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La Bancarella (Piombino): Biblioteca di storia

La bella giornata. In viaggio in Italia con Shelley

La bella giornata. In viaggio in Italia con Shelley

Tiziano Arrigoni, Laura Chalar

Libro: Copertina morbida

editore: La Bancarella (Piombino)

anno edizione: 2022

pagine: 206

Questa non è l'ennesima biografia su Percy Bysshe Shelley e nemmeno un saggio sul suo complesso periodo trascorso in Italia tra il 1818 e il 1822. È un percorso italiano che parte dalle parole e dalle sensazioni da uno dei maggiori poeti inglesi che tanto amò l'Italia e che ci porta attraverso paesaggi urbani e rurali dell'Italia di ieri e di oggi, con una particolarità: questo lungo viaggio è stato nuovamente percorso fisicamente per vedere continuità e fratture. È un viaggio nella storia e nella letteratura perché il paesaggio è fatto anche di suggestioni letterarie. Non ci siamo limitati a ripercorrere il viaggio, ma Laura Chalar, poetessa e profondamente interessata all'opera di Shelley, ha cercato per ogni tappa di ricostruire le emozioni del viaggio stesso come avrebbero potuto coglierle gli Shelley, attraverso un testo poetico che approfondisce la suggestione del percorso italiano. Così, in un connubio non usuale, abbiamo messo insieme il saggio storico - letterario, la letteratura di viaggio, la poesia per rendere al meglio, al lettore nostro contemporaneo, il senso del viaggio in quel paese pieno di bellezza e di contraddizioni che era ed è l'Italia.
19,00

Storie e leggende della città degli appiani e dei boncompagni ludovisi

Storie e leggende della città degli appiani e dei boncompagni ludovisi

Enrico Sole

Libro: Copertina morbida

editore: La Bancarella (Piombino)

anno edizione: 2022

pagine: 144

"Nelle antiche vicende di Piombino vi furono alcuni interessanti episodi, che poi nelle vecchie storie di questa città, o perché appena accennati, o perché resi opachi in mezzo a persone e cose estranee, smarrirono gran parte del loro valore storico e umano. La notevole importanza di essi, il loro sfondo oltremodo suggestivo e il desiderio di fare cosa grata al popolo piombinese, mi hanno invogliato a trattarli modernamente in forma di brevi storie leggermente romanzate. Perché poi il lettore avesse con queste storie una visione svelta e sintetica, seppure limitata ai passi essenziali, delle antiche vicissitudini della città di Piombino, le ho fatte susseguire cronologicamente intercalandole con rapidi cenni storici. Come ho detto, queste storie sono tenuamente romanzate. Il lettore però si rassicuri, poiché esse mai si dipartono dalla verità storica, anzi questa elevano e ravvivano, cercando avvolgere i personaggi, alcuni dei quali di grandezza non comune, nell'alone politico e spirituale del tempo in cui essi vissero e operarono."
15,00

Genova e gli ultimi Appiani-La spedizione dei lomellino contro il principato di Gherardo di Appiano (1401)-La morte di Alessandro Appiani principe di Piombino

Genova e gli ultimi Appiani-La spedizione dei lomellino contro il principato di Gherardo di Appiano (1401)-La morte di Alessandro Appiani principe di Piombino

Renato Piattoli, Onorato Pastine, Teresa Smali

Libro: Copertina morbida

editore: La Bancarella (Piombino)

anno edizione: 2022

pagine: 118

L'opera raccoglie tre testi distinti ma uniti da un filo logico quello della famiglia Appiani, signori di Piombino. Il primo riguarda l'interesse di Genova verso il Principato di Piombino, di cui perse l'occasione di acquistare da quel signore nel momento in cui era in crisi di potere e di denaro. Gli Appiani vissero in Genova per un lungo periodo in concreta amicizia con la Repubblica tanto da essere considerati loro pari. Il secondo tratta della spedizione dei Lomellino conto Gherardo D'Appiano nel 1401. Il terzo della morte di Alessandro Appiani principe di Piombino, un complotto politico e passionale per togliere agli Appiani il loro principato.
15,00

Elisa Bonaparte. Elisa Baciocchi in Italia. Bonaparte e l'Arcipelago toscano. Viaggio di Napoleone ed Elisa a Venezia

Elisa Bonaparte. Elisa Baciocchi in Italia. Bonaparte e l'Arcipelago toscano. Viaggio di Napoleone ed Elisa a Venezia

