LietoColle: Soloventi
Dico di te
Fabrizio Cavallaro
Libro: Libro in brossura
editore: LietoColle
anno edizione: 2025
pagine: 68
«Dico di te va ad affiancare altre memorie di poeti che hanno dichiarato l’incontenibilità del bene per la propria madre: dalla Mater dolcissima (così la nomina Quasimodo) alla supplica pasoliniana in esergo alla silloge, dal rapido sospiro della madre di Ungaretti al coro delle coturnici per la mamma del Nobel Montale, dalla luziana eterna margherita passando per la preghiera del Saba (ieri in tomba obliata, oggi rinata / presenza,). Ma il privilegio di includere l’Eterno femminino – così titola il potente e delicato progetto fotografico di Laura Daddabbo – rappresenta un valore aggiunto per quest’opera, dove “poesia e immagine appaiono come le declinazioni di una fonte comune dalla quale possono generarsi vicendevolmente e appartenersi”.» (dalla prefazione di Augusto Pivanti)
L'amore, a volte
Pasquale Vitagliano
Libro: Libro in brossura
editore: LietoColle
anno edizione: 2025
pagine: 100
«Pasquale Vitagliano parte dall’esperienza personale per proporre – con L’amore, a volte – un vocabolario del quale egli assume piena responsabilità, sapendo di agire in nome di una coscienza collettiva generata dalle frequentazioni e relazioni delle quali il poeta si fa portatore e testimone. Bisognerebbe soffermarsi su ogni voce – su ognuna, una per una – per apprezzare quanto la digressione della poesia di Vitagliano rinforzi il contributo saggistico essenziale di Barthes, in un dialogo che dilata la scena e include un’ampia gamma di possibilità del comprendere.» (dall’introduzione di Augusto Pivanti)
Scarpe di vetro
Zelda S. Zanobini
Libro: Libro in brossura
editore: LietoColle
anno edizione: 2024
pagine: 108
«Nel saggio "Le dee dentro la donna", la psichiatra e analista junghiana Jean Bolen definisce – attraverso i riferimenti alle figure archetipiche di Sekhmet e Khali – il principio dell'Ira Trasformatice, simbolo dell'indignazione e della rabbia in situazioni nelle quali prevale l'ingiustizia. Viene così a generarsi uno stato di collera di fronte all'intolleranza e all'indifferenza verso la sofferenza altrui, e sono – tipicamente – le donne ad infuriarsi e a protestare contro l'inammissibile […] Il pensiero corrente attribuirebbe alla sola stagione adolescenziale e giovanile la liceità dello stato di rabbia, nonostante il saggio di Bolen, osservi ancora che "nella folta schiera delle divinità archetipiche, alcune di esse, soprattutto quelle legate alla saggezza, sembrano attivarsi nelle donne quando raggiungono la maturità". Non è quest'ultimo il caso di Zelda, il cui sentire indignato – lo ha sottolineato più volte – esiste da sempre; tuttavia la sua la decisione di scriverne in versi, recente, in qualche modo ci autorizza ad avvicinare a questa condizione anche Scarpe di vetro, con le sue nove sequenze riferite ad altrettanti moti del disgusto che l'autrice riserva agli sfregi perpetrati dall'uomo ai danni del bello e del bene» (dalla prefazione di Augusto Pivanti)
Taccuino delle molte me
Simona Garbarino
Libro: Libro in brossura
editore: LietoColle
anno edizione: 2024
pagine: 148
«Non so se l’autrice preferisca definirsi poeta o poetessa, e poco conta: il fatto è che Simona Garbarino sa scrivere poesie. Ma belle, eh? Belle proprio. Perché ama smodatamente le parole, e le sceglie con cura assoluta, e le combina con la sapienza di chi è insieme artista e artigiana. Perché ha un formidabile senso del ritmo, della metrica, delle rime, e contemporaneamente racconta storie – magari piccole, magari intime, spesso sorprendenti, e soprattutto sempre vestite da un’impercettibile, delicata ironia. Perché ha una voce. Mi ha fatto venire in mente Wisława Szymborska ma anche (Simo, guarda che per me è un complimentone!) Guido Gozzano, Emily Dickinson, Carol Ann Duffy, Vivian Lamarque. E Amelia Rosselli, perché ha un cuore che anch’io “preferisco largamente a ogni altra burrasca”. Perché ho una nuova amica, ed è un regalo bellissimo. Grazie, ragazza.» (dalla prefazione di Lella Costa)
C'è urgenza d'azzurro
Vasco Mirandola
Libro: Libro in brossura
editore: LietoColle
anno edizione: 2024
pagine: 148
