Serra Tarantola

Due racconti di amore e di passione sono pronti a travolgere il lettore come un vento birbante, di quelli che arrivano, soffiano e lasciano il sorriso sulle labbra, dopo un iniziale stupore. Maria Teresa Deias svolazza sulle vicende umane, raccontando storie con la forza che nasce da un bisogno catartico.

Valentina Capretti nasce a Brescia il 31 Marzo 1990. Ragazza entusiasta, sognatrice e romantica con tante passioni tra cui la scrittura. Questo è il suo primo libro, nato da un insieme di pensieri, lettere d’amore e poesie, scritte prima su internet e poi raccolte e rielaborate al fine di poter condividere con più persone possibili le sue riflessioni, sofferenze ed emozioni. Vive con l’amato figlio Tommaso avuto a 19 anni, colui che ispirerà l’intera storia.

Angela è una psicologa con una famiglia e un marito amorevole, ma il rapimento di due bambine cambierà le sorti della sua tranquillità. La protagonista sarà costretta a fare i conti con una vecchia amica d’infanzia che nasconde un oscuro segreto e la costringerà ad avere a che fare con il suo passato. Ma chi è veramente Angela?

Nelle ultime settimane del secondo conflitto mondiale, sul lago d’Idro, a ridosso di Salò cuore della Repubblica Sociale Italiana, operava un gruppo di persone di buona volontà impegnate, più che a farsi la guerra, a smorzarne le brutalità. Persone che ogni giorno si esponevano, mettendo a rischio la propria vita per salvare quella di altri. Tra questi un parroco, don “Giustino” che, anche nei momenti più difficili, con discrezione e discernimento, sapeva tenere aperto il dialogo. Non era un antifascista militante e non è citato nei resoconti della Resistenza, ma, con gesti di quotidiana attenzione, dava il suo contributo alla soluzione dei problemi. La sua normalità di prete non politicizzato era il filo conduttore di un intreccio di relazioni che, nella narrazione, a tratti romanzata, danno sostanza ad una quotidianità un po' difforme dalla storiografia ufficiale.

«Potete fare tutto tranne gli stupidi» è uno dei primi insegnamenti del nonno Enrico ai suoi nipoti. In questo pensiero è, in realtà, racchiusa tutta una filosofia di vita. Enrico Saccone, uomo, marito, padre, nonno e professionista stimato, vuole lasciare una traccia e un’eredità che va oltre il materiale. La parola, qui, si fa tangibile, i ricordi diventano materia di scrittura e, dalla volontà di narrare aneddoti di vita, nasce così un libro. Nello sciorinarsi di questi racconti, si materializza la personalità originale dell’autore, i tratti del suo carattere e soprattutto la costante ricerca del perché delle cose e la volontà di cercare sempre una verità in tutto. Enrico Saccone narra episodi della sua vita, dalla gioventù alla vita da nonno: gli anni della guerra, la sofferta scomparsa della mamma, l’età matura. In questo percorso si delinea chiaramente il suo approcciarsi alla vita guardandola negli occhi e sfidandola, con l’obiettivo ultimo di non essere vittima, ma protagonista. Un libro che parla di positività, di sfide, di forza di volontà.

«Finché ci saranno bambini lo stadio non finirà. Finché riscatterà settimane che durano anni, vite a metà, conti fatti e rifatti che non quadrano mai. Essere lì è importante perché finché l’arbitro non fischia siamo sempre in vantaggio, non può andare male. Trovare dentro di sé il coraggio di non mollare, finché la forza ci regge, finché la vita ci prende per mano. Fino a domani, fino a un altro domani e un altro ancora. Fino all’ultima sillaba del tempo prescritto. Fino alla fine». Un amore che dura da una vita. Un amore viscerale. Una fede. Il Brescia Calcio. Vita di un tifoso e storie di passione calcistica.