Franco Angeli: La società
Karma Polis. Da Bauman a Buddha e ritorno. Per un'etica che restituisca valore alle relazioni umane
Stefano Davide Bettera, Massimo Paradiso, Stefano Ventura
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 154
La politica di oggi, anziché risolvere gli squilibri macroeconomici e le ineguaglianze sociali, paradossalmente li accresce, riduce i diritti sociali e civili, impedisce la redistribuzione di opportunità e ricchezza. Senza un cambiamento etico non sarà possibile agire su queste dinamiche risolvendole. Prima che sociale, questo cambiamento deve essere individuale, per poi tradursi in riflessioni e azioni politiche. Di che tipo di cambiamento stiamo parlando? In una società completamente liquida la risposta più efficace sembrerebbe quella di sviluppare un'etica situazionale, ossia flessibile. E proprio l'incontro delle fondamenta della democrazia occidentale con la saggezza etica del Dharma – gli insegnamenti del Buddha storico – potrebbe rivelarsi la bussola per ritrovare la strada verso una civiltà responsabile delle proprie azioni, in ogni ambito e situazione: la strada verso una Karma Polis.
Vite a perdere. I nuovi scenari del traffico d'organi
Franca Porciani, Patrizia Borsellino
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 144
Perché “nuovi scenari” del traffico d’organi? Perché questo terribile mercato non si nutre più soltanto della merce umana che trova nelle favelas brasiliane, nei sobborghi miserabili di Manila o in altre sacche di povertà sparse nel mondo, ma si insinua fra i popoli in fuga dall’Africa tormentata dalle guerre e dalla siccità. Gente sradicata che si accalca nei campi profughi e riempie i barconi della speranza, disposta a vendere anche una parte di sé pur di sopravvivere. La rete del traffico, con i suoi broker, i suoi chirurghi criminali e le istituzioni compiacenti, fa profitto sulla disperazione di queste persone senza tutele e non si ferma nemmeno di fronte ai bambini, inghiottiti nel nulla senza che qualcuno si interroghi sulla loro scomparsa. Ma ci sono altre realtà problematiche: l’Iran da qualche anno ha autorizzato, e organizzato, la vendita di Stato dei reni; l’America si sta allontanando dalla legislazione restrittiva varata nel 1984 per aprirsi gradualmente al mercato; la Cina, nonostante i richiami internazionali, persevera nell’impiego degli organi dei condannati a morte. Su tutt’altra linea l’Europa che rispetta normative rigide sui trapianti, ammessi soltanto come gesto solidaristico, e proprio adesso si sta dotando di ulteriori strumenti legislativi. In armonia con tale scelta, l’Italia nel 2016 ha modificato il codice penale inserendo il reato di traffico d’organi. Su questa strada, forse, si può ancora arginare un fenomeno mostruoso quanto dilagante, con un giro d’affari, ormai, di un miliardo e mezzo di dollari.
L'innovazione non chiede permesso. Costruire il domani digitale
Luca Tomassini
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 280
Il ritmo di crescita dell'innovazione degli ultimi cinquant'anni supera quello della storia dell'umanità, così come il volume delle informazioni e dei dati di cui oggi disponiamo. Ogni progresso anticipa il tempo in cui si manifesta, ogni grande innovazione segue lo stesso schema e Luca Tomassini racconta quale. Con un approccio tutto fuorché didascalico, Tomassini parla di come l'innovazione preceda le codifiche legali, procedurali e politiche e di come siano cambiati e stiano cambiando gli scenari: dall'intelligenza artificiale, al mondo del lavoro fino ai giovani come leva per il futuro che l'autore vede come un algoritmo, un saggio sull'universo on-line e off-line che viviamo e su quello che ci aspetta dietro l'angolo. "L'innovazione non chiede permesso" presenta lo stato dell'arte di oggi e un quadro sull'orizzonte di domani mettendone in luce le potenzialità così come le possibili minacce. Uno strumento per conoscere e quindi iniziare a capire e poi gestire il percorso dell'innovazione, inarrestabile per natura.