«È un mondo lieve quello di Vasco, impalpabile come lo zucchero a velo, bello come la neve, come una promessa antica. C'è levità, si, ma c'è anche profondità nei versi di questo poeta, un poeta che sa giocare, che sa cantare l'irrinunciabilità e la serietà del gioco, dello sguardo obliquo che capovolge, che osa guardare la vita a testa in giù. Quando ci affacciamo al suo mondo, si ha la sensazione di uscirne rinnovati, bonificati, generati all'inusitato, alla meraviglia La poesia di Vasco è una finestra sull'incanto. Si apriranno tante porte, multiformi scenari che hanno un unico lucente obiettivo: accompagnarci alla bellezza del possibile per comprendere che si può, ancora si può, provare stupore. La sua penna sembra voler dire che basta poco per trovare riparo, basta poco per abbracciare la nostra umanità» (dalla prefazione di Simona Garbarino)
Ogni giorno un cielo diverso
Luca Bresciani
Libro: Libro in brossura
editore: LietoColle
anno edizione: 2022
pagine: 59
È nella moltitudine dei cieli che si misura l’attraversamento del tempo, giorno dopo giorno, cielo dopo cielo. Nel dialogo costante tra i componimenti di Luca Bresciani e le immagini in “bianco&nero assoluto” di Danilo Massi, si sdipana nell’opera una sequenza di impressioni quotidiane, di osservazioni appartenenti ad atti e fatti in apparenza immeritevoli di registrazione cronachistica, eppure – grazie alla Poesia – origine di riflessioni e regno di metafore sorprendenti, con qualche debito agli specchi (e agli oggetti) di Borges e al trascorrere minuto del tempo, presente nella “poesia di confine” in Saba. In questa prospettiva, la prefazione di Ivan Crico situa l’opera in un’esperienza di transterritorialità che unisce, come punti sulla carta geografica, l’esperienza “bisiacca” del prefatore, il dire tra terra ed acqua dell’autore pietrasantino, e la “leggerezza profonda” della romanità del fotografo. Prefazione di Ivan Crico.
Come
Alessandro Assiri
Libro: Libro in brossura
editore: LietoColle
anno edizione: 2022
pagine: 64
Lietocolle – prestigiosa casa editrice che per 35 anni ha costituito un riferimento per la poesia italiana e internazionale – continua la propria esperienza diventando collana presso l’editore Ronzani e confermando il proprio progetto, anche nelle figure che la seguono e la curano. Direttore di collana, infatti, è Augusto Pivanti, a lungo collaboratore dell’editore Lietocolle, mentre prosegue, accanto a una scrupolosa selezione dei testi, l’attenzione al rapporto tra forme espressive diverse ma complementari alla parola poetica, in particolare la fotografia. Per questa ragione, la scelta del primo libro Lietocolle presso Ronzani è nella linea Soloventi, dove poesia e fotografia dialogano sotto gli auspici di un saggio di Nicolò Cecchella ed Emanuela Nanni, Poesia contemporanea e fotografia. Corpo poetico e nutrimento immaginifico, presente con ampi stralci nell’introduzione di Augusto Pivanti.
L'alfabeto del buio
Ilaria Pacelli
Libro: Libro in brossura
editore: LietoColle
anno edizione: 2020
"L'alfabeto del buio" non vuole gettare la luce di un riflettore sui sospiri, ovvero la presenza del corpo nella voce, né sul grido, quando il corpo ha solo la voce e non trova parole. Queste parole trovano una forma che comprende i sospiri e il grido in un gioco di esaltazione e conflitto tra la luce e il buio, sovvertendo o confondendo l'abituale percezione. È per auspicata cecità che le figure si stagliano più nette. È così che si vince il tempo intento a logorare, di queste figure, i tratti immediati. Anche i sentimenti, gli sguardi sulla vita di ogni giorno, vengono in nuova luce a patto di essere visti come ombre, sul lato, dunque, della loro caducità, del loro fragile permanere, dubbioso in sé e per ogni "io" che ne voglia fare suo proprio saldo possesso. Come se le ombre, nel loro netto contorno, proiettate su uno schermo che ne imprime più nettamente la figura, fossero più salde dei corpi, destinati a patire l'istante che li vede apparire, sempre incerti, fugaci. Le fotografie di Danilo Massi, a questo proposito, sono una scelta allo stesso tempo felice e azzardata: forse fin troppo consone al dettato poetico, risvegliano però un supplemento di interrogazione, nella convivenza sia dell'una che dell'altra esperienza artistica.