Giorgio Pozzi Editore: Miscellanea
Tra prosa e versi. Primi saggi (1962-1970). Con una corrispondenza inedita con Marino Moretti (1963-1971)
Alfredo Cottignoli
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2025
pagine: 120
È il libro più intimamente autobiografico dello studioso, che, dopo mezzo secolo di militanza accademica, scopre il piacere della memoria e torna alle origini della propria vocazione critica, raccogliendo il meglio dei suoi primi saggi – i più frutto del giovanile apprendistato giornalistico nella redazione di un periodico studentesco ravennate, a cui molto deve della sua maturazione umana e civile – tra i quali emerge un’intervista del 1965 ad Eugenio Chiarini sull’imminente riedizione dell’Ultimo rifugio di Dante di Corrado Ricci. Essi coprono un arco temporale di otto anni: tale esperienza si sarebbe, infatti, conclusa con una breve, ma significativa, collaborazione al settimanale «Il Romagnolo», diretto da Giovanni Lugaresi. Oltre all’anelito di verità e di giustizia sociale – si veda l’articolo del 1963 sulla tragedia del Vajont o quello del 1965 sulle lotte dei neri americani contro l’apartheid –, i saggi rivelano l’interesse dell’autore per la letteratura novecentesca, italiana e straniera, in lingua e in dialetto, in prosa e in versi. Vi spiccano, accanto ai nomi di Manara Valgimigli e Marino Moretti (di cui si offre, in appendice, l’inedita corrispondenza, che svela i primi acerbi tentativi poetici dello studioso), quelli di Leonardo Sciascia, Giuseppe Marotta, Alfonso Gatto, Renato Serra, Francesco Balilla Pratella, nonché di Arnold Zweig, Thomas Mann e Thomas Merton, che rappresentano, con le loro opere, altrettante tappe del suo percorso di formazione.
Matite in guerra. Il primo conflitto mondiale nella narrativa a fumetti italiana (1915-2018)
Massimo Marcucci
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2020
pagine: 240
La Grande Guerra è stata studiata e raccontata attraverso documenti, memorie, diari, fotografie, manifesti, filmati, pubblicità. Una pluralità di fonti dal cui novero il fumetto è rimasto ai margini, scontando il pregiudizio, ancora radicato, che si tratti di un linguaggio “minore”, incapace di esprimere narrazioni complesse e adulte. Matite in guerra, focalizzando l’attenzione sui fumetti italiani dedicati al fronte italoaustriaco apparsi nel periodo 1915-2018, offre una panoramica capace di abbracciare il secolo che ci separa da quegli anni per analizzare il modo in cui durante il conflitto la narrativa a fumetti ha partecipato allo sforzo propagandistico e alla costruzione del consenso, per poi, nei decenni successivi, trasmetterne il racconto e la memoria. Un percorso di lettura e rilettura lungo cento anni, che partendo dallo stretto rapporto che nel quadriennio 1915-1918 accomunò il «Corriere dei Piccoli» ai settimanali «La Domenica del Corriere» e «la Tradotta» nell’uso strumentale della forza comunicativa ed evocativa delle immagini, si snoda fino ad oggi attraverso matite d’autore e popolari, spazianti dalla pura fiction alla rievocazione e ricostruzione di episodi e avvenimenti locali e nazionali, intrecciando un dialogo con la storia delle “nuvole parlanti” italiane a partire dalla loro nascita (nel 1908) fino alla “maggiore età” rappresentata, nel presente, dal graphic novel.
«Tutti o nessuno». La rivoluzione cooperativa dei braccianti di Romagna
Alison Sanchez Hall
Libro: Copertina morbida
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 310
All'inizio degli anni Settanta la giovane ricercatrice americana Alison Sànchez Hall giunge a Ravenna con l'obiettivo di studiare la storia e il funzionamento delle cooperative di braccianti, grazie alle quali il territorio romagnolo ha goduto di uno sviluppo economico altrimenti insperato. L'obiettivo del professore che le ha proposto questa ricerca è dimostrare che la cooperazione è un'«utopia residua», una specie di «rigurgito comunista» senza futuro, ma le conclusioni a cui Alison giunge lo smentiscono, evidenziando come nel movimento cooperativo vi siano valori solidaristici e umani che vanno al di là della semplice ricerca del profitto. Fra storia sociale e studio antropologico, «Tutti o nessuno» racconta, con lo sguardo un po' naif di una studiosa d'oltreoceano, l'esperienza della cooperazione ravennate, un movimento collettivo che è riuscito a sopravvivere per oltre centotrent'anni creando una nicchia di prosperità e collaborazione reciproca all'interno dell'ambiente ostile che lo circondava.
