ESD-Edizioni Studio Domenicano: I Talenti
Dialogo
Santa Caterina da Siena
Libro: Libro in brossura
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2017
pagine: 1279
Il Dialogo è uno dei capolavori di Caterina da Siena, in cui rivive in tutta la sua immensa forza l'ardore della sua contemplazione e della sua carità. Lei lo detta tra la fine del 1377 e l'ottobre del 1378, in circostanze drammatiche della vita politica ed ecclesiale: Caterina ne è coinvolta ben più di quanto potesse normalmente accadere a una donna del Trecento. Ma nel suo Dialogo si solleva al di sopra di sé e delle contingenze del tempo e sintonizza i propri desideri su quelli di Dio stesso. Gli interrogativi che la realtà quotidiana suscita in lei e intorno a lei, Caterina li pone a Dio stesso, e il suo Dialogo è soprattutto un ascolto attento e una registrazione desiderosa di non perdere nulla di quanto Dio le dava di intendere. E una "scrittura mistica" che non prescinde mai, anche nel linguaggio, dal contesto umano: Caterina «con la mente parlava con il Signore, e con la lingua del corpo parlava con gli uomini», come scrive il suo confessore e biografo Raimondo da Capua. Abitualmente i discepoli di Caterina lo chiamavano il Libro, il titolo Dialogo nasce dal fatto che Raimondo, traducendolo dal volgare in latino per consentirgli una maggiore diffusione, osservò che esso «è strutturato a modo di dialogo fra il Creatore e l'anima ragionevole e pellegrina da lui creata». La struttura di dialogo è stata riscoperta da Giuliana Cavallini. Il volume riproduce l'edizione critica messa a punto dalla stessa Cavallini. A fianco è la traduzione in italiano corrente che aiuta il lettore a scoprire la bellezza e la profondità della prosa cateriniana.
Commento agli analitici posteriori di Aristotele. Volume 1
d'Aquino (san) Tommaso
Libro: Copertina morbida
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2015
pagine: 551
La redazione del Commento di Tommaso agli Analitici secondi (Posteriori) di Aristotele si colloca tra il 1271 e il 1272, vale a dire fra gli ultimi mesi del secondo periodo d'insegnamento dell'Aquinate a Parigi (1269-72) e l'inizio del suo nuovo incarico a Napoli. Il libro I del testo aristotelico è dedicato all'analisi della dimostrazione, dei suoi caratteri e dei suoi requisiti; una volta trattati questi temi, si può passare - nel libro II - alla considerazione dei principi della dimostrazione (vale a dire, il termine medio e i principi primi indimostrabili) e del modo in cui veniamo a conoscerli. Ma che cos'è la dimostrazione o "sillogismo dimostrativo", o "sillogismo scientifico"? In che cosa si differenzia dal sillogismo in generale, a cui Aristotele ha già dedicato i libri degli Analitici primi (Priori)? E perché ce n'è bisogno?
La carne di Cristo
Quinto S. Tertulliano
Libro: Libro in brossura
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2015
pagine: 295
Il De carne Christi è la prima opera cristologica della latinità, composta da Tertulliano per contrastare l'eresia docetista e gnostica che negava la vera umanità di Cristo. Ma misconoscere la vera umanità di Cristo significa compromettere la realtà della sua opera salvifica, la verità della nostra fede e la certezza della nostra futura risurrezione. L'errore di queste eresie sta nel rifiutare il dato rivelato contenuto nella Scrittura e tramandato dalla Chiesa (argomento della prescrizione), proponendo in modo arbitrario un diverso disegno salvifico che esclude l'incarnazione di Dio (come impossibile o indegna) e rifiuta la redenzione e la risurrezione della nostra carne (non la salvezza della carne ma dalla carne). Tertulliano avverte la pericolosità del sistema gnostico e la necessità di riaffermare la fede della Chiesa sull'identità di Cristo, il Verbo di Dio incarnato, vero Dio e vero uomo, crocifisso e risorto, Figlio di Dio e figlio della vergine Maria. Il Figlio di Dio, facendosi carne per amore dell'uomo, ha elevato l'uomo alla sua dignità divina; morendo e risorgendo per noi è la nostra unica speranza di salvezza.
