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Giappichelli: I libri e le monografie di VTDL

L'ultrattività del contratto collettivo

L'ultrattività del contratto collettivo

Fabrizio Ferraro

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2025

pagine: 392

L’analisi delle questioni problematiche in merito agli effetti dell’ultrattività del contratto collettivo di diritto comune svela le complessità della dinamica applicativa dei trattamenti collettivi nel nostro ordinamento. In assenza di un principio generale di ultrattività, la cui introduzione comprometterebbe la libertà sindacale dell’art. 39 Cost. secondo la posizione consolidata della giurisprudenza di legittimità e di merito, la temporaneità dei vincoli si atteggia a principio d’ordine del sistema della contrattazione collettiva, in quanto evita la perpetuità dei contratti in spregio alla volontà delle parti stipulanti. Perciò la temporaneità stessa può essere considerata un carattere intrinseco e "causale" del contratto collettivo, quale prodotto negoziale che, attraverso una successione modificativa, si adatta continuativamente a un mutevole contesto socio-economico. La regola del recesso libero con preavviso conferma tale assunto, nell’ambito di un ragionamento coerente con l’impostazione privatistica dell’autore. Se l’ultrattività non è contemplata alla stregua di un principio generale nel lavoro privato, come si potrebbe invece ipotizzare nel caso del contratto collettivo delle pubbliche amministrazioni, essa coincide con l’effetto dell’esercizio di autonomia privata collettiva. Le clausole di ultrattività divengono cruciali per la gestione delle trattative e, attraverso l’operatività dei rinvii individuali, per la conservazione dei trattamenti economico-normativi. Dal punto di vista dell’efficacia obbligatoria del contratto collettivo, le clausole di ultrattività esprimono la variforme volontà delle parti di gestire, secondo le esigenze proprie di ciascun settore, la fase successiva alla scadenza del contratto disdettato, garantendo la continuità dei trattamenti e la proficuità del negoziato, come confermato dall’indagine empirica. La clausola di ultrattività "fino al rinnovo" non pare, peraltro, corrispondere né a un termine né a una condizione, bensì, secondo una interpretazione equilibrata, introduce limiti convenzionali al potere di recesso, orientando le parti verso un obbligo di trattativa in buona fede. Dal punto di vista dell’efficacia regolativa, l’impostazione volontaristico-individualistica, che vede nell’accordo di rinvio il motore della dinamica applicativa, consente di spiegare anche come le vicende temporali del contratto collettivo si riflettano sulla durata del vincolo individuale, grazie all’effetto di prevalenza dell’autonomia collettiva garantito dall’art. 39 Cost. La disapplicazione ad opera del datore si configura allora come un recesso dal patto atipico di rinvio, soggetto a un controllo di meritevolezza conforme alla buona fede e ai principi costituzionali, al fine di evitare agevoli "fughe" dalla regolamentazione collettiva e, al contempo, assicurare un riequilibrio in caso di mutamenti significativi (recesso dall’associazione, mutamento della categoria, etc.). La continuità dei trattamenti resta un interesse fatto proprio dall’ordinamento nel suo complesso, infatti sostenuto tanto dalle clausole negoziali collettive, quanto, indirettamente, da incentivi legali all’applicazione dei contratti collettivi, soprattutto quelli stipulati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative. Nonostante il supporto legale e contrattuale, la questione dell'ultrattività rimane problematica a causa di fattori come la crisi economica e la competizione di mercato, nonché il dinamismo, la concorrenzialità e il pluralismo esasperato delle nostre relazioni sindacali, come i contenziosi analizzati nel corso dell’opera evidenziano.
51,00

Lavoro e profili linguistici. Alloglossia, rapporto individuale e sindacato nell'ordinamento multilivello

Lavoro e profili linguistici. Alloglossia, rapporto individuale e sindacato nell'ordinamento multilivello

Mirko Altimari

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2025

pagine: 352

In un'epoca in cui la mobilità e il pluralismo ridefiniscono il mondo del lavoro, la monografia esplora il delicato equilibrio tra diritto del lavoro e dimensione linguistica, alla luce dell'ordinamento dell'Unione europea e di quello italiano. Attraverso l'analisi della giurisprudenza della Corte di giustizia, lo studio – che si rivolge a giuristi, avvocati ma altresì a policy maker e a sindacalisti – indaga il ruolo dei requisiti linguistici nel bilanciamento tra libertà di circolazione e tutela delle identità nazionali. Particolare attenzione è riservata alle normative delle Regioni a statuto speciale, che, in attuazione dell'art. 6 della Costituzione, tutelano le minoranze linguistiche come espressione del pluralismo sociale, ma vengono altresì analizzati anche gli "impatti", di carattere più generale, dei profili linguistici, ad esempio in tema di discriminazione e sicurezza sul lavoro. Ne emerge un quadro complesso ma significativo, che incide tanto sul rapporto individuale quanto sul diritto sindacale, offrendo una lettura originale e sistematica di un tema sempre più attuale. Prefazione di Vincenzo Ferrante.
46,00

