Hapax: Arte e identità visiva
Wang Luyan: la visione scettica. Impegno e riflessione. Ediz. italiana e inglese
Lóránd Hegyi, Wang Lei, Wang Luyan
Libro: Copertina morbida
editore: Hapax
anno edizione: 2017
pagine: 160
Il volume intende far scoprire in Italia e in Europa Wang Luyan, un importante artista cinese contemporaneo, ripercorrendone l'evoluzione artistica attraverso le tappe di una riflessione culturale che lo ha portato a sviluppare gli elementi cardine della sua filosofia dell'arte, con le sue "regole" e con il suo necessario impegno etico e sociale. Tali elementi concorrono a promuovere una "visione scettica", una sorta di "espressione emotiva" trasformata dalla ragione e dotata di una forma di bellezza che differisce dalla catarsi poiché racchiude il carattere inalienabile e irriducibile di una visione "confusa". Wang Luyan si serve dell'arte come di uno strumento educativo, un mezzo per portare alla luce e svelare, attraverso la creazione di figure inverosimili e provocatorie, alcune verità nascoste e latenti, una forma di partecipazione critica agli eventi e alla storia, quasi una sorta di "attivismo". I disegni di Wang Luyan costituiscono uno studio rigoroso e senza compromessi di ciò che il lavoro artistico può e deve fare per affrontare le questioni fondamentali che orientano la nostra vita.
Significanti incertezze. Saggio sul disegno contemporaneo
Lóránd Hegyi
Libro: Copertina morbida
editore: Hapax
anno edizione: 2016
pagine: 80
"Significanti incertezze" è il primo volume della collana "Arte e identità visiva", curata da Lóránd Hegyi e dedicata all'arte contemporanea. Questo saggio critico di Lóránd Hegyi sul disegno contemporaneo utilizza in modo quasi didattico il percorso artistico di alcune fra le più interessanti figure della scena artistica. È "in questo contesto (che) l'operato artistico di Ugo Giletta, Veronika Holcova, Marine Joatton, Christian Lhopital, Barthélémy Toguo, Sandra Vásquez de la Horra e Fabien Verschare ci appare particolarmente autentico e considerevole, significativo, poiché riflette in modo estremamente radicale sulla liberazione dell'immaginazione e sulla contestualizzazione delle narrative per immagini nell'ambito di una referenzialità ricca e sempre più diffusa". "'Farcela con il poco', dice Benjamin. Il poco significa riduzione, concentrazione, compressione; significa creare un'immagine forte, semplice, spoglia e per così dire barbarica che, senza abbellimenti e orpelli, senza legittimazioni derivanti da tradizioni e convenzioni, soprattutto senza legittimazioni dovute alla bellezza, rivela l'aspetto elementare, contemporaneo per eccellenza, inevitabilmente vero".