Esposizione della fede. Testo greco a fronte
Giovanni Damasceno (san)
Libro: Libro in brossura
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2013
pagine: 736
L'Esposizione accurata della fede ortodossa, più nota con il titolo latino De fide orthodoxa, scritta nell'VIII sec., anteriormente allo scisma d'Oriente, sintetizza in sé in modo originale sia il pensiero patristico greco sia le decisioni dottrinali dei primi sei concili ecumenici e costituisce tuttora un punto di riferimento fondamentale per la teologia ortodossa e cattolica. L'Introduzione delinea un profilo dell'autore nel suo contesto storico-teologico. La traduzione e le note mirano a favorire la comprensione del trattato. Al Commento filosofico è affidato l'approfondimento metafisico, in prospettiva neoplatonico-tomista, del concetto fondamentale del testo, quello di ipostasi, sorto nel neoplatonismo pagano, trasformato dai teologi cristiani in quello di persona, che è divenuto uno dei "talenti" più originali del pensiero occidentale e costituisce una risorsa per uscire dalla crisi culturale e morale odierna.
Questione previa contro gli eretici
Quinto S. Tertulliano
Libro: Copertina morbida
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2012
pagine: 344
"De praescriptione haereticorum" è un'opera che affronta un problema cruciale della vita ecclesiale: la nascita e lo sviluppo delle eresie. Sia la dottrina cattolica sia l'eresia attestano di possedere la verità; occorre quindi individuare il criterio di verità. Poiché la fonte della verità è la Scrittura che contiene la rivelazione divina, il punto capitale è di verificare a chi spetti il possesso e l'uso della Scrittura. Tertulliano dimostra che la Chiesa cattolica possiede l'autentico insegnamento di Cristo trasmesso dagli apostoli (Tradizione divino-apostolica e Scrittura), comprovato dall'apostolicità delle Chiese, dalla successione episcopale, dall'identica e comune dottrina. L'eresia invece è successiva alla fede ed è un'alterazione della Scrittura che la Chiesa possiede. In definitiva, nel confronto con gli eretici bisogna porre questa questione preliminare (praescriptio) verificando chi possieda quella anteriorità/apostolicità che determina l'autenticità della fede. Introduzione di Attilio Carpin. Testo critico a cura di R. F. Refoulé.
Alla sposa
Quinto S. Tertulliano
Libro: Libro in brossura
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2012
pagine: 288
L'"Ad uxorem" è il primo di tre trattati scritti da Tertulliano sul matrimonio, e appartiene al periodo cattolico. L'opera, che consta di due libri, è come un testamento spirituale lasciato alla propria sposa, vivamente esortata - qualora fosse rimasta vedova - a non passare a nuove nozze, ma a vivere in perfetta continenza. Mosso da ragioni spirituali, l'autore motiva il suo desiderio sulla base della Sacra Scrittura: il matrimonio è un bene lecito ma la continenza è preferibile al matrimonio; ora, nella scelta dei beni, va sempre preferito il bene maggiore. Consapevole però che la continenza è un ideale elevato ma difficile, egli invita a superare gli ostacoli legati alla propria naturale debolezza e alle suggestioni della concupiscenza. Il desiderio di una perfetta intimità con Dio e dei beni celesti dovrebbe prevalere su ogni altra attrattiva terrena. La continenza è testimonianza di fede, segno della futura incorruttibilità, mezzo privilegiato di santificazione. Decisa poi è la condanna dei matrimoni misti basata su indicazioni apostoliche. L'opera termina con una pagina di grande lirismo in cui esalta la felicità del matrimonio cristiano: comunione di vita e di amore nella grazia e nella pace di Cristo. Introduzione di Attilio Carpin. Testo critico a cura di Aem Kroymann.