Le opere dimenticate del melodramma italiano (1800-1850). Un capitolo di storia della musica da riscrivere
Thomas Milholt
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2016
pagine: 242
L'opera lirica, intesa come genere teatrale e musicale in cui l'azione scenica è abbinata alla musica e al canto, nasce in Italia per poi diffondersi in tutto il mondo, raggiungendo nella prima metà del diciannovesimo secolo una popolarità paragonabile a quella del cinematografo nel Novecento. Con un approccio attento al fenomeno della ricezione, l'autore cerca di dimostrare che se circa duemila opere composte nella prima metà dell'Ottocento - l'epoca più feconda - sono state dimenticate e non vengono più eseguite, ciò forse non dipende dalla loro mancanza di qualità, ma dalle trasformazioni che si sono verificate nel gusto del pubblico e dai mutamenti politici e culturali che si sono succeduti. Attraverso l'utilizzo di fonti d'epoca e ricavando indizi sul grado di popolarità di centinaia di opere dai registri delle programmazioni dei più importanti teatri italiani, l'autore descrive le vicende del melodramma nel corso dell'Ottocento e del Novecento, soffermandosi sulla figura del compositore e musicologo Francesco Florimo, le cui idee hanno influenzato le successive ricostruzioni di quest'epoca fondamentale.
Decreti sporchi. La lobby del gioco d'azzardo e il delitto Matteotti
Riccardo Mandelli
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2015
pagine: 140
Perché è stato ucciso Giacomo Matteotti? L'ipotesi più accreditata indica nell'incendiario discorso antifascista tenuto alla Camera la causa più probabile. Un'ipotesi diversa, che ha accumulato ormai tanti indizi da essere diventata quasi una certezza, riguarda invece la serie di "affari sporchi" su cui Matteotti stava indagando, affari che coinvolgevano uomini di governo e lo stesso fratello di Mussolini: residuati bellici, concessioni petrolifere e gioco d'azzardo. A ridosso del rapimento, il 10 giugno 1924, quasi nessuno indicava la pista del delitto politico. I giornali di tutto il paese puntavano il dito sul nuovo quotidiano fiancheggiatore, il "Corriere Italiano", crocevia di tangenti e di finanziamenti occulti per il partito. Ma c'era un problema: il fascismo stava facendo affari con i massimi livelli del sistema finanziario nazionale, e colpire il duce significava coinvolgere la più grande banca del paese, che a sua volta era un'importante articolazione del capitalismo internazionale. E soprattutto questa copertura che ha permesso a Mussolini di salvarsi. La stessa che ha impedito di accertare la verità anche dopo la caduta del regime, quando le forze finanziarie coinvolte nella morte di Matteotti diventarono protagoniste della rinascita repubblicana. Il mito dell'eroe che tutto aveva sacrificato in nome dei suoi ideali poteva e doveva bastare alla nuova Italia.
Una storia popolare. Le case del popolo del movimento operaio in provincia di Ravenna (1946-1996)
Andrea Baravelli, Tito Menzani
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2014
pagine: 178
Le Case del Popolo sono un fenomeno europeo, ma in alcune aree - come l'Emilia-Romagna - la loro concentrazione è particolarmente significativa. In provincia di Ravenna hanno storicamente rappresentato un tassello imprescindibile del tessuto sociale e politico, e hanno svolto a vario titolo una funzione aggregativa rispetto alle singole comunità di riferimento. Questa ricerca si concentra sulle Case del Popolo di tradizione comunista e socialista nel secondo Novecento, e si pone l'obiettivo di analizzare e comprendere la complessa trasformazione che ha investito questi luoghi nella loro dimensione politico-sociale ed economica. Pur se la casa del popolo è comunemente percepita come un'istituzione locale semplice e scevra di particolari problematiche, da questo studio emerge come la sua gestione abbia invece richiesto un costante impegno e una certa professionalità e pure, in determinati frangenti, una buona dose di coraggio e intraprendenza. Le case del popolo non sono state una ricchezza di cui godere, ma un patrimonio collettivo da gestire sapientemente, con un occhio al bilancio e l'altro ai bisogni del territorio. In questo senso hanno rappresentato e continuano a rappresentare un modello associazionistico originale e, crediamo, ancora attuale, perché la recente crisi economico-finanziaria ha rilanciato il tema della comunità, della partecipazione, della gestione condivisa, della responsabilità sociale d'impresa. Postfazione di Ugo Sposetti.
