Del Vecchio Editore: L'italiana
Il male degli ardenti
Andrea Ballarini
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2012
pagine: 456
A. D. 1697. Giacomo Crivelli, quarantenne commediante del Théâtre Italien a Parigi, si ritrova improvvisamente senza lavoro quando un decreto del re ordina la sospensione degli spettacoli della compagnia. Decide dunque di scrivere la sua autobiografia e si allontana dalla capitale francese in cerca di luoghi che gli diano ispirazione. I suoi vagabondaggi lo portano al monastero di Saint-Honorat, dove il suo amico Aristotele Cereri lo raggiungerà per offrirgli un incarico di capocomico a Venezia. Durante il viaggio ai due si unisce Diana, una cantante italiana costretta ad abbandonare il paese in seguito a misteriosi e spiacevoli avvenimenti, che intreccia con Giacomo una turbolenta e romantica storia d'amore. Ma giunti a Venezia Giacomo e Aristotele trovano la città in ginocchio a causa di un'epidemia di fuoco di Sant'Antonio e di una serie di delitti irrisolti che vedono implicati nobiltà e donne di teatro. Giacomo, a suo agio nell'ambiente teatrale, verrà coinvolto nelle indagini, che illumineranno le mille sfaccettature della società veneziana.
Quelle mani
Carmela Cammarata
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2012
pagine: 152
"L'intensità di 'Quelle mani', secondo romanzo di Carmela Cammarata, è tutta nel personaggio di donna che lo domina e lo investe con la sua forza: Zlata. Madre, moglie, amante, ormai in là con gli anni e costretta in un letto a fare i conti con la vita, chiedendo aiuto, o meglio approvazione incondizionata, a un prete cui racconta le battaglie che ha combattuto nella sua esistenza. [...] È qui la forza di 'Quelle mani', nella creazione di un personaggio che non ti lascia, la cui malvagità ostentata e quasi vanitosa ti si attacca addosso come la gramigna, e si ha la sensazione che sia molto più vicina di quanto si immagini." (Ivan Cotroneo)
Io, velocia
Beatrice Talamo
Libro: Libro in brossura
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2010
pagine: 136
Beatrice Talamo è un.artista. Crea piccoli componimenti e disegni che, esattamente come le storie raccontate in questo libro, rivelano e illuminano istanti di vita e bellezza, fotografando visioni del mondo, proprio come la sua arte è in grado di realizzare. Dacia Maraini, nella sua prefazione al volume, le descrive come "composizioni cadenzate, poemetti lirici", aggiungendo che è "difficile dare un nome a questi racconti che dicono poco e molto nello stesso tempo. Si rivelano e si nascondono. [...] In questo libro di noneventi le stelle salgono anziché scendere, le trecce si allungano inaspettatamente, le mani si fanno di pietra, e le orecchie diventano di sabbia". Nota introduttiva di Dacia Maraini.
Il trionfo dell'asino
Andrea Ballarini
Libro
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2009
pagine: 488
A.D. 1676. Giacomo Crivelli, rampollo del Provveditore Generale del Duca, assecondando le proprie passioni, decide di girare il mondo insieme con una compagnia di comici, abbandonando la certezza di un più blasonato futuro. Per un caso che appare tutt'altro che fortuito, si ritrova coinvolto nella ricerca di un misterioso e pericoloso manoscritto che lo conduce a visitare le corti d'Italia e d'Europa, a calcare le piazze dei piccoli paesi come le stanze della reggia del Re Sole, a praticare tanto salotti raffinati quanto umide e poco accoglienti stamberghe. Il tutto si complica per l'interesse che il manoscritto suscita in più personaggi, anch'essi desiderosi di carpirne i contenuti che, se divenissero di pubblico dominio, potrebbero cambiare radicalmente le sorti del mondo.
Dimmi che c'entra l'uovo
Fabio Napoli
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2012
pagine: 168
In quarantotto dannatissime ore, Roberto Milano, giovane laureato, campione del contratto-a-tempo-determinato (o a nero), ciclista spericolato affetto da una psoriasi ansiogena, stacanovista per necessità e senza gloria, perde tre lavori: comparsa nei film porno, insegnate privato e pizza express. L'ultima speranza è riposta nel colloquio per un lavoro in un fast food. L'illusione di un posto si infrange contro il test attitudinale: quale diavolo era la risposta giusta alla domanda sull'uovo? In preda a questo e ad altri interrogativi esistenziali, quando sembra non ci sia altra scelta che tornare da mamma, Roberto incontra Marianna, spregiudicata, fresca, vitale, e con lei si mette a progettare una rapina in un bar. Nasce "la banda dei precari", e scatta la scintilla fra Roberto e Marianna. Un affetto, soffocato dall'incombenza del denaro e dalle necessità, che non riesce a fermare il destino tragico che li aspetta dentro il fast food in cui stanno per fare la grande rapina, quella definitiva, dopo cui niente sarà più lo stesso.
Io non ci volevo venire qui
Angelo Orlando Meloni
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2010
pagine: 128
Io non ci volevo venire qui è l'autobiografia immaginaria - in chiave comica - di una persona priva di qualsiasi talentaccio, che vorrebbe vivere una vita tranquilla e che cercherà con tutte le sue forze di fuggire dalle sirene dell'arte. Una confessione aperta, che fa rivivere al lettore una incredibile serie di esperienze pseudo-artistiche, vissute tra compagnie teatrali di quartiere, scalcagnate scuole di scrittura, musicisti post-rock con la puzza sotto il naso e viaggi della speranza alla ricerca della fama. Lo specchio fedele di quello che accade quando l'istruzione di massa crea quale suo imprevedibile sottoprodotto un esercito di poeti e chitarristi anziché di scienziati. Una rassegna di episodi dissacranti, che si evolve non solo come un esilarante manuale per la conquista della felicità, ma diventa un vero e proprio romanzo di (de)formazione. Una sorpresa via l'altra, saremo alle prese con "la sindrome di Forrest Gump", "il teorema del cavaliere" e la "maledizione del manoscritto perduto", capitolo dopo capitolo, fino all'ultima, illuminante disavventura, che ci farà scoprire «perché il pubblico delle letture dantesche ha sempre quell'espressione beata sulla faccia».

