InEdition: Gli itinerari del pensiero
Il cinema del multiple self. Lynch-Cronenberg. Mulholland Drive-La promessa dell'assassino
Mattia Artibani
Libro
editore: InEdition
anno edizione: 2009
pagine: 92
Lo scopo di questo lavoro è esaminare approfonditamente i meccanismi dell'opera cinematografica, concentrandosi su due film in particolare, per estrapolare le suggestioni sul multiple self e confrontarle con le teorie filosofiche al riguardo. Non una filosofia del cinema ma un cinema che parla di filosofia, ovvero, che, con i suoi mezzi specifici, fornisce interpretazioni sull'argomento delle identità multiple. David Lynch e David Cronenberg focalizzano la loro attenzione soprattutto sul tema del doppio, dell'ambiguità del reale, del confine tra realtà e artificio, dunque dello sdoppiamento della personalità e della moltiplicazione dei mondi possibili.
«Chi per la patria muor / Alma sì rea non ha». Il patriottismo in musica da Rossini a Verdi
Francesco Cento
Libro: Libro rilegato
editore: InEdition
anno edizione: 2009
pagine: 94
Quale "vetrina sociale" più rappresentativa e "popolare" dell'epoca, il melodramma fu il vero specchio della società ottocentesca, dalla nobiltà alla borghesia grande e media (dei teatri di cartello), al basso ceto (che riempiva i teatri di provincia o quelli ove si rappresentavano opere buffe e farse). L'opera lirica come autentica Biblia pauperum per i patrioti che nell'Ottocento andavano sillabando il Verbo del Risorgimento italiano. Questa chiave di lettura sta alla base del nuovo libro di Francesco Cento, scandito in quattro tappe: dal teatro preverdiano alle vicende della Repubblica romana (1849), da "La battaglia di Legnano" all'avventurosa parabola del poeta e librettista Salvadore Cammarano.
Quando la musica è poesia. Il mondo di Umberto Tozzi
Stefano Bastianini
Libro
editore: InEdition
anno edizione: 2009
pagine: 96
La scelta di scrivere un saggio su Umberto Tozzi è partita da molto lontano, e la stesura ha comportato alcuni anni di lavoro. Anni nel corso dei quali l'autore, Stefano Bastianini, si è chiesto se fosse pertinente parlare in forma scritta di Umberto. Bastianini ha percepito - attraverso i media, in particolare la televisione - lo scarso spazio riservato all'artista torinese e, osservando che nelle librerie non vi era traccia alcuna di un saggio, se non poche scarne righe, ha pensato di redigerlo egli stesso, in forma discreta e rispettosa: ossia, lasciando parlare Umberto Tozzi con la sua musica; un'impresa non sempre facile, ma emotivamente appagante.