L'unità dell'intelletto. L'eternità del mondo
d'Aquino (san) Tommaso
Libro: Libro in brossura
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2012
pagine: 240
"L'unità dell'intelletto" e "L'eternità del mondo" sono due opuscoli composti probabilmente intorno al 1270, e risalgono al secondo periodo di insegnamento di san Tommaso alla facoltà di Teologia di Parigi. Ci offrono una viva testimonianza delle discussioni che appassionavano il mondo universitario parigino, attraversato dal confronto fra l'emergente paradigma filosofico di Aristotele e di Averroé (raffigurato in copertina) e le istanze della fede cattolica. Il "De aeternitate mundi", in particolare, è incentrato su una questione che ancora oggi ricorre nei dibattiti, caso mai facendo uso di altre parole, e cioè: "Il mondo è stato creato all'inizio del tempo o esiste da sempre?". Il "De unitate intellectus", invece, muove da un altro problema, proveniente dalla corrente filosofica araba averroista: "Esiste un unico intelletto possibile per tutti gli uomini?". Nei due opuscoli, però, Tommaso inserisce e affronta, con la consueta maestria, anche altre questioni strettamente connesse a queste due principali. Questioni ontologiche come: "qual è lo statuto ontologico del mondo rispetto a Dio?". Questioni antropologiche, come: "che cos'è l'uomo in quanto tale?". Questioni etiche: "Se esiste un unico intelletto possibile, possiamo ancora parlare di responsabilità personale?". Questioni di filosofia della natura: "Una forma sostanziale può continuare a sussistere dopo la corruzione del composto di cui è forma?". Introduzione di Daniele Didero.
Il battesimo
Quinto S. Tertulliano
Libro
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2011
pagine: 248
"Il battesimo" ("De baptismo") di Tertulliano, composto nei primi anni del III secolo, è la prima opera latina scritta per illustrare e motivare la fede cristiana che fonda questo sacramento, mostrando come la sua istituzione divina sia il termine di una progressiva rivelazione del disegno del Padre. In particolare, l'autore si sofferma sulla specificità del battesimo rispetto ai riti iniziatici dei misteri pagani: il sacramento dell'acqua, che rimanda al mistero pasquale di Cristo, è semplice nella sua ritualità ma efficace, poiché realmente purifica l'uomo dai peccati donandogli la vita divina della grazia. In stretta connessione con il battesimo vi sono i riti dell'unzione crismale e dell'imposizione delle mani che completano nell'uomo la grazia battesimale. Infine sono affrontate alcune questioni teologiche, come il battesimo amministrato dagli eretici, la necessità di celebrare il sacramento, il ministro del battesimo, il battesimo dei bambini. Introduzione di Attilio Carpin. Testo critico a cura di J. G. Ph. Borleffs.
Libro dei due principi
Anonimo cataro
Libro
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2010
pagine: 384
Il Liber de Duobus Principiis è l'unico testo giunto in modo integrale dell'eresia catara. Questa è stata per molto tempo considerata l´espressione di una dissidenza priva di una base teologica organizzata. La scoperta del Liber de Duobus Principiis ha permesso di riconsiderare la questa affermazione, offrendo l´occasione di conoscere più a fondo i contenuti teologici e filosofici del catarismo. In particolare, il Liber de Duobus Principiis con la sua visione dualistica della realtà fa riflettere sull´angoscioso problema del Male all´interno di un settore della società italiana che intorno alla seconda metà del XIII secolo aveva smarrito l´orizzonte della speranza cristiana. La presente edizione è la prima a livello mondiale che riporta il testo critico siriaco e la traduzione a fronte in una lingua moderna. Testo critico, prima traduzione in lingua moderna, introduzione, traduzione e note di Giacomo Bettini
I nomi divini. Testo greco a fronte
Dionigi Areopagita
Libro
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2010
pagine: 448
