IRIDEVENTI: I narratori
Tempi paralleli
Daniela Molina
Libro: Libro in brossura
editore: IRIDEVENTI
anno edizione: 2018
pagine: 148
Una raccolta di racconti con un tema comune: il tempo, ma non quello misurabile, inesistente e inventato dall'uomo, bensì quello vero, relativo, che si dirama in mille tempi paralleli, vissuti contemporaneamente in luoghi diversi, spazi diversi, menti diverse. Le storie narrate sono un gioco di fili dello spirito che raramente si intrecciano, distanze invisibili, storie che a volte emozionano, a volte commuovono, a volte strappano un sorriso. Tutte, però, suscitano una reazione intellettuale: fanno riflettere, riflettere sul destino. Umano e non solo.
Cronache enotrie. Storie di una puttana che divenne santa
Pino Vitaliano
Libro: Libro in brossura
editore: IRIDEVENTI
anno edizione: 2018
pagine: 134
È un racconto di storie antiche, di mondi chiusi, di superstizioni e altre diavolerie. Sesso, peccati e ambiguità per una narrazione a tratti di denuncia, a tratti carica di sarcasmo... "Le cronache enotrie" sono intessute tra le pieghe della storia di Sabbetta, una donna dell’entroterra calabrese che scopre di avere degli strani poteri, come quello di parlare con i morti. Sabbetta diventa ricca per opera del diavolo ma nasconde una saggezza antica e una generosità insospettabile anche agli occhi di Satana. Lei sa di tutti perché tutti si confidano con lei, così raccoglie e custodisce segreti, di vivi e di morti. Ma il diavolo l’attende ai piedi del suo letto funebre vestito da brigante, ladro d’anime in un piccolo mondo che non conosce il fluire del tempo, dove albergano l'invidia, la cattiveria, la superbia, ma anche la pietà e l'amore. Un mondo probabilmente fuori dalla storia.
Proprio io. In direzione del Roma art meeting
Federica Frijo
Libro: Copertina morbida
editore: IRIDEVENTI
anno edizione: 2012
pagine: 160
Tra una esibizione e l'altra c'era sempre il momento delle interviste sui tre temi guida della manifestazione. Sui primi due - la citazione di Gaber sul pensiero e quella di Conrad sulla giustificazione dei creativi che sembrano non lavorare - ciascuno degli intervistati tirava fuori delle riflessioni umoristiche, leggere, scherzose. Le cose cambiavano repentinamente non appena si esponeva il terzo tema: "parlate della mafia, parlatene in tv, sui giornali, alla radio, però parlatene", la frase di Paolo Borsellino. Tutti, nessuno escluso, sembravano avvertire la profondità dello spunto, la necessità di affrontare la questione con serietà. Noi, durante i sette giorni della manifestazione, abbiamo incessantemente puntato su questa frase di Borsellino. Perché volevamo puntare l'attenzione, volevamo insistere, volevamo sottolineare l'importanza di parlare, di attivarsi, di partecipare, di dialogare con tutti quelli che hanno l'ideale di una vita normale. Perché questo secondo me è l'antimafia. L'ideale di una vita normale.