Paul Marmottan, Emmanuel Rodocanachi, Giuseppe Marcotti

Libro: Copertina morbida

editore: La Bancarella (Piombino)

anno edizione: 2022

pagine: 242

Questo libro, a più mani parla di Elisa Bonaparte, e della sua famiglia: "I Bonaparte appartengono a una famiglia patrizia, di origine italiana..." della sua nascita della sua educazione, della sua giovinezza, poi (quando la stella di suo fratello Napoleone inizia a brillare) del suo matrimonio, e degli eventi passo dopo passo singolarmente ricchi nei quattro anni di consolato; della sua venuta in Italia, nei suoi principati di Lucca e Piombino; della sua semi-sovranità a Firenze quando ha ricevuto il titolo e le prerogative di granduchessa della Toscana. Donna molto attiva, seppe amministrare con prudenza e lungimiranza, ma la popolazione dei territori da lei retti, nostalgica, e fedele agli aristocratici, non ebbe mai grande simpatia nei suoi confronti, diffidando soprattutto dei suoi sforzi. A Lucca realizzò anche importanti interventi urbanistici ed economici. Altra iniziativa fu l'acquisto della villa Orsetti, che fu trasformata in residenza dei principi con il nome di Villa Reale di Marlia; qui fu realizzato un parco che conservò però alcune parti dei bellissimi giardini barocchi preesistenti. Durante il dominio Baciocchi-Bonaparte fu emanato, il Codice rurale del Principato di Piombino Introdusse nuove piante nel suo territorio e la coltivazione del cotone a Piombino dove creò anche un grande parco giardino, vi costruì un ospedale moderno. Introdusse la vaccinazione antivaiolosa nel suo principato. Amò le arti e l'architettura, si circondò di una corte sfarzosa e fu amica di Nicolò Paganini. Soggiornava con piacere a Piombino per il clima mite e fece costruire una piccola "reggia" nella cittadella sul mare, al posto degli edifici dei principi Boncompagni Ludovisi.
18,00

Populonia, dalle origini alla fondazione di Piombino

Populonia, dalle origini alla fondazione di Piombino

Enrico Beni

Libro: Libro in brossura

editore: La Bancarella (Piombino)

anno edizione: 2021

pagine: 320

Populonia storia politico sociale dalle origini alla fondazione di Piombino. Nuova edizione aggiornata con numerose schede tratte da "Populonia" di Antonio Minto. Questa storia di Populonia a metà tra il divulgativo e il saggio storico narra la storia di una delle città etrusche molto importanti dal lato mineralogico, metallurgico ed economico. Purtroppo le varie distruzioni della città compiute prima dai romani poi dai barbari hanno disperso i caratteri originali della città sepolti sotto le macerie, insieme a varie opere d'arte, per la maggior parte trafugate dai conquistatori dai templi e dalle piazze della città. Tra le opere di valore sfuggite poi ai tombaroli ci piace ricordare l'Apollo di Piombino, il cui originale è al Louvre, e un anfora d'argento di epoca romana ora al museo archeologico di Piombino. Partendo dalla preistoria si è cercato di dare al lettore una visione d'insieme tenendo conto del principio che la storia è tutto quello che succede attorno a noi e non solo quella di alcuni aspetti o personaggi. La storia è come la vita: scorre lentamente e quasi anonima le piccole azioni quotidiane la costruiscono; e i grandi fatti (quando accadono), sono il frutto di questa somma di piccole azioni, come la goccia, che fa traboccare il vaso: solo allora ci accorgiamo che qualcosa è cambiato. Così attraverso i piccoli fatti politici sociali e ambientali abbiamo ricostruito la storia della città attraverso i secoli cercando di essere più esaurienti possibile. Numerose note e schede suggeriscono approfondimenti per chi vuole saperne di più, insieme alla bibliografia di cui ci siamo serviti per approfondire i periodi storici e documentare le ultime ricerche sul territorio. Nel libro sono presenti dei collegamenti al WEB tramite l'App QR utili per approfondire i periodi storici e documentare le ultime ricerche sul territorio.
20,00

