Edizioni Espera: Quaderni della Comunità Montana Sabina
Nobili e signori in Sabina in età moderna. Strategie di potere e committenze artistiche
Elena Onori
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Espera
anno edizione: 2025
pagine: 177
Attraverso un cospicuo numero di documenti inediti, il volume costituisce il punto di partenza di una ricerca più ampia sulla nobiltà in Sabina in età moderna. Seguendo le linee delle strategie di potere messe in atto dalle famiglie romane, che avevano possedimenti in Sabina, e dalle famiglie locali, sono stati presi in esame alcuni casi specifici di committenze che hanno lasciato un segno importante. Parallelamente agli Orsini, altre furono le famiglie romane che si spinsero verso la Sabina per estendere i propri possedimenti; tra queste si annoverano i conti di Sant’Eustachio, i Savelli, i Capizucchi, i Mattei di Paganica fino ad arrivare, tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, ai Barberini, agli Olgiati, agli Strozzi o a singole personalità di spicco, come nel caso dell’argentiere Girolamo Saraceni che ideò il progetto per la chiesa della Santissima Annunziata di Casperia e ne pagò la costruzione. Una cultura eclettica, quindi, quella sabina, che rispecchia il frazionamento locale del potere politico-istituzionale, costituito dalle grandi famiglie romane che in questo territorio, ma come del resto in tutto il Lazio, hanno sempre esercitato una forte influenza.
La toponomastica longobarda nel Regesto di Farfa. Una nuova lettura
Viviana Petraroli
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Espera
anno edizione: 2025
pagine: 48
Il lavoro che si presenta è il risultato di una complessa ricerca di studio, discussa come tesi di Laurea Magistrale presso la Sapienza Università di Roma, che propone un tentativo di lettura dei numerosi toponimi di origine germanica rintracciabili all’interno del Regesto di Farfa. È realmente possibile ricostruire le dinamiche insediative del popolo longobardo, una comunità a lungo percepita come enigmaticamente silenziosa, attraverso l’individuazione nei documenti farfensi di toponimi indicatori della loro presenza nel territorio sabino e non solo? Per raggiungere questo scopo, è però necessario applicare ai documenti scritti da Gregorio da Catino, secoli dopo gli eventi ricordati, un filtro di lettura che presuppone il dialogo tra il dato storico e quello toponomastico, contestualizzandoli con il momento politico e culturale. In Appendice, lo studio si chiude con un approfondimento linguistico sulla, mai risolta, questione della lingua parlata dai Longobardi, attraverso lo studio della letteratura edita e presentando una serie di termini di provenienza germanica riportati nel Regesto farfense.

