Memori: Cassetti
Camilleri, Montalbano e la morte. Cronaca di un sequestro finito male
Thomas O'Malley
Libro: Libro in brossura
editore: Memori
anno edizione: 2010
pagine: 216
Il 5 marzo 2006 lo scrittore Andrea Camilleri annunciò di avere raccontato in un libro la morte del commissario Salvo Montalbano, protagonista - a partire da "La forma dell'acqua", pubblicato nel 1993 - dei suoi romanzi più famosi, di numerosi racconti e di una fortunata serie televisiva. L'annuncio ebbe una vasta eco sulla stampa di tutto il mondo. Andrea Camilleri rese noto di avere affidato il manoscritto dell'ultima avventura di Montalbano all'editore Elvira Sellerio, con la disposizione di pubblicarlo dopo la morte dell'autore. Fin qui, è tutto vero. Questo libro è la storia di quel che sarebbe potuto accadere dopo.
La Amapola di Alberto. Spagna 1957: l'ultimo viaggio di un bandolero anarchico
Daniele Repetto
Libro: Libro in brossura
editore: Memori
anno edizione: 2010
pagine: 180
La Spagna di Francisco Franco e la Barcellona dei bandoleros anarchici raccontate attraverso l'ultimo viaggio di José Luìs Facerias. Dal carcere e il lavoro forzato alla lotta clandestina contro la dittatura nei primi anni Cinquanta, al progetto di assassinio del dittatore. Spagna, Francia e Italia e poi ancora la Spagna sono le ultime tappe del viaggio del bandito Facerias, il quale, abbandonato anche da amici e compagni, troverà la morte nel 1957 in un conflitto a fuoco a Barcellona. Il libro è una cronaca romanzata, realizzata sulla base di documenti e testimonianze in gran parte inediti della vita e della morte di Facerias.
Voglio scrivere per Vanity Fair. Precaria sì ma con stile
Emma Travet
Libro: Libro in brossura
editore: Memori
anno edizione: 2010
pagine: 248
Come si fa a sopravvivere, in tempo di precarietà, senza abbattersi e senza privarsi delle piccole cose che danno quel tocco speciale a giornate tutte uguali? Ce lo racconta Emma T., dove la T. sta per Travet, cognome piemontese assai comune, niente a che vedere con Emma Thompson. Ha 26 anni e abita in una città di provincia, vicino a Torino. Di lavoro fa la giornalista pubblicista, quasi giornalmente sfruttata dal suo capo, Mr Vintage (non perchè sia cool, ma perché indossa solo capi datati che odorano di naftalina, come il suo pensiero). Alzarsi al mattino e rinchiudersi tutti i giorni (sabato mattina compreso) in una redazione locale non è il massimo. Sarebbe meglio scrivere per Vanity Fair, al quale invia, da due anni a questa parte, un curriculum a settimana. Prima o poi, almeno per sfinimento, confida che qualcuno le risponda.