L'ascesa di Piombino al declino della Repubblica di Pisa

L'ascesa di Piombino al declino della Repubblica di Pisa

Nedo Tavera

Libro

editore: La Bancarella (Piombino)

anno edizione: 2021

pagine: 90

Questo volume, pur con tutti i suoi limiti di contenuto, vuole essere un contributo alla ricerca storica piombinese, alla quale, apre insospettate e appassionate vie da percorrere. Se il presente testo, infatti, scuote e ribalta molte fondamentali cognizioni storiche acquisite, è ben lungi naturalmente dal dire quanto sarebbe necessario sull'argomento che tratta, e tutto ciò che dice potrà, forse, non essere esente da ulteriori messe a punto. Piombino nel Trecento, era in una fase di pieno sviluppo commerciale e di espansione demografica; pertanto i cittadini vi godevano di buone condizioni economiche e sociali. Come vedremo Piombino contava forse più di 8.000 abitanti nei primi decenni del Quattrocento, ma dobbiamo constatare che già a cavallo del Due-Trecento la sua consistenza demografica era eccezionalmente alta. Ma la Piombino tanto florida, promettente e popolosa del Quattro-Cinquecento si ridusse ai minimi termini demograficamente nel corso del Sei-Settecento, nei secoli del dominio dei Principi assenteisti Boncompagni Ludovisi, tipicamente rappresentativi dell'arretrata alta aristocrazia romana e dell'ancien régime europeo.
15,00

La santa Vergine nella devozione piombinese attraverso i secoli. Piombino: disegno storico della città

La santa Vergine nella devozione piombinese attraverso i secoli. Piombino: disegno storico della città

Nedo Tavera

Libro: Copertina morbida

editore: La Bancarella (Piombino)

anno edizione: 2021

pagine: 138

"A trent'anni esatti dalla pubblicazione de "La santa Vergine nella devozione Piombinese attraverso i secoli" mi piace riproporne la ristampa aggiungendovi il seguente sottotitolo: Piombino: Disegno Storico della Città. Perché tale aggiunta? Semplicemente per il fatto che alcuni di coloro che hanno letto il libro con interesse e discernimento mi hanno significato di aver trovato "riduttivo" il titolo originario. Il lavoro infatti non è solo una monografia sul passato ecclesiastico di Piombino, e sull'accentuata devozione popolare alla Santa Vergine, ma anche una storia tutta intrecciata, con spaccati di vissuto ordinario in una sorta di disegno storico sui generis della città. Un secondo motivo che mi ha indotto alla ristampa, devo dire brevemente, è che la sostanza del libro è frutto di ricerche archivistiche, le quali non perdono mai d'importanza, e qui, in alcune parti, restano degli interrogativi da sciogliere e da definire. Parlo, in particolare, della mitica antichissima Abbazia di San Giustiniano di Falesia, scomparsa, la cui ubicazione ignota io ritengo di avere individuato. Inoltre rimane, altresì, ancora in sospeso l'ultima parola sull'Autore della Madonna del Latte della Sala Consiliare del Palazzo Civico; Autore che io riconosco nel pittore piombinese Giovanni Maria Tacci, vissuto nel Cinquecento, riscontrando, tuttavia, diverso parere da altri. In definitiva, ciò che può giustificare la ristampa di un libro di storia locale, dal taglio insolitamente religioso, sono proprio le risultanze archivistiche che danno risalto alle mutazioni apportate nella società locale nei secoli passati e specialmente durante il regno di Elisa Bonaparte, che enorme importanza ha avuto nell'Ottocento piombinese, costituendo le premesse della società attuale".
15,00

Il territorio costiero livornese. Storia e patrimonio paesaggistico-culturale

Il territorio costiero livornese. Storia e patrimonio paesaggistico-culturale

Anna Guarducci, Leonardo Rombai

Libro: Copertina morbida

editore: La Bancarella (Piombino)

anno edizione: 2021

pagine: 270

Il libro, frutto di una lunga ricerca svolta nelle conservatorie e sul terreno, presenta un essenziale profilo geostorico e storico-territoriale d'insieme dell'intero litorale livornese tra tempi medievali e contemporanei, approfondendo (mediante utilizzazione della letteratura esistente e soprattutto delle fonti documentarie originali, a partire dalla cartografia dei secoli XVI-XX) alcune tematiche paesistico-culturali che danno corpo ai valori patrimoniali del territorio considerato: quali il sistema delle fortificazioni e delle strutture di controllo della costa, il sistema degli opifici siderurgici granducali di Caldana di Campiglia Marittima (con le appendici piombinesi di Cornia di Suvereto e di Montioni) e il sistema, assai variegato, delle miniere e dei siti di trattamento metallurgico delle colline campigliesi. Le vicende di lungo periodo dei singoli beni culturali - fortificazioni, opifici e miniere - sono tratteggiate in specifiche schede monografiche: i loro contenuti si prestano ad una agevole utilizzazione per finalità didattico-educative e per eventuali piani e progetti di recupero e valorizzazione, anche in funzione di itinerari turistico-culturali.
20,00