La libertà e il sacrilegio. La settimana rossa del giugno 1914 in provincia di Ravenna
Alessandro Luparini, Laura Orlandini
Libro
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2014
pagine: 152
Nel centenario della "Settimana rossa", il libro ripercorre le vicende di quei moti in provincia di Ravenna, dove per pochi giorni concitati parve che lo sciopero generale di protesta per i fatti di Ancona del 7 giugno 1914 potesse davvero trasformarsi in un grande sovvertimento rivoluzionario. Fu un'illusione, coltivata da tutti i partiti "sovversivi" (repubblicani, socialisti, anarchici, mazziniani intransigenti), destinata a svanire con lo scoppio della Grande Guerra e la frattura interventista che divise drammaticamente le forze di sinistra. La seconda parte del volume affronta il tema, fino ad ora trascurato dalla storiografia, della reazione del mondo cattolico dinanzi a quel moto popolare, che ebbe fortissimi connotati anticlericali e iconoclastici: uno sguardo sulla Settimana Rossa dalla parte di chi la subì, vivendola non già come una manifestazione di libertà e di emancipazione, ma come un movimento sacrilego e sconsiderato. Completa il tutto una ricca appendice iconografica, con la riproduzione di fotografie e di documenti dell'epoca.
«Dans l'ivresse». Manoscritto segreto di Gabriele d'Annunzio
Libro: Copertina morbida
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2013
pagine: 119
La marchesa Luisa Casati Stampa, detta Coré, era una donna molto affascinante. Dalle fotografie conservate al Vittoriale ci guarda con i suoi occhi intensi, le labbra strette, le mani appoggiate al volto in una posa volutamente misteriosa. È lei la protagonista di "Dans l'ivresse", il manoscritto di Gabriele d'Annunzio acquisito dalla Biblioteca cantonale di Lugano nel 1985, in cui si narra di una figura di cera con le fattezze di Coré che prende vita, dopo un viaggio tra allucinazione e mistero. Il manoscritto autografo è composto da trenta carte rilegate in similpelle dorata, reca la data del 1913 ed è legato agli anni francesi di d'Annunzio. Il testo fu pubblicato molti anni dopo nel "Libro segreto" (1935), con diverse modifiche, soprattutto nella seconda parte. Numerosi i punti di interesse del manoscritto: lo stile inconfondibile del Vate, l'utilizzo di un francese con echi arcaici, il rapporto con l'occulto, da cui d'Annunzio e la marchesa erano attratti. Nella ricorrenza dei centocinquant'anni dalla nascita del poeta, viene riprodotto in volume il manoscritto originale, di particolare pregio per la sua grafia facile da leggere, per la cura dell'impaginazione, per la limpidezza del tratto. Il documento è completato da saggi di approfondimento di Giordano Bruno Guerri, Gerardo Rigozzi, Raffaella Castagnola e Luca Saltini, che, oltre a darne trascrizione e analisi delle varianti, raccontano la storia del manoscritto e il contesto in cui nacque.
Conflict and regional integration between Pakistan and India. An inquiry into the economic gains and the «peace dividend» from SAFTA
Eugenia Baroncelli
Libro
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2013
pagine: 112
Ottenuta l'indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1947, India e Pakistan sono divenuti stati sovrani, lungo una linea di partizione che ancora oggi è contraddistinta da una frattura militarizzata tra due sistemi opposti l'uno all'altro. Questo libro ripercorre l'evoluzione del rapporto tra violenza interstatale e scambio commerciale tra i due paesi, sulla scorta di un modello gravitazionale del commercio internazionale che stima l'influenza della guerra sul commercio bilaterale tra il 1948 ed il 2000. Lo scontro militarizzato ha depresso significativamente gli scambi economici tra i due vicini, riducendo i volumi potenzialmente commerciabili in misura superiore al 400%. La diplomazia commerciale, tramite la formazione di sistemi di preferenza regionale per la riduzione reciproca delle barriere tariffarie, potrebbe costituire un contraltare ottimista rispetto al futuro delle relazioni tra i due paesi, come indicano i guadagni stimati di India e Pakistan a seguito della implementazione dell'accordo Safta (South Asian Free Trade Area). Tuttavia, tanto la ridotta entità di tali benefici, quanto la loro natura, che è condizionata dalle tensioni nei rapporti di sicurezza, implicano sfide non indifferenti alla costruzione della pace attraverso il commercio per i due maggiori stati del sub-continente.