Le indennità di disoccupazione. NASpI, Ds agricola, Dis-Coll, Idis, Iscro

Le indennità di disoccupazione. NASpI, Ds agricola, Dis-Coll, Idis, Iscro

Michele Miscione

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2025

pagine: 496

Il libro tratta delle indennità di disoccupazione, ormai previste quasi per tutti, non solo per i dipendenti ma anche per i collaboratori autonomi, con universalizzazione attuata in progressione. Vengono esaminate le indennità di disoccupazione chiamate con nuovi acronimi: NASpI per i lavoratori subordinati, DS agr. per gli operai dell'agricoltura, Dis-Coll, Iscro e Idis per i collaboratori autonomi. Nel libro vengono esaminati tutti i possibili casi, considerando le sentenze dei giuridici ed in particolare le circolari, i messaggi e le note degli Istituti previdenziali o altre amministrazioni pubbliche. L'opera serve al singolo per agire direttamente ed ai professionisti come giudici e avvocati, consulenti del lavoro, patronati, sindacati, Caf.
62,00

Retribuzione e sicurezza sociale

Retribuzione e sicurezza sociale

Laura Torsello

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2024

pagine: 304

44,00

La correttezza e la buona fede del prestatore di opere nello svolgimento del rapporto di lavoro

La correttezza e la buona fede del prestatore di opere nello svolgimento del rapporto di lavoro

Ilaria Bresciani

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2024

pagine: 160

Il volume offre un’analisi del ruolo delle clausole generali di correttezza e buona fede con riguardo alla sfera del prestatore di opere. Dopo un breve inquadramento volto a ricostruire gli approdi nell’ambito del diritto delle obbligazioni e dei contratti, l’opera si sofferma sulle applicazioni lavoristiche delle clausole generali rispetto al tema degli obblighi del lavoratore. Come si evince dalla ricca disponibilità di materiale giurisprudenziale, nelle cause in cui il giudice è chiamato ad apprezzare il comportamento del lavoratore, la buona fede e la correttezza sono richiamate in maniera sistematica come parametri di valutazione della condotta, con ricadute sulla posizione debitoria. L’Autrice, criticando un utilizzo troppo disinvolto delle clausole generali, aderisce all’impostazione che assegna alla correttezza e alla buona fede in executivis il ruolo di fonte di autonomi doveri giuridici con funzione integrativa delle disposizioni di legge e di contratto collettivo, ai fini dell’adempimento del rapporto, e, pertanto, ha voluto indagare il nesso che intercorre tra questi doveri generali e gli obblighi specifici di diligenza, di obbedienza e di fedeltà, cercando di ricostruire i confini o le possibili aree di interferenza. Prefazione di Enrico Gragnoli.
25,00

Il giusto compenso del lavoratore autonomo

Il giusto compenso del lavoratore autonomo

Filippo Olivelli

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2024

pagine: 248

Nel tempo si è sviluppato il fenomeno per cui un insieme di soggetti che non sono lavoratori subordinati collabora stabilmente con l’impresa in una posizione che li impegna in maniera profonda sia perché l’esecuzione del lavoro implica il coinvolgimento della loro persona sia perché, a volte, tale rapporto è la loro unica occupazione. In virtù del principio della libertà dell’autonomia privata il compenso di questi lavoratori è rimesso al solo parametro dell’equivalenza soggettiva, al di là di alcuni settori in cui è intervenuto il legislatore. A ragione dell’impossibilità di estendere i principi contenuti nel primo comma dell’art. 36 Cost. ai lavoratori autonomi l’opera prospetta una soluzione giuridica per garantire anche a questi soggetti un compenso giusto. Prefazione di Alessandro Boscati.
36,00

Istituzione e conflitto nell'ordinamento intersindacale. Un'idea di giustizia procedurale
38,00

Lavoro e tutele nel sistema di prevenzione antimafia

Lavoro e tutele nel sistema di prevenzione antimafia

Lorenzo Maria Dentici

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2024

pagine: 256

Il volume affronta la materia del lavoro nel contesto delle misure di prevenzione antimafia. L’autore si muove alla ricerca degli innumerevoli punti di contatto e di conflitto tra tali ambiti, al fine di segnalare la diffusa assenza di un adeguato contemperamento tra i diritti della persona che lavora e il principio di ordine pubblico. L’analisi viene dapprima condotta dall’angolo visuale del datore di lavoro. L’amministratore giudiziario, che ne esercita i poteri, opera in una cornice ancipite, in cui la libertà di iniziativa economica privata è ibridata da finalità pubblicistiche, ascrivibili all’ordine e alla sicurezza pubblica. La disciplina applicabile, contenuta nel Codice antimafia, presenta molteplici oscurità e la sua impostazione autoritaria offre, con riguardo alle intersezioni con il diritto del lavoro, soluzioni deludenti. L’indagine inverte poi prospettiva: il lavoro è valorizzato come lo snodo fondamentale per condurre l’impresa sottratta al giogo criminale verso una nuova utilità sociale. L’ultima parte della ricerca è infine dedicata alla dimensione collettiva e al ruolo del sindacato, chiamato a sostenere l’impresa nel percorso di legalità. Prefazione di Matteo Corti.
37,00

