Grafiche Turato
Natura naturans. Arte contemporanea
Libro: Copertina morbida
editore: Grafiche Turato
anno edizione: 2014
Lindsay Kemp. The wendesday drawings
Libro: Copertina morbida
editore: Grafiche Turato
anno edizione: 2014
Gustavo Millozzi. Photographs 1958-1979
Libro: Copertina morbida
editore: Grafiche Turato
anno edizione: 2014
Elevazioni e permutazioni. Artisti e qabbalah
Maria Luisa Trevisan
Libro: Libro in brossura
editore: Grafiche Turato
anno edizione: 2010
pagine: 96
Tobia Ravà. Entropia e sincronie. Catalogo della mostra
Maria Luisa Trevisan
Libro: Libro in brossura
editore: Grafiche Turato
anno edizione: 2009
pagine: 96
Enigma emozionante. Artisti a rigor di logica
Maria Luisa Trevisan
Libro: Libro in brossura
editore: Grafiche Turato
anno edizione: 2006
pagine: 60
Il baco da seta. Storia, cultura, tradizioni e scienza. Catalogo delle collezioni storiche della ex Stazione bacologica sperimentale di Padova
Libro: Libro rilegato
editore: Grafiche Turato
anno edizione: 2023
pagine: 112
Alla fine del ’400, quando Leonardo da Vinci inventava macchine per ritorcere i fili di seta e disegnava abiti di seta per Beatrice d’Este, moglie di Ludovico il Moro duca di Milano, e a Venezia fiorivano gli scambi, l’area compresa tra Milano, Venezia e Mantova era quella che oggi potremmo chiamare il triangolo d’oro della seta. D’altronde Ludovico il Moro era così chiamato per la sua politica di rilancio dell’agricoltura attraverso la coltivazione del moro ovvero il gelso, per alimentare i bachi e produrre la seta. Oggi il baco da seta non è più un elemento così importante della nostra economia, ma è ancora una importante risorsa per molti paesi del mondo dove il suo allevamento risulta più competitivo, come in Cina, in India, e Thailandia. Oggi, il mitico triangolo d’oro, geograficamente parlando, ha una sua continuazione, oltre che con la grande industria della seta, in tutta una serie di iniziative culturali, museali e nuove proposte partono da una struttura già storicamente molto nota come la Stazione Bacologica di Padova, oggi Laboratorio di Gelsibachicoltura del CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e analisi dell’Economia Agraria).