L'informazione che vorrei. La rete, le sfide attuali, le priorità future
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 136
Conoscenza vuol dire potere. I colossi della Rete l’hanno capito e, con la forza di un algoritmo insondabile, orientano la nostra selezione delle informazioni e indirizzano le nostre scelte in ogni campo. Manipolazioni, distorsioni e prevaricazioni sono dietro l’angolo, se i decisori istituzionali e gli addetti ai lavori non intervengono per disinnescare le insidie del web e assicurare a tutti gli utenti un’efficace tutela dei diritti. Ecco una fotografia dello stato dell’arte e un’agenda delle cose da fare per ripensare e rilanciare l’informazione professionale e per riequilibrare la filiera di internet. Sfuggire all’“algocrazia” e inaugurare un nuovo “umanesimo digitale” fondato su un equilibrio dialettico tra libertà e responsabilità. Col concorso di tutti, dai legislatori agli operatori del settore (produttori, aggregatori, diffusori e fruitori di informazioni), il traguardo è a portata di mano. L’Italia e l’Europa stanno vivendo cambiamenti epocali per il futuro dell’informazione digitale e della produzione e diffusione dei contenuti in Rete. Occorrono scelte coraggiose e politiche illuminate che possano coinvolgere attivamente tutti gli attori in campo e assicurare la crescita sociale ed economica del mondo dei media e un corretto funzionamento della web democrazia, nell’interesse degli utenti. I saggi contenuti in questo volume affrontano le criticità attuali, delineano le priorità dei prossimi anni e intendono offrire stimoli e soluzioni ai decisori istituzionali, al management delle imprese editoriali e alle categorie professionali coinvolte, ma anche chiavi di lettura ai cittadini, affinché possano sentirsi parti in causa nei processi di radicale trasformazione che interessano il mondo dell’informazione, soprattutto in Rete. “L’informazione che vorrei” intende essere una sorta di manifesto programmatico per la prossima legislatura, che spieghi a un pubblico generalista, dal punto di vista degli addetti ai lavori (authority, motori di ricerca, editori, giornalisti, professionisti della comunicazione, manager del settore, esperti), quali saranno gli impegni che Parlamento e Governo dovranno prendere in questi ambiti e quali saranno le sfide più impegnative e avvincenti che attendono l’Europa multimediale e digitalizzata.
Strategia 2028. Progetto interno ed esterno per invertire il declino dell'Italia
Carlo Pelanda
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 142
Il declino dell'Italia è evidente, ma la forza del suo sistema industriale e l'attivismo prevalente nella società sono una base concreta per la speranza strategica di invertirlo con quattro trasformazioni: dalla denazionalizzazione al nuovo progetto nazionale; dall'ingovernabilità alla governabilità; dal welfare passivo a quello attivo; dalla sovranità debole a quella convergente e contributiva. Il libro presenta una strategia sistemica, basata sul realismo, che integra riforme interne dell'architettura politica e del modello economico con un progetto di rafforzamento esterno dell'Italia. La strategia 2028 punta a costruire in un decennio, ma con eventi anticipativi che ne rafforzino la fattibilità ben prima, un progetto nazionale inteso come riparazione della democrazia italiana in uno scenario di riorganizzazione globale delle democrazie. Il progetto è rivolto alla comunità che sente l'urgenza di una missione nazionale riformatrice: gli italiani ci sono, ora bisogna rifare l'Italia.
Il lato (ancora più) oscuro del digitale. Nuovo breviario per (soprav)vivere nell'era della Rete
Andrea Granelli
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 212
La dimensione problematica della rivoluzione digitale – il suo lato oscuro – è oramai un tema ineludibile che va compreso all'interno delle più generali dinamiche dell'evoluzione tecnologica. Questo libro vuole innanzitutto contribuire a leggere il fenomeno nella sua articolazione e complessità per restituirne la ricchezza, l'applicabilità diffusa e anche la sua fascinosità, persino nelle dimensioni più critiche e criticabili. Ma il vero obbiettivo è contribuire a contrastare – non semplicemente riducendolo o esorcizzandolo – il crescente sospetto nei confronti delle Rete e delle sue potenti tecnologie e il timore che le sue promesse non possano essere mantenute. Il tema non è recente ma, nell'ultimo periodo, la sua rilevanza è cresciuta con vigore. Le inesattezze e falsificazioni di Wikipedia, il potere sotterraneo e avvolgente di Google, la fragilità psicologica indotta dagli universi digitali, il finto attivismo politico digitale svelato dall'espressione click-tivism, il diluvio incontenibile della posta elettronica, il pauroso conto energetico dei data centre, i comportamenti scorretti dei nuovi capitani dell'impresa digitale sono solo alcuni dei problemi che stanno emergendo, con sempre maggiore intensità e frequenza. Che fare allora? Innanzitutto comprendere il fenomeno andando in profondità; non fermandosi alla superficie, spesso luccicante ma ingannevole. E poi (ri)costruire una cultura e una sensibilità al digitale, che ci dia indicazioni su come maneggiarlo e cosa non chiedergli. Il saggio di Granelli non vuole dunque offrire una banale alfabetizzazione, ma si pone come una vera e propria guida che ci aiuta a cogliere le peculiarità di questo straordinario ecosistema e a gestirne le logiche progettuali e i processi di adozione, tenendo a bada le sue dimensioni problematiche, che vanno comprese e reindirizzate, non semplicemente rimosse.
