Pegasus Edition

“Nella mia anima” la considero molto di più di una silloge poetica, ossia un insieme di poesie e versi che declamano l’amore anche nei momenti di dolore. È di certo una sublimazione dell’anima, un sentire che si rovescia sulla pagina come un fiume nel mare: irruente e ineluttabile. È il mio viaggio tra i flussi e i reflussi della poesia, tra le anse della vita in cui si raccoglie l’esperienza necessaria per continuare a “scivolare” come acqua, per continuare a vivere nonostante. Perché se è vero che il dolore ci forma, forgia il carattere, è anche vero che senza dolore non esisterebbe la vita, la gioia e la volontà di andare avanti. Dall’introduzione dell’autrice.

Il giovane tenente Whistler si imbarca sulla Richard of Jamaica, una nave negriera che trasporta schiavi dall’Africa alle colonie britanniche dei Caraibi. Da subito si evidenzia la lontananza delle sue idee, radicali e ben disposte verso gli schiavi, da quelle del capitano Hall e soprattutto da quelle del tenente Gordon, uomo di dubbia morale, ubriacone e sprezzante. Durante il viaggio il protagonista apprende da Solomon, un vecchio marinaio, che l'imbarcazione sulla quale si trovano non è altri che la vecchia Zong, rinominata dopo il massacro di centinaia di schiavi gettati in mare, nel 1781. Solomon stesso confessa di essersi trovato su quella nave e di avere aiutato il comandante Collingwood e il tenente Stubbs ad insabbiare un omicidio. Con l’aiuto del medico di bordo Goodwill, Whistler cerca di portare un po’ di conforto agli schiavi ammucchiati nella stiva e conosce Alaina, una sorta di maga indigena. La situazione precipita quando una schiava partorisce e Gordon, in preda all’alcol, getta in mare il nascituro.

Adele, una giovane, bellissima donna dopo aver attraversato la cupa solitudine di un ospizio per bambine abbandonate, nel primo trentennio del novecento, approda in una fattoria dove, se può godere delle bellezze della natura, comincia anche a scoprire la malizia degli uomini. Dopo varie vicissitudini all'interno di quel luogo, comincia una nuova cruda esperienza che la metterà a dura prova. Ma le avventure non sono finite, poichè nuovi orizzonti e nuove opportunità si spalancano davanti a lei, spingendola a comprendere dove orientare la propria vita.

La separazione dal possesso materiale e la liberazione dell’animo umano, sono il focus sul quale poggia il lirismo di Marco Biffani, autore eclettico capace di regalare un percorso variegato, ricco di emozioni e sentimento. Le pulsioni che fuoriescono da ogni singolo componimento, fungono da anello di raccordo tra l’anima dell’artista e quella del lettore conducendo a una poetica di profonda riflessione.

"Tutto è già nel titolo… Non si parla, però, di un sentimento maturo, consapevole, appagato, sereno… Si canta l’amore balbettante, assetato, visionario, barcollante, disperato, folle, tremante… Non abituato alle certezze del giorno, ai fasti della luce del sole, ma abbacinato dai fari notturni, incantato dai mezzi toni dei tramonti, sferzato nel buio da piogge improvvise, sorpreso dalla sua stessa essenza. Sublimato nella meraviglia del vivere o nella rabbia del sopravvivere." Dalla premessa dell'autore.

Filippo D’Amico, con un passato giovanile da pugile dilettante, è oggi un abile e rispettato top manager di una multinazionale del software. Vive a Madrid, dove la sua vita agiata, apparentemente appagante sul piano professionale, è segnata da un profondo vuoto interiore che cerca di soffocare nella vita notturna della capitale spagnola, tra alcol e relazioni fugaci. Proprio quando, grazie all’aiuto di un noto psicanalista, sembra iniziare a intravedere una via d’uscita dai suoi tormenti, la sua esistenza viene travolta dalla drammatica notizia che il figlio Giacomo, un promettente lottatore di MMA che vive a Milano con la madre, è in coma dopo essere stato brutalmente aggredito. Un’aggressione che si rivela presto legata al mondo oscuro delle scommesse clandestine.

Una società del futuro ha imparato a funzionare al meglio a seguito di una pandemia che ha portato la popolazione sull'orlo dell'estinzione. In un'attualità dove tutto funziona perfettamente, un'oscura situazione relativa ad un improvviso distacco nei rapporti umani e nei confronti della natura sta provocando una malattia inspiegabile fra alcune persone. Due giovani studiose si accorgono del grave problema che sta per rivelarsi in tutta la sua desolante drammaticità.

”I racconti sono nati nelle atmosfere del paese descritto, alcuni con l’intento di offrire un legame tra il sogno e la burla, altri in cui gli effetti delle storie possono essere ricondotti a quel termine che viaggia fra il mistero e il luminoso avvicendarsi di parvenze, azioni, oggetti, suoni, colori, i quali colpiscono intensamente la fantasia, sospesa tra sorpresa, stupore e sbigottimento: la "fantasmagoria’". Dall’introduzione dell’autore.

...Le donne attraverso l’arte, la poesia comunicano i loro sentimenti, la loro vita e spesso anche il loro disagio. Sono donne che escono allo scoperto e sono le protagoniste dei loro eventi. Questo significa raccontare un lato della luna italiana che finalmente appare, non più oscuro, non più invisibile, ma al contrario ricco di interesse e valenze, sociali e culturali... . Dalla presentazione di Margherita Mencoboni.

Il titolo del libro, "Vita", prende il nome dall'ultima poesia della raccolta. L'immagine che ne ha accompagnato la realizzazione è quella di una pianta, la cui crescita risulta visibile solo in parte a coloro che ci circondano e a volte anche a noi stessi. Parallelamente al procedere lineare del tempo, alle prove, ai cambiamenti, alle gioie e ai dolori, alle illusioni e alle speranze, alle emozioni e ai pensieri, esistono momenti in cui il tempo sembra fermarsi. Si tratta di piccoli spazi fecondi di opportunità e di incontri, di scelte e di situazioni speciali che ci espongono al calore dello stesso raggio di sole che consente la fioritura di qualsiasi forma di vita... è proprio lì che a volte nasce la poesia. Dalla presentazione dell'autore.

Sara è una ragazza piena di speranze, innamorata dell’amore e della vita. Ruben è solo un bambino, non sa cosa significa vivere, non sa cosa aspettarsi dal suo futuro, ed è alla continua ricerca della sua identità. Le loro storie procedono in parallelo in un susseguirsi di vicende dolorose. Sara deve affrontare un marito violento e una vita che incede senza lasciarle spazio. Ruben cresce con dei genitori che non lo amano e con un padre severo che gli infligge costantemente punizioni corporali ed umilianti. La costante e travagliata ricerca di se stessi li porterà ad incrociare trasversalmente i loro destini.

Eros e Thanathos si intrecciano, si attraggono e si combattono in una storia dalle tinte forti dove la protagonista femminile Anastasia disvela man mano le contraddizioni di una personalità ora ingenua, ora perversa. La relazione amorosa tra lei e Brando nel quale la ragazza cerca costantemente la figura di un padre assente, assumerà contorni inquietanti.