugli aspetti più rilevanti che ne hanno caratterizzato il sistema socio-economico e produttivo, in epoca moderna, post-feudale, pre e post unitaria. Lo stesso paesaggio, «luogo dell'ispirazione» del romanzo "Il trionfo della morte" di Gabriele D'Annunzio, è stato scandagliato alla luce degli eventi storico-sociali del Novecento, dei loro effetti sull'ambiente, sui processi produttivi, sulle colture e sulla mentalità. Nello specifico, il volume si è occupato del paesaggio agrario e costiero, rivolgendo la sua attenzione sull'elemento trabocco e sulle vicende locali e comunitarie che ne giustificarono l'ideazione, la costruzione e poi l'uso; non trascurando, comunque, di occuparsi della sua evoluzione e trasformazione, in epoca post moderna, da strumento di sussistenza a elemento identitario, morale e culturale. Infine, arricchendo il proprio quadro di riferimento documentario e bibliografico, su cui è basato il racconto, il presente libro sottopone all'attenzione del lettore preziose testimonianze di persone nate e vissute sul territorio.
Cibo della miseria. Latirismo e altre malattie legate all'alimentazione contadina in Abruzzo
Aurelio Manzi
Libro: Copertina morbida
editore: Meta (Treglio)
anno edizione: 2016
pagine: 104
Il volume esamina gli effetti negativi dell'uso alimentare di alcune piante coltivate sulla salute umana, specialmente tra le classi sociali più deboli. Si tratta di colture comuni e diffuse che, però, possono risultare nocive per la presenza di alcuni parassiti fungini nonché di particolari infestanti, oppure per la carenza di determinati nutrienti indispensabili per il nostro organismo. Inoltre, nel caso di diverse colture minori o di uso zootecnico, in passato ben più diffuse e radicate, per il contenuto di pericolosi composti chimici tossici. In particolare, si ricostruiscono le vicende storiche e scientifiche legate ad una misteriosa epidemia di latirismo in un centro montano dell'Abruzzo, nella prima metà dell'Ottocento, a seguito dell'introduzione della coltivazione di una specie di cicerchia (Lathyrus clymenum). Vengono messe in luce l'opera e la figura di uno sconosciuto medico di provincia che riuscì a individuare le cause della grave malattia ed impedirne la diffusione nell'intero Regno di Napoli.