La città e il gusto. Il cibo come traccia sensoriale per la conoscenza degli spazi urbani
Antida Gazzola
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 144
Il ruolo del cibo nella socializzazione è noto e studiato da molti decenni da sociologi, antropologi, psicologi e altri studiosi di scienze umane. Il cibo è un piacere individuale, ma anche un'occasione di scambio e di comunicazione. È un oggetto di interesse. Dal momento in cui nasciamo, alimentarci e muoverci, avere un luogo in cui stare e forti relazioni affettive con l'Altro sono, per ognuno di noi, esigenze imprescindibili da cui dipende la nostra stessa vita. Crescendo gli orizzonti si allargano, al cibo come sopravvivenza si aggiunge, nei contesti in cui è possibile, il cibo come piacere; con la deambulazione il muoversi diventa fonte di conoscenze sempre più vaste, dal lettino alla stanza, dalla stanza alla casa, dalla casa alla strada, al quartiere, alla città e, con il tempo, a luoghi sempre più ampi e complessi. Il gusto rimane il tramite ineludibile tra noi e quello che gli ambienti ci offrono in campo nutrizionale, nonostante il peso incontrovertibile di elementi culturali e sociali. Il cibo attira nei luoghi persone diverse, autorizzandole a essere compresenti. Il ristorante, il bistrot, la trattoria, prima ancora che risposte al bisogno di alimentarsi, sono luoghi che ospitano relazioni sociali. Il cibo è sempre una narrazione, di sé, della propria identità, delle proprie eredità, per chi cucina ma anche per chi lo consuma. Le città offrono un'immagine di sé e un contributo materiale al benessere attraverso l'offerta di alimenti da consumare sullo sfondo di scenari interni ed esterni che non sono mai neutrali e influenzano le percezioni complessive. Il gusto ha un ruolo importante, e attraverso la condivisione sociale e la memoria, aiuta a identificare le caratteristiche urbane, a ricordarle legando certi luoghi a una esperienza positiva o negativa. Il testo propone tre esempi (Città di Québec, Strasbourg e Genova) di città di cui si è tracciato il rapporto tra gusto, cibo, cucina e situazione urbana, sociale e culturale. Un approfondimento è dedicato a quello che è forse il prodotto più tipico e rappresentativo di Genova, il pesto, che di recente si è guadagnato una notorietà mondiale.
L'impresa pubblica in Italia e i servizi per i cittadini. Riflessioni su mercato, società pubbliche e pubblica amministrazione dopo la legge Madia
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 146
Le imprese pubbliche soffocano o soccorrono il mercato? In una fase di crisi economica, ha senso ridurre il peso dell'intervento pubblico o l'Italia rischia di avviare in ritardo un processo che, a questo punto, può rivelarsi inefficace? La principale responsabilità del legislatore, oggi, è quella di diminuire la spesa pubblica o di migliorarne la qualità? È più corretto riportare le imprese pubbliche al mercato o liberare il mercato dalle imprese pubbliche? Qual è il punto di equilibrio tra autonomia organizzativa, interesse pubblico, benessere dei cittadini e tutela del mercato? La presenza di una pubblica amministrazione nel capitale di una società ne trasforma la natura giuridica o, al contrario, a dover essere neutralizzato è il carattere pubblico del socio? Una società pubblica deve funzionare come un'impresa o come un ente pubblico? Qual è il confine tra autonomia dell'impresa e diritto alla conoscenza da parte dei cittadini? Il volume mette insieme alcuni degli estensori del nuovo Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica e dei principali studiosi della materia, per una riflessione non convenzionale sull'attualità dello strumento dell'impresa pubblica alla luce degli assetti dell'organizzazione amministrativa e dei nuovi bisogni della collettività. A emergere è una trama frastagliata; la fotografia di un processo in continua trasformazione e che impone un attento e costante lavoro di implementazione e “manutenzione”.
Homo capiens. Dalla qualità alla quantità della vita
Mauro Cosmai
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 248
L’homo capiens non è solo il risultato di un facile gioco di parole, bensì il prodotto di un processo involutivo senza precedenti, perlomeno nella storia dell’umanità conosciuta. Il tutto parte dagli ultimi decenni, una multiforme parabola discendente nella quale ogni homo capiens diventa un moderno e capace contenitore di miriadi di informazioni e sollecitazioni in grado di metabolizzare ma non di rielaborare con un minimo di critica. Il nostro protagonista, discendente naturale dell’individuo medio, fagocita, accetta di tutto e di più in base a immarcescibili dogmi, cliché e vari tabù della modernità e genera a sua volta il minus capiens, ennesimo, infelice sottoprodotto (pur cercando di evitare ogni categoria di giudizio) di una società malata dove la psicopatologia prevale su tutti e tutto. E se la quantità ha ormai partita vinta sulla qualità è proprio il caso, a questo punto, di prendere in considerazione una vera e propria teoria dell’involuzione, però molto particolare, in quanto regolarmente foraggiata da tecnologie avanzate ma non di rado sterili e dunque inquietanti.