«Di là dal fiume e tra gli alberi». Il paesaggio del Rinascimento a Venezia. Nascita e fortuna di un genere artistico (secoli XV-XVII)
Libro: Copertina morbida
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2012
pagine: 174
Il volume affronta il tema della nascita e dell'affermazione del paesaggio nell'arte a Venezia e nel Veneto tra il XV e il XVII secolo. A questo argomento è stato dedicato un convegno tenutosi nel quadro delle annuali giornate di studio della Renaissance Society of America. Gli atti che ne risultano raggruppano otto saggi, frutto di nuove ricerche che ruotano intorno alla fortuna del genere paesaggistico nel Rinascimento e alla sua accoglienza artistica e critica anche al di là dei territori della Serenissima. Tra le opere analizzate ci sono quelle di Giovanni Bellini, Giorgione e Tiziano. Natura e ideale sono le componenti essenziali di un vasto panorama di dipinti, disegni e incisioni in cui le evocazioni arcadiche a volte si associano a quelle del sonno e dei sogni. I motivi iconografici ispirati alla natura sono analizzati per le loro implicazioni simboliche, le suggestioni letterarie o alla luce del contesto sociale e intellettuale. Un'attenzione particolare è data inoltre al Concerto campestre di Tiziano, opera emblematica del genere, alle interazioni tra la produzione lagunare e fiamminga del Cinquecento e al fascino straordinario che la poesia del paesaggio veneto ha esercitato nei secoli successivi.
«Siamo dignitosamente fiere di avere vissuto così». Memoria della resistenza e difesa della costituzione. Scritti e discorsi
Concettina Principato
Libro
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2010
pagine: 176
Civile riserbo, sapiente discrezione, umiltà illuminata distinguono questa raccolta di memorie, discorsi pubblici, appunti, brevi interventi, prevalentemente inediti. Sono il racconto della formazione di una coscienza democratica nella miseria morale della dittatura fascista e la testimonianza di una ferma reazione alle minacce poste da nuove strategie di totalitarismo, soprattutto a partire dagli anni Novanta. Difendere la Costituzione e raccontare la Resistenza come rivoluzione culturale di portata europea fu l'impegno morale che portò Concettina Principato nelle scuole, nelle assemblee pubbliche, nei circoli culturali per oltre un decennio. La dichiarazione «siamo dignitosamente fiere di avere vissuto così», che accompagna questi scritti, esprime l'orgoglio della partecipazione attiva alla Resistenza e racchiude la lezione etica profonda dell'essere stata «per tutta la vita antifascista».
La scrittura epistolare nell'Ottocento. Nuovi sondaggi sulle lettere del CEOD
Libro
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2009
pagine: 196
Da sempre riconosciuti come fonti di primaria importanza per la ricerca storica, gli epistolari sono ormai stabilmente utilizzati anche dagli storici della lingua come strumenti per la ricostruzione di uno scritto medio, a metà fra l'elaborazione letteraria e l'espressione colloquiale e familiare. Il portale ceod (Corpus Epistolare Ottocentesco Digitale: www.unistrasi.it/ceod), inaugurato nel 2004, è stato recentemente ampliato e allo stato attuale offre a studiosi di diversa formazione (storici, italianisti, linguisti) un archivio di circa 1.300 lettere, quasi interamente inedite, interrogabili on line con modalità di ricerca avanzate. Gli scritti documentano una notevole escursione, negli argomenti, nella provenienza geografica e nel livello socioculturale degli scriventi. Il volume raccoglie gli interventi d'argomento ottocentesco presentati nell'ambito del convegno Archivio Italiano Tradizione Epistolare in Rete. Indagini sulla storia e sulla tipologia della lettera, tenutosi all'Università degli Studi di Pavia il 3 e 4 ottobre 2008