Editoriale Elas: Vicenza popolare
Demoni a Vicenza. Amicizia oltre il tempo
Massimo Parolin
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Elas
anno edizione: 2025
pagine: 144
Secondo libro dell’autore e seguito di “Quella strada per il lago (1920-2023)”. Comincia dove si era concluso il precedente, con un gruppo di amici che tornano alla quotidianità dopo l’incredibile avventura che li ha portati a combattere il demone responsabile della scomparsa e della morte di Damiana, la ragazza di cui l’io narrante, Massimo, era innamorato. Uno di loro però scompare misteriosamente. Come nel libro precedente, si passa dall’atmosfera goliardica di una cena estiva a quella tetra di una casa vuota con segni inquietanti che non fanno presagire nulla di buono riguardo la sorte di chi ci viveva. Come i moschettieri di Dumas, Massimo e i suoi amici sono tutti per uno, e decidono di unire le forze per riuscire a ritrovare e a salvare l’amico scomparso. La missione di salvataggio si rivelerà assai complessa: un viaggio a Praga, un esperimento scientifico, addirittura un salto nel tempo e di nuovo il demone che si ripresenta a Massimo prendendosi gioco dei suoi ricordi e dei suoi sentimenti. Come andrà a finire? “Demoni a Vicenza” è il secondo titolo di una trilogia e sarà il terzo volume a chiudere il cerchio di un’avventura intrigante.
Quella strada per il lago (1980-2023). Storia vicentina di amore e demoni al tempo dei boomers
Massimo Parolin
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Elas
anno edizione: 2024
pagine: 148
Vicenza. Città (quasi) bellissima
Tommaso De Beni
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Elas
anno edizione: 2024
pagine: 112
Tommaso De Beni, autore di “Vicenza. Città (quasi) bellissima”, con la sua “catalogazione intelligente” delle “non bellezze” (brutture?) della città del Palladio, ci ammonisce che Vicenza, definita “Città bellissima” nel libro edito dalla Biblioteca Bertoliana nel 1984 col titolo “Vicenza città bellissima. Iconografia vicentina a stampa dal XV al XIX secolo”, ha bisogno di una scossa per diventare “più Viva”, perché molte delle sue bellezze sono state colpite e, talvolta, nascoste da obbrobri edilizi e altre sono in via di crescente degrado. Se per gli obbrobri troppo poco si è fatto per impedirli e poco, ma non nulla, si può fare per ridurne l’impatto sulle bellezze palladiane e non solo, molto si può e si deve fare perché le bellezze decadenti tornino a risplendere. Ovviamente servono piani e programmi pluriennali, che fin dalla dedica sono affidati ai giovani, perché non si può più tollerare che si parli di rinascita di Vicenza se davanti all’attributo che le compete rimarrà ancora l’avverbio “quasi”. Dedica: "Ad Andrea Palladio, che ci ha regalato la bellezza di Vicenza. E ai nostri giovani, che ci restituiranno quella che troppi le hanno tolto".