Studi sull'onere della prova negli infortuni sul lavoro

Studi sull'onere della prova negli infortuni sul lavoro

Stefano Maria Corso

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2024

pagine: 304

In una prospettiva giuslavoristica, la disciplina delle prove si rivela essere, oltre che canone di garanzia oggettivo, strumento di recupero delle asimmetrie esistenti tra le parti. Lo studio analizza gli strumenti, nel tempo, introdotti dal legislatore per contrastare la diseguaglianza sostanziale che connota il rapporto di lavoro e che trova, proprio nell’analisi dell’onere della prova e nella normativa in tema di salute e sicurezza, una sua particolare estrinsecazione. Prendendo le mosse dal dibattuto tema della natura della responsabilità datoriale per infortunio sul lavoro viene trattato della ripartizione dell’onere della prova tra chi agisce in giudizio con domanda risarcitoria e chi resiste opponendo la non responsabilità o la minore responsabilità. Sono ripercorsi i passaggi più problematici nell’accertamento della responsabilità datoriale per infortunio sul lavoro tra mezzi di ricerca della prova tramite presunzioni, vicinitas della stessa e l’incidenza dell’art. 1218 c.c., alla ricerca di un punto di equilibrio tra gli oneri probatori che rimangono a carico della parte che agisce per far valere la responsabilità contrattuale di chi doveva tutelarne “l’integrità fisica e la personalità morale” e il diritto di difesa del convenuto datore di lavoro la cui soccombenza richiede almeno una “colpa” e che non può vedersi attribuire una responsabilità oggettiva. Anche la non controversa esistenza di un danno non esonera dalla prova della sua quantificazione e dalla sua attribuibilità ad un soggetto determinato e questo è ancora più di interesse in tema di infortuni sul lavoro dove sussistono autonome – ma non per forza alternative – regulae iuris, utili a delineare distinte strategie da impiegare per dare concreta possibilità di tutela all’infortunato. Prefazione di Alessandro Boscati.
44,00

Licenziamenti ingiustificati e principio di uguaglianza

Licenziamenti ingiustificati e principio di uguaglianza

Gabriele Franza

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2024

pagine: 216

Le riforme della disciplina di tutela contro i licenziamenti illegittimi continuano ad essere scosse dai giudizi incidentali di costituzionalità, che inaspriscono, sotto molteplici aspetti fattuali e normativi, la tensione da subito avvertita tra le scelte del decisore politico e le istanze di protezione sociale. Questi giudizi sono tutti incentrati sulla potenziale violazione del principio di uguaglianza, declinato in termini di parità di trattamento ovvero nelle varie forme che ha oramai assunto il criterio della ragionevolezza nelle decisioni del giudice delle leggi. La soluzione delle più recenti questioni sembra, tuttavia, in grado di delineare uno spartiacque decisivo per il futuro dell’intera materia.
28,00

Effettività della tutela del lavoratore nelle risoluzioni alternative delle controversie tra inderogabilità e autonomia

Effettività della tutela del lavoratore nelle risoluzioni alternative delle controversie tra inderogabilità e autonomia

Alessandro Giuliani

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2024

pagine: 368

Di fronte alla scelta del legislatore di dirigere la domanda di giustizia dalla giurisdizione statale alla regolazione privata, sia disincentivando l'accesso alla prima che fornendo alla seconda elementi di agevolazione e celerità, occorre interrogarsi sul grado di effettività della tutela dei diritti del lavoratore nel nuovo assetto giuridico caratterizzato dall'abbattimento dei livelli di protezione del lavoro e di compressione degli spazi di tutela giudiziale. Se la Carta costituzionale, prendendo atto della contrapposizione tra capitale e lavoro, incarica la Repubblica di correggere lo squilibrio di poteri e di opportunità tra le parti attraverso meccanismi redistributivi e di implementazione dell'uguaglianza sostanziale, l'accesso a forme alternative di risoluzione delle controversie, pur nell'ambito di una complessiva asistematicità e a tratti incoerenza della disciplina, potrebbe costituire invero una ulteriore via di implementazione dell'effettività dei diritti dei lavoratori. Per altro verso, una disciplina in materia di conciliazione e arbitrato ispirata ai canoni della chiarezza sistematica e della semplicità tecnica, nonché corredata da disposizioni finanche migliorative della tutela dei diritti del lavoratore, appare la condicio sine qua non per rendere tali strumenti all'altezza del compito affidato. In questo contesto, i principi fondamentali delineati dalla Costituzione repubblicana dovranno continuare a costituire la base giuridica essenziale della regolazione dei diritti sostanziali e della relativa tutela giurisdizionale e negoziale, affinché il diritto del lavoro possa continuare ad essere un effettivo baluardo di difesa solidaristica delle persone dalle logiche altrimenti disgreganti del mercato. Prefazione di Alessandro Bellavista.
44,00

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