Ibiskos Ulivieri: La valigia invisibile

«Col sole che più non si poteva, presi la chiave ed uscii: il fresco d’autunno mi ghermì di colpo, aprii al cane da ieri sveglio in attesa… Uscii nella vastità del fuori: tante allodole in canto facevano giri… un raro piacere, una quaglia scattò raso erba, il cane si bloccò perplesso…»

Magra d’inverno quando le famiglie camminano città, ma d’estate con tutte le ville abitate raddoppiavi il peso del corpo. Non entravi mai in casa, conoscevi tutti i cortili e un giorno in un capanno partoristi tre gattini, ignoto il padre... Con due fotografie dell'autore.

Alla fine di ogni opera, l’autore si ritrova come svuotato senza più spinta che l’inviti avanti ad imboccare strade non conosciute prima, nuove per gli occhi e per la mente. Eccolo ora al termine della “Valigia invisibile” che comprende trenta libri stampati separatamente. Le composizioni devono mostre la propria logica, un divenire di conseguenza dal precedente. Si possono contener in una sola mano le sfumature del pensiero e i risvolti del ragionamento. Testo completo.

P.S. 2 è da considerare qual continuazione del volume “La valigia invisibile”. Frugando nella memoria è possibile scovare qualche avvenimento non trattato prima… Ricordi dunque ma come è sempre usanza dell’autore non intrisi di sola nostalgia ma che portano a più ampi ragionamenti, deduzioni, conseguenze: un camminare nel passato quasi fosse guardato con occhio svelto e oltre l’eccessivo personalismo.

Post Scriptum, può succedere che giunti alla firma di uno scritto s’affacci alla mente un’idea rimasta fuori, un’idea importante che non desideriamo tralasciare e per tanto a fondo pagina la riportiamo dopo le convenzionali due lettere P.S.: è il caso del presente libro che ha preso corpo dopo la stampa dell’ultimo volume della Valigia invisibile “Forzeventi”… la raccolta P.S. percorre lo stesso solco camminato dal precedere scrivere dell’autore.