Conoscere il nome di una cosa o di una persona creava, secondo gli antichi, un rapporto di vicinanza, o addirittura di possesso. Per questo motivo alcuni passi della Bibbia proibiscono all'uomo di pronunziare il nome di Dio. Inizialmente, nella tradizione filosofica greca, il problema del rapporto tra il nome e la cosa viene investigato da Platone, nel Cratilo. Successivamente, a partire da Plotino, si arriva ad affermare che, pur pronunciandone il nome, Dio resta inconoscibile, essendo uno e al di sopra di tutto. Queste idee vengono filtrate da Dionigi nella presente opera . Il suo metodo apre prospettive importanti sul problema dei nomi che l'uomo può attribuire a Dio: se è vero che l'uomo dà il nome alle cose solo dopo averle conosciute, e che Dio nessuno l'ha mai visto, come fa l'uomo a nominarlo? Grazie alla sua speculazione, la teologia di Dionigi tende ad assumere lo stesso punto di vista di Dio e può dunque dirsi anagogica o sub specie aeternitatis.La presente edizione offre il testo greco e la traduzione italiana a fronte. Il testo greco è completato da un apparato critico - in cui si tiene conto dell'antica versione armena - e da un corredo di introduzioni, note esplicative e rimandi che permettono di affrontare uno dei testi cardine della spiritualità occidentale e orientale che viene citato ripetutamente, ad esempio nelle più recenti encicliche, anche da Benedetto XVI.
Sulla passione, morte e risurrezione del Signore
Eliseo l'Armeno
Libro
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2010
pagine: 424
Sulla passione, morte e risurrezione del Signore è un ciclo di omelie, raccolte dalla tradizione in un unico grande testo continuo, che ci fanno scoprire lo spessore spirituale e teologico di Eliseo l'Armeno. Sono meditazioni intense, toccanti, che alternano tratti di profonda riflessione teologica a pennellate di raro lirismo, ripercorrendo le vicende di Gesù, il Cristo, dall'agonia nel Getsemani alle prime predicazioni missionarie degli apostoli. Costituiscono un vero e proprio capolavoro, fino ad oggi sconosciuto al grande pubblico. E, come ogni capolavoro, esse riescono ad affascinare sia il lettore più esigente, interessato alla teologia patristica, sia il lettore meno esperto, che cerca solo una meditazione sui misteri della Pasqua. Questa è la prima edizione che affianca, al testo antico, la traduzione italiana a fronte ed è corredata da un ricco apparato di commenti e note. Introduzione, testo critico, traduzione e note di Riccardo Pane. Prima edizione italiana con testo critico armeno e traduzione a fronte
Contro il fato. Kata Heimarmene, Liber Legum Regionum. Testo originale a fronte
Bardesane di Edessa
Libro
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2009
pagine: 576
La libertà umana è il tema centrale di "Contro il Fato". Questo è un dialogo tra Bardesane, da un lato, e Avida e i suoi discepoli Bar Yammâ e Filippo, dall'altro. Bardesane svolge il ruolo di guida, analogo a quello di Socrate nei dialoghi platonici; mentre Filippo è la voce narrante che riferisce l'intero Dialogo. Bardesane discute le dottrine caldaiche improntate al determinismo astrale, secondo cui la configurazione astrale alla nascita di una persona, cioè l'oroscopo, e l'astro dominante nella fascia climatica in cui questa vive, ne determinerebbero gli eventi della vita e perfino le scelte morali e i comportamenti. Contro queste teorie Bardesane difende con vigore il libero arbitrio, dono di Dio ad ogni creatura umana che di Dio è immagine. La presente edizione riporta il testo critico siriaco e la traduzione a fronte in una lingua moderna. Presenta una completa disamina delle fonti su Bardesane e una rilettura critica sistematica del suo pensiero. Anche se nella sua forma finale il Dialogo sembra attribuibile alla scuola di Bardesane e non è esente da qualche corruzione testuale, esso riflette fedelmente le idee del maestro. Il Dialogo è giunto a noi nella sua forma integrale in siriaco, nella versione latina delle Pseudoclementine e, frammentariamente, nella versione greca contenuta nella Praeparatio Evangelica di Eusebio.