Piombino napoleonica (1805-1814) il principato dei baciocchi

Piombino napoleonica (1805-1814) il principato dei baciocchi

Nedo Tavera, Brunello Creatini

Libro: Copertina morbida

editore: La Bancarella (Piombino)

anno edizione: 2019

pagine: 168

Il 18 marzo 1805, Napoleone Bonaparte donava l'antico Stato di Piombino, in piena sovranità, alla sorella Elisa attribuendo al di lei marito, Felice Baciocchi, il titolo di Principe dell'Impero. Il Principato piombinese mantenne, come succedeva da secoli, la propria completa autonomia sotto il profilo giuridico, benché, adesso, fosse palesemente inquadrato in un rapporto di vassallaggio con la Francia. Alcune branche dell'amministrazione centrale di esso, come le cancellerie e le segreterie dei regnanti, certi affari militari e di polizia, finirono ovviamente per essere cumulate con quelle inerenti al Principato di Lucca, prima, e al Granducato di Toscana, poi. Il Principato napoleonico piombinese si reggeva su un ordinamento tipico dell'assolutismo monarchico. Poiché il regime dei Baciocchi fu strettamente personale, Felice I deteneva in sé il potere legislativo e, pertanto, emanava leggi e decreti di "motuproprio", demandandone l'attuazione a ministri e funzionari, per lo più francesi e provenienti dall'esercito. Sulla scorta dell'esperimento francese, i Baciocchi riformarono interamente l'ordinamento giuridico dello Stato piombinese, sicché, anche in tale regione, come altrove, in Italia, «la legislazione napoleonica incise in tutti i settori della società e della vita civile. Limitandoci qui agli aspetti più duraturi di quest'opera di rifondazione, ricordiamo in primo luogo [...] l'introduzione dei codici francesi (codice civile detto codice Napoleone, codice penale, codici di procedura civile e criminale, codice di commercio, codice del notariato) che mantenuti in vigore nelle loro parti essenziali dai governi della Restaurazione serviranno di base alle codificazioni dell'Italia unita»
18,00

La dinamite nella valigia. Viaggio nell'Italia di Luciano Bianciardi

La dinamite nella valigia. Viaggio nell'Italia di Luciano Bianciardi

Tiziano Arrigoni

Libro

editore: La Bancarella (Piombino)

anno edizione: 2019

pagine: 182

"Perché Luciano Bianciardi, sul quale sono state scritte pagine su pagine, sull'intellettuale disintegrato, sul contestatore letterario e così via? Questa non vuole essere una biografia organica, anche se spunti biografici non potranno mancare, ma un ritratto dell'Italia di ieri e di oggi, dell'Italia del 'cambiamento', delle illusioni e delle disillusioni, attraverso i luoghi di Bianciardi, quelli che lui ha vissuto e descritto con quella ironia lucida che lo caratterizzava. Un percorso italiano in cui trovano spazio avvenimenti del passato e del presente, descrizioni di luoghi e di personaggi, testimonianze di ieri e di oggi, riflessioni sul vissuto, insomma Bianciardi come filo narratore che si affaccia ogni tanto per narrarci i suoi luoghi e farci capire come l'Italia di oggi sia in qualche modo figlia di quella di ieri, anche se talvolta la supera e la contraddice. Fra i luoghi che percorreremo c'è moltissima Toscana, quell'Italia mediana che tanto piaceva a Bianciardi, ma che non era mai stata maggioritaria in Italia, e molta Milano, con qualche deviazione in Puglia e in Liguria e una trasferta a New York, funzionale alla descrizione dell'Italia in trasformazione. Non quindi un'Italia completa, ma un'Italia che parla all'Italia completa. In fondo in questo primo ventennio del XXI secolo, siamo «quello che rimane» del XX secolo, ma una rimanenza pesante, un'eredità con cui confrontarsi. La narrazione è talvolta interrotta da interventi esterni di personalità diverse, per formazione e interessi, che, su invito dell'autore, si sono confrontate con un luogo 'bianciardiano', con osservazioni originali. Gli interventi non sono tutti omogenei per stile e per lunghezza, anzi ho preferito non omologarli, per lasciare ad ognuno il proprio stile di raccontare. Ogni capitolo è corredato da collegamenti multimediali extratestuali che accompagnano il lettore, con suggestioni musicali e video, in un'Italia che cambia. Come ha scritto Maurizio Maggiani: «ho bisogno di Bianciardi perché porto nel cuore il tremendo peso di una cassetta di candelotti di dinamite e lui sa che peso è. Il peso di una giusta vendetta che non sarà mai. Il mandato dell'anarchia è mettere sotto il culo del re quella cassetta, ma l'anarchia è una lampada ad acetilene e il re è furbo, il re, il re delle miniere, il re del profitto, il re della guerra, il re della servitù, il re di tutto, è nascosto ben oltre il suo cono di luce». Ed è proprio con questa metaforica valigia piena di altrettanto metaforici candelotti di dinamite che cominciamo a viaggiare per l'Italia, l'Italia di Luciano Bianciardi che è anche quella di oggi." (L'autore)
20,00

