EurArte: Musica maestra
Vizi d'arte. Debolezze, miserie, intrighi, rivalità, invidie, stranezze e bizzarrie che hanno reso movimentata, avventurosa ed avvincente la vita dei più noti musicisti di ogni tempo
Ennio Cominetti
Libro: Libro rilegato
editore: EurArte
anno edizione: 2021
pagine: 128
Chi non conosce bene il mondo della musica potrebbe sorprendersi scoprendo che anche fra i protagonisti di questa pur nobile arte si possano incontrare farabutti, canaglie, carogne, delinquenti, filibustieri, furfanti, imbroglioni e fetenti mascalzoni della peggior razza. Non essendo talvolta possibile approfondire con cognizione di causa i comportamenti di persone da tempo passate a miglior vita, spesso si preferisce tracciarne le note biografiche essenziali, trascurando altri aspetti secondari. Per tale motivo le biografie che si trovano sugli scaffali delle librerie spesso sono delle vere e proprie agiografie dal carattere meramente celebrativo e non rendono del tutto giustizia riguardo all’indole, al temperamento, alla natura, alla personalità, al tratto distintivo e ai modi di fare dei personaggi trattati. In queste pagine si sono volute mettere a nudo le debolezze, le miserie, gli intrighi, le rivalità, le invidie, le meschinità, le stranezze, le bizzarrie, la stupidità, la stoltezza, l’insulsaggine e la balordaggine, che hanno reso movimentata, la vita di figure di uomini, noti e meno noti, vissuti nel mondo musicale di ogni tempo, le cui condotte appaiono sovente in antitesi col valore artistico dei personaggi.
Le signore della musica. Donne protagoniste del mondo musicale di ieri e di oggi
Ennio Cominetti
Libro: Libro rilegato
editore: EurArte
anno edizione: 2021
pagine: 153
La musica è donna? Per come ci è stata raccontata la Storia pare proprio che la musica non sia per nulla donna. Nonostante Euterpe, Musa dell’arte dei suoni e della poesia lirica, appartenesse al genere femminile, la maggioranza dei più noti musicisti che i testi ci tramandano sono maschi. Eppure, chi meglio di una donna può avvicinarsi al mondo dei suoni? La musica, infatti, nasce dall’intuito e dalla sensibilità, che nel gentil sesso sono spesso moltiplicati per mille rispetto all’uomo. Invece, sin dai tempi della Grecia antica, la donna è sempre stata considerata quasi alla stregua di una schiava, capace soltanto di donare i piaceri del corpo e mai della mente. E questo pensiero si è protratto nel corso dei secoli, fino agli inizi del Novecento, quando il direttore d’orchestra e compositore britannico Sir Thomas Beecham affermò che «non ci sono donne compositrici, non ci sono state e non ci saranno mai». L’odierna libertà dei costumi purtroppo non coincide ancora con la libertà di pensiero, solamente accarezzata ma mai del tutto conquistata dall’uomo e dalla donna del terzo millennio. A dispetto dell’auspicio tolstojano che un giorno saranno le donne a tenere in mano la salvezza del mondo, le cronache quotidiane purtroppo ce lo rammentano di continuo e con amara crudeltà. Forse, prima di porsi il falso problema se declinare al maschile o al femminile le terminologie che designano la professione di direttore/direttrice d’orchestra, balzati alle cronache sui giornali e nelle trasmissioni televisive di questi ultimi tempi, ci sarebbe da meditare sui problemi assai più profondi che riguardano questo argomento.