Intrecci Edizioni

Un piccolo principe 3.0, quello che ci propone Emidio Marmora nel racconto della sua ricerca personale. Un diario che non segue una cronologia ma il filo lucido e prezioso dei ricordi, delle percezioni, dell’osservazione e della scoperta del mondo, delle persone, dei sentimenti, delle cose. Il protagonista scava dentro se stesso, guardando la sua storia attraverso la “ricomposizione emozionale” delle vite precedenti, maturando una visione del mondo che parte da un paese del sud Italia e abbraccia altre latitudini, sentendosi parte di una complessità affascinante.

Nella splendida cornice di Firenze, i protagonisti sono coinvolti in un rapporto complicato, passionale, ambivalente. Da virtuale, con le contraddizioni e i paradossi delle relazioni online, la relazione si struttura poi in modo profondo e reciproco. Lei, Bianca, solare ed empatica, si innamora di Pierangelo, Amministratore Delegato della grande azienda in cui lavorano entrambi, e si trova in balia di un vortice di sentimenti: amore, inadeguatezza, frustrazione, dipendenza affettiva. L’attrazione fatale tra Bianca e Pierangelo si sviluppa tra le insidie e le falsità del mondo del lavoro, fino ad un finale iperbolico e drammatico.

Distrutto dall’improvvisa morte della sua compagna, Raf Mantega un popolare giornalista, per cercare di ritrovare il senso della sua esistenza, si getta a capofitto su una indagine che lo porterà in Colombia alla ricerca di notizie sulla misteriosa scomparsa di un aereo carico di armi. In un paese dove imperversano illegalità e morte, dove si fronteggiano eserciti regolari e paramilitari, milizie di ribelli, criminali camarille mafiose, in un contesto dominato dalla corruzione diffusa di cui i potenti cartelli della droga si servono per gestire i loro traffici, Raf svelerà intrighi, tradimenti e amare verità, riuscendo però, allo stesso tempo, a ridare un senso alla sua intera esistenza.

Nel Luglio del 1938 Vittorio Gravina, giovane investigatore dell’OVRA figlio della Palermo alto-borghese, si trova a dover risolvere un caso di omicidio eccellente: il Cavalier Calogero Burruano, ricco e potente esponente del PNF siciliano, viene trovato morto nella sua villa al mare. L’ipotesi dell’omicidio casuale avvenuto durante un furto nella villa a opera di balordi non convince Vittorio, che scavando nella vita del defunto, arriva infine ad una inaspettata veri.

Costretta in casa a causa del Lockdown, in piena pandemia da Covid-19, Stefania, decide di iniziare a scrivere la storia della sua vita. Un racconto autobiografico, di una esistenza senza sconti, un libro duro e delicato al tempo stesso, scritto con evidente trasporto e pieno di commozione. Un’opera questa, che scandaglia le profondità di un’anima tormentata, che ad ogni caduta ha saputo risollevarsi, ogni volta un po’ più forte. Un libro che non mancherà di emozionare il lettore dalla prima all’ultima pagina.

Questa è la storia di Costanza, una donna bella, determinata, intelligente e orgogliosa il cui unico desiderio era la libertà, un concetto che alla donna nel 1600 non era nemmeno concesso di sognare. Costanza voleva più di un matrimonio convenzionale che comunque era stata costretta ad accettare, lei voleva qualcuno da amare veramente, qualcuno che pensava di aver trovato nel genio protagonista della Roma barocca: Gianlorenzo Bernini. Una storia commovente di un amore tossico e doloroso, di prigionia, di umiliazioni ma soprattutto la vicenda di una donna che non si è mai piegata al suo destino e che lascerà il segno nel cuore dei lettori.

Il commissario Cristina Ferrari, Titti per la mamma, è una giovane poliziotta al suo primo incarico a Bologna con tutte le incertezze e inquietudini di un esordio professionale. Si troverà a gestire le indagini su un caso di omicidio nel mondo della borghesia bolognese, cercando di tenere sotto controllo una madre neo separata e invadente. Nel commissariato, nel corso delle indagini, si affolleranno finti integralisti islamici e donne perseguitate dagli ex mariti. Verrà aiutata a risolvere il caso da una ragazza moldava, Alina, e dal suo parterre di badanti dell'est, tutte donne di acciaio temperato.

Questa storia, raccontata da un narratore leggermente intrusivo, è ambientata in provincia e copre l'arco narrativo di un anno (2018-2019). Descrive le vicissitudini di una intellettuale donna adulta che si rifugia nel passato per sfuggire al mondo di oggi che detesta. Trapassando via via incontri indesiderati e conflitti, miserabili cadute e risalite superlative, la protagonista si ritroverà ad un bivio: sopravvivere “ai confini della realtà” oppure lasciarsi prendere per mano da quel mondo che biasima e iniziare finalmente a vivere.

Una storia di formazione e di crescita. Un diario, che parte dall'adolescenza, i primi amori, gli amici, la scuola, il liceo, l'Università. Il racconto del fallimento di una generazione. A fare da sondo al tutto, un quartiere di Roma, Cinecittà, dove la vita era diversa prima che la modernità entrasse nella vita dei suoi abitanti.

Salvatore lasciò il suo corpo nelle mani dei medici, mentre la coscienza, l'anima, chiamatela come volete, si trovò al cospetto della Madre. La Madre di tutti, che con un sorriso rassicurante lo spinse verso il suo nuovo cammino. Un'accecante luce bianca lo avvolse e lo trasportò in posti magnifici, apparentemente deserti. Il coma e la rinascita. Una nuova vita, la consapevolezza di "cosa succede, dopo", in questo racconto autobiografico.

Eventi della vita come raffiche di maestrale che, impetuose e imprevedibili ci sollevano, ci fanno vorticare per poi abbandonarci altrove. A volte si cade in acque placide su cui galleggiare, altre in precipizi senza fondo. Sette racconti in cui i personaggi intraprendono un inesorabile percorso di ricerca di se stessi, in una catarsi senza tempo né età.

La storia di Franca, un'esistenza spesa a fianco degli ultimi, alla ricerca della giustizia, contro ogni discriminazione, di razza, genere o di classe. Suoi compagni di viaggio quelli che, come lei, hanno combattuto battaglie apparentemente già perse, contro l'implacabile potere del pregiudizio. Una lotta senza speranza, lunga una vita intera.