La società dei selfie. Narcisismo e sentimento di sé nell'epoca dello smartphone
Luciano Di Gregorio
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 148
Si stima che, nel 2016, oltre 28,5 milioni di italiani abbiano fruito dei social media. Nell'era degli smartphone, siamo condizionati da un bisogno di visibilità sociale che ci spinge a connetterci alla Rete con una frequenza giornaliera, postando e condividendo sui social contenuti personali, selfie e immagini che parlano di noi, della nostra vita privata e di quella sentimentale, a volte persino di quella sessuale. Perché lo facciamo? Perché lo facciamo proprio in questa fase storica? Perché abbiamo tutti, oggi più di ieri, così tanto bisogno di visibilità sociale e di mostrare agli altri la nostra ordinaria vita per renderla extra-ordinaria come se fossimo sempre protagonisti di un film di successo? Da dove nasce questo bisogno di affermare e rafforzare la propria identità presso un pubblico di spettatori virtuali che si espande potenzialmente all'infinito? Se crediamo di non essere riusciti a diventare ciò che aspiravamo ad essere, ci sentiamo in qualche modo sempre insoddisfatti di quello che siamo. Si può affermare che in questo caso soffriamo di un narcisismo menomato, cioè un sentimento di sé che contiene una ferita che chiede di essere riparata. Noi la ripariamo ogni qualvolta incrementiamo il nostro valore postando contenuti e immagini sulle pagine dei social e restiamo in attesa di un like di approvazione, che rimandiamo poi per riconoscenza agli altri, soddisfacendo il medesimo bisogno di conferma di valore. Il libro indaga le complesse motivazioni psicologiche di questi nuovi bisogni di visibilità sociale per incrementare il proprio valore e svela i molteplici significati che si celano dietro questi comportamenti diventati oramai molto popolari.
Impresa e valore. Rotte infinite verso un fine comune
Renato Fiocca
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 432
Impresa e valore dovrebbero essere due parole tra loro inscindibilmente coniugate. Purtroppo così non è e, troppo spesso, soprattutto negli anni più recenti, abbiamo dovuto assistere a comportamenti scellerati di imprenditori e manager che hanno distrutto imprese e posti di lavoro, inseguendo un egoistico guadagno di breve periodo. Queste persone non hanno solo procurato notevoli danni alle imprese condotte in modo poco onesto e poco trasparente; la loro nomea ha generato un ulteriore danno, questo ancor più grave: ha depauperato la credibilità e la reputazione di imprenditori e manager onesti e coraggiosi come tanti ce ne sono nel nostro Paese. Questo libro vuole essere il punto di inizio di un percorso necessario alle imprese, agli imprenditori e ai manager. È, inoltre, uno stimolo di riflessione per i tanti studenti e studentesse che si cimentano negli studi d’economia d’impresa, sognando di diventare imprenditori o manager.
Il caso Moro: cronaca di un evento mediale. Realtà e drama nei servizi TV dei 55 giorni
Ilenia Imperi
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 176
Sullo sfondo dell’Italia del 1978, con le sue agitazioni sociali, l’allarme terrorismo e un’agenda politica piegata all'emergenza, il medium più giovane, la televisione, si ritrova improvvisamente a giocare un ruolo determinante in una sfida traumatica che investe l’intero Paese e che la coglie quasi del tutto impreparata: il caso Moro. Nell'immaginario collettivo, televisivamente parlando, la memoria si muove tra il servizio di Paolo Frajese in onda nell'edizione straordinaria del Tg1 la mattina del 16 marzo, con la scena dell’agguato di via Fani, e le immagini del corpo di Moro in via Caetani riprese da Valerio Leccese, unica testimonianza filmata esistente che la Rai fu costretta a comprare da una piccola emittente romana, la Gbr. Immediatamente emerge il legame forte che unisce l’evento all'immagine, influenzandone la percezione e dilatandone senso e significato: un senso di cui, a distanza di quasi quarant'anni, si è ancora in cerca, come dimostrano le inchieste tuttora in corso della nuova Commissione parlamentare. In un continuo scambio tra piano storico e piano mediologico, intrecciando fonti storiografiche, istituzionali, giudiziarie, ricerche d’archivio e dati inediti emersi dai servizi televisivi, il volume ripropone la cronaca dei 55 giorni mettendo in luce anche gli aspetti sociologici e semiotici di narrazione e rappresentazione del fatto-notizia, nonché le conseguenze sul piano della ricostruzione sociale della realtà che l’uso del mezzo televisivo implica. Ne emerge una ricostruzione del caso Moro secondo un’ottica diversa che, partendo dal fatto e passando per la sua trasformazione in racconto, arriva a smontare ed esaminare la struttura e le modalità compositive del messaggio mediatico costruito intorno, e oltre, l’evento.