La macchina per guarire. Medicina e sanità nell'Ospedale di Piombino (1810-1945)

La macchina per guarire. Medicina e sanità nell'Ospedale di Piombino (1810-1945)

Tiziano Arrigoni

Libro: Copertina morbida

editore: La Bancarella (Piombino)

anno edizione: 2019

pagine: 208

Si può costruire la storia sociale di una ciltà attraverso il suo ospedale? È quello che è stato fatto per Piombino, partendo dall'archivio dell'ospedale, per un periodo che va dai primi dell'Ottocento alla fine della seconda guerra mondiale. Oltre alla storia sanitaria, attraverso la vita quotidiana del vecchio ospedale di Piombino, affacciato sul mare, con i suoi protagonisti, dai medici agli ammalati, è stato possibile ricostruire la storia territoriale, sociale, economica e politica di un'intera città toscana, in un periodo di mutazioni. Da città rurale e di mare, circondata dalle paludi maremmane, a città industriale fra le più importanti in Italia nel campo della siderurgia. Dalla grande trasformazione del periodo napoleonico all'Italia del secondo dopoguerra, passando per il Granducato di Toscana, l'Italia unita nel suo periodo liberale, il regime fascista, la guerra mondiale in un affresco sociale che, con i progressi della medicina, ci fa leggere un'Italia in profonda trasformazione.
20,00

I fantasmi di Ekaterinburg. 1918-2018 cento anni di misteri intorno all'uccisione dell'ultimo Zar e della sua famiglia

I fantasmi di Ekaterinburg. 1918-2018 cento anni di misteri intorno all'uccisione dell'ultimo Zar e della sua famiglia

Barbara Mori

Libro: Copertina morbida

editore: La Bancarella (Piombino)

anno edizione: 2018

pagine: 298

Uno spettro si aggira per la Russia. Nicola II, l'ultimo zar assassinato dai bolscevichi nel luglio del 1918 e condannato in epoca sovietica alla damnatio memoriae, negli ultimi anni si è preso la sua rivincita postuma riemergendo prepotentemente dall'oblio. Spesso la Storia scritta dai vincitori genera luoghi comuni difficili da sfatare. Per decenni la vicenda dell'ultimo zar di Russia ha appassionato il mondo intero per i suoi caratteri romanzeschi, una trama che sembra scritta apposta per un poema epico, o meglio, per una tragedia greca che non poteva non appassionare generazioni di persone. Dopo un secolo di misteri, tra cadaveri mancanti e leggende di sopravvissuti, oggi c'è una grande esigenza di verità intorno a questo monarca al quale è stato riconosciuto lo status di vittima del comunismo. Massacrando i Romanov il Bolscevismo ha creato dei martiri la cui memoria vivrà in eterno. L'autrice ripercorre gli eventi di quegli ultimi mesi anche dal punto di vista dei cosiddetti "servitori fedeli" del deposto zar, di estrazione e nazionalità diverse, basandosi su diari, lettere e testimonianze di chi è riuscito a sopravvivere alla rivoluzione e alla guerra